Italia-19/08/2017:RENZI IN GOMMONE INTERCETTATO DAI LIBICI

Motovedetta libica

RENZI IN GOMMONE INTERCETTATO DAI LIBICI

 

Apprendiamo da una fonte locale che Renzi, in vacanza con Agnese ed alcuni amici, si è diretto in gommone all’isola Palmaria (Porto Venere) per gustare le prelibatezze di un noto ristorante.

Durante la traversata pare si sia verificato un increscioso episodio. Una motovedetta libica, dopo che il governo di Tripoli ha ampliato i confini delle sue acque territoriali fino al Mar Baltico, avrebbe intercettato il gommone considerandolo diretto, con un carico di migranti, verso l’Europa.

L’equivoco è forse scaturito dalla forte abbronzatura del gruppo di vacanzieri, i quali, per giunta, essendo tutti in mutande da bagno, erano privi di documenti.

Sembrerebbe anche che, malgrado le vibrate proteste del presunto scafista (lo stesso Renzi), il quale, per farsi capire utilizzava termini inglesi incomprensibili (“Open ti duur, tise isse mije umbrellon, ije songh sicritair PD, aje fatt Jobs Act end not article 18…”), tutto l’agitato gruppetto sia stato, una volta “salvato” dal possibile naufragio, messo ai ferri e rinchiuso nel gabbiotto di bordo, condotto e sbarcato in catene a Tripoli.

Purtroppo, la lunga traversata sotto le lamiere roventi, non avrebbe aiutato a chiarire l’equivoco, infatti, all’arrivo, gli sciagurati, oltre che ormai neri carbone, deliravano esaltando gli effetti dei mille giorni di un fantomatico miracoloso governo italiano: “Grande Pil,”, sbandieravano strabuzzando minacciosamente gli occhi iniettati di sangue, “noi grande Pil, + 0,4%.”.

Un interprete, convocato dalle forze dell’ordine, definiva la loro lingua come Afrikaans, e la parola “pil” come “pillola”; come se non bastasse, il tenente incaricato del caso, con l’espressione smargiassa di chi la sapeva lunga, giudicava quindi gli indagati come drogati affetti da crisi d’astinenza.

Lo straziante malinteso si sarebbe tragicamente protratto con la fustigazione dei poveri disgraziati se, fortunosamente, un alto rappresentante dell’Isis che passava casualmente nei pressi dell’improvvisato tribunale sommario, non avesse, dopo aver riconosciuto sotto le croste bruciacchiate le fattezze dell’ex premier italiano, ghiottamente richiesto la sua consegna all’organizzazione.

L’ambasciatore italiano a Tripoli, condotto, lacero, in un gabbiotto su ruote al cospetto del tenente, confermava, tra penose lacrime, l’identificazione, e chiudeva definitivamente il caso.

La combriccola, ricondotta sull’isola Palmaria, poteva così felicemente concludere la sua piacevole gita, dove, ci comunica l’ufficio stampa del PD (subito ripreso dai maggiori quotidiani nazionali), hanno potuto gustare: caviale beluga, antipasti di mare, trenette al pesto, penne agli scampi, spaghetti allo scoglio, ottimi gamberoni, aragosta al burro fuso e cipolla, insalatina fresca, crostata di frutta, caffè ed ammazzacaffè. Il tutto innaffiato, per un ulteriore schiaffo, di contrasto, alla miseria, dall’ottimo Vermentino dei Colli di Luni. Alcuni testimoni riportano che, in ossequio alla dilagante islamizzazione europea, il prezioso nettare sarebbe stato servito in bottiglioni con la scritta “Aranciata”.

Maurizio Silenzi Viselli