Albidona-01/04/2017:Conoscere il territorio di Albidona- Sesta “Camminata”

Conoscere il territorio di Albidona
Sesta “Camminata”

A Piano Senise c’è una seconda grotta
Sabato I° Aprile 2017. Siamo tornati al “Piano Senise”, ripulendo il sentiero che parte dal valico della “Garoccella”, costeggia la “Timpa di Fraìzzo”, tocca il pianoro di “Nicoghiello” e raggiunge il “Timpone Pico”. Oltre alla grotta già menzionata, c’è un’altra addossata alla prima, pure a picco sulla “Timpa di santa Lanùra”. Quindi, avevano ragione i contadini e alcuni pastori di “Piano Senise” quando parlavano di “grotte” e non di “grotta”. Sicuramente, gli eremiti del lontano Medioevo, che facevano parte dell’abbazia di “Sant’Angelo”, poi “Santa Veneranda”, ricordata da padre Francesco Russo (curatore del Regesto Vaticano), vivevano in assoluta solitudine e separati l’uno dall’altro. Quindi, questa rupe di “Piano Senise” era un fiorente ascetario, simile a quello della “Madonna delle Armi” di Cerchiara.
Il lieto incontro della giornata: mentre siamo intenti a ordinare gli appunti del percorso vediamo arrivare, dal basso e nell’impervia salita di “Santa Lanùra” tre giovani escursionisti e ricercatori dell’Università della Calabria provenienti da Castrovillari; uno di essi è Giuseppe Russo, apprezzato studioso della storia medioevale e curatore di altri documenti storici riguardanti le regioni meridionali. Basile e Tucci, gli altri due ricercatori, originari di Alessandria del Carretto e di Plataci. Siamo grati anche a Franco Arvia, che col suo bambino Domenico, di quattro anni, ci ha seguiti nella prima parte del percorso e ci ha pure “rinfrescati” con una bottiglia di ottimo vino e con una busta di taralli locali.
Ci vedremo dopo le feste pasquali: c’è ancora da fare per i sentieri e per la segnaletica delle Cascate e di altri naturalistici e storici del territorio albidonese. Domani, dovremmo terminare le interviste ai cinque discendenti degli otto giovani emigranti morti nel terribile incidente navale nel mare dell’Argentina. (Giuseppe, Pino, Vincenzo, Angelo e Michele)