Rocca Imperiale-22/05/2017: Il mercato delle albicocche sottoposto a ricatto

Gianni Mitidieri

Daniele Gallotta

Rocca Imperiale:22/05/2017

Il mercato delle albicocche sottoposto a ricatto

 

E’ tempo di raccolta e vendita per le albicocche da parte degli imprenditori agricoli rocchesi. Quest’anno è anche tempo di lamentele per il prezzo basso che, quasi pareggia con i costi di produzione, eliminando il minimo profitto, dopo un anno di duro lavoro per portare a maturazione il prodotto che è di qualità. Gianni Mitidieri è uno degli imprenditori, ormai affermato, sul territorio, ma vuole aprirsi ad una riflessione collettiva e lancia un accorato appello: “Momenti di riflessione per noi agricoltori che con ogni probabilità vedremo perdere il nostro prodotto dopo mesi di duro lavoro. Siamo giunti ormai al capolinea e nessuno potrà più farci niente. La così tanto osannata ” grande distribuzione” ha fatto di noi  dei piccoli fruttivendoli merce da macello, imponendo prezzi da fame ai produttori e prezzi da capogiro al consumatore facendo sì che non tutti possono comprare. FERMIAMOCI UN ATTIMO e torniamo indietro a quando la frutta la vendevano i mercati generali e questi signori erano costretti a comprare là. Manifestiamo contro questa forma di ricatto. Tutti insieme si può fare!- A mio avviso non si tratta di  un problema varietale, ma la disparità economica che si viene a creare tra produttore e consumatore. Non c’è molto da spiegare o da far capire, ma la realtà è talmente evidente che più non si può. Dopo 12 mesi di duro lavoro ci vediamo scappare da mano il prodotto con danni ingenti in quanto per portare a compimento un ettaro di albicoccheto ci vogliono circa 4000 euro. La cosa peggiore è  vedere i prezzi al dettaglio della grande distribuzione e non sarà mai possibile comprare un kg di albicocche a cinque euro con la crisi economica che stiamo vivendo. Il risultato è quello che stiamo toccando con mano. Ma il problema non riguarda solo adesso, ma anche i mesi futuri in quanto dobbiamo ricominciare a spendere denari per una buona pratica colturale che poi interesserà la prossima stagione”. Di parere un po’ diverso è l’imprenditore Daniele Gallotta che dichiara: “La Ninfa  e la Thyrintos” i compratori non la vogliono, è la grossa distribuzione che impone il prezzo basso e la colpa non deve ricadere sui compratori-commercianti, ma è la politica che dovrebbe intervenire. Sui banchi degli iper- mercati il prezzo è alto per i consumatori, addirittura supera i 3 euro e 50 mediamente,ma per i produttori è bassissimo e stanno addirittura perdendo il prodotto. Quindi qualcosa da correggere c’è e occorre intervenire, la politica soprattutto”. Il lavoro è tanto, i costi sono tanti e la capacità reddituale è in crisi. Occorre trovare effettivamente una soluzione adeguata al problema oppure il ritorno all’agricoltura dei giovani diventerà una chimera.

Franco Lofrano