Trebisacce-29/06/2017:Lingua e apprendimento (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

Lingua e apprendimento

di Pino Cozzo

 

Per una reale efficacia dell’insegnamento si ritiene indispensabile un’accurata programmazione, a breve, medio e lungo termine, integrata nel curricolo generale, che non può prescindere da un attento esame dei programmi di insegnamento della scuola. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati si fa costante ricorso ad attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche di base siano usate in una varietà di situazioni adeguate alla realtà dello studente. La lingua viene acquisita in modo operativo mediante lo svolgimento di attività su compiti specifici in cui essa sia percepita dallo studente come strumento e non come fine immediato di apprendimento. L’insegnante deve facilitare l’acquisizione della lingua inizialmente a livello non consapevole ricorrendo a situazioni motivanti per lo studente e successivamente deve guidarlo nel processo di formalizzazione operando in modo da condurlo a gestire sempre più autonomamente il proprio apprendimento. Nelle attività di ascolto è importante accertare se e in quale misura il testo venga compreso. Da qui discende la necessità di un’attenta selezione del materiale, su cui attivare strategie di comprensione differenziate a seconda del tipo di testo e dello scopo dell’ascolto, per individuare le informazioni principali, specifiche, di supporto e atteggiamenti, ruoli e intenzioni degli interlocutori. Infatti le difficoltà di comprensione non si limitano ad aspetti di ordine lessicale e sintattico, bensì includono la distanza del testo dalla realtà, linguistica e culturale, dello studente. La produzione orale si favorisce dando allo studente la più ampia opportunità di usare la lingua straniera in attività comunicative in coppia o in gruppo (giochi linguistici, drammatizzazione, simulazione, «role-play» ecc.). Durante queste attività, è essenziale privilegiare l’efficacia della comunicazione e la fluidità del discorso. E’ infatti controproducente interrompere l’esposizione dello studente per correggere errori di carattere formale o pragmatico nel corso della produzione orale; si interviene in un secondo tempo, coinvolgendo nella correzione lo studente con il suo sottogruppo o l’intero gruppo classe, possibilmente registrando la produzione e utilizzandone il riascolto. Nel contesto comunicativo assume particolare rilevanza il consolidamento di un sistema fonologico corretto e funzionale. Lo studente deve rendersi conto che una pronuncia scorretta del fonema può interferire nel processo di comunicazione e che un’intonazione non appropriata può stravolgere il significato di un enunciato. Va perciò sensibilizzato al fatto che il contorno intonativo, diverso da lingua a lingua, trasmette anche le dimensioni affettive del discorso.
Nelle attività di lettura, analogamente a quanto detto per le attività di ascolto, occorre tenere presente l’influenza che le conoscenze extralinguistiche hanno sulla comprensione del testo. La caratteristica più specifica del testo scritto rispetto a quello orale, legata alla sua «permanenza», consente l’attivazione di particolari strategie per la comprensione e la verifica delle ipotesi formulate prima e durante la lettura:

  • globale, per la comprensione dell’argomento generale del testo;
  • esplorativa, per la ricerca di informazioni specifiche;
  • analitica, per la comprensione più dettagliata del testo.

Nel presentare il testo immaginativo, si deve focalizzare l’attenzione sugli aspetti che lo distinguono dagli altri testi, soprattutto laddove lo scarto dalle norme della lingua produce significato, e sulla funzione percettiva ed evocativa delle figure retoriche. Per quanto riguarda la produzione scritta, si sottolinea lo stretto legame tra abilità ricettive e produttive; partendo dalla lettura; attraverso la riflessione sulle caratteristiche del testo, si mette lo studente in grado di individuare la specificità del codice scritto, di analizzare le caratteristiche dei diversi tipi di testo e di identificare le regolarità della loro organizzazione. Questo lavoro propedeutico può garantire un approccio efficace allo scritto. Gli studenti si devono esercitare, oltre che in attività di scrittura manipolativa per l’acquisizione di automatismi linguistici anche in attività sempre più autonome e impegnative, per abituarsi gradualmente ad un uso consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Potranno servire allo scopo: scrittura di paragrafi su modelli dati, composizioni libere ecc. Per fare acquisire flessibilità nell’uso della lingua, vanno eseguiti frequenti esercizi di traduzione intralinguistica nell’ambito della stessa varietà, da una varietà all’altra oppure da un testo allargato a un testo ristretto o viceversa, oltre a esercizi di transcodificazione da forma grafica (tabulati, istogrammi ecc.) in forma linguistica e viceversa. Poiché nella sua futura attività di lavoro lo studente può trovarsi nella necessità di tradurre dei testi, egli è avviato, solo negli anni terminali, per evitare gli effetti di un transfer negativo, ad esercizi di traduzione da e nella lingua straniera, considerando la traduzione abilità aggiuntiva alle abilità di base e non metodo per imparare la lingua.
Attività ben concepite di traduzione dalla lingua straniera (che evitino la traduzione della base isolata, prevedendo non solo un contesto, ma anche un cotesto) sono efficaci per consolidare sia la competenza testuale, sia l’educazione linguistica. La traduzione nella lingua straniera non è comunque di tipo «semantico», ma di tipo «comunicativo» ; deve tendere, cioè, a trasmettere il testo, sia pur con una certa «perdita» di informazione accessoria. Queste forme di attività e di didattica espositiva nello studio delle tre lingue straniere che si studiano all’I.T.S. “Filangieri” di Trebisacce (Inglese, Francese e Tedesco), e in tutti i corsi di studio attivati, sono ben condotte dai docenti che prestano la loro opera presso la Istituzione scolastica, e tanti alunni raggiungono delle elevate conoscenze e competenze che possono poi spendere nei vari contesti universitari e di lavoro, che permettono di offrire loro vantaggi nell’apprendimento e soddisfazioni professionali agli insegnanti e a tutta la scuola. La presenza delle tante strutture ambientali e tecnologiche supportano e agevolano certamente il lavoro.