Trebisacce-25/03/2018: Domenica delle Palme con la pioggia e tanta fede

 

Trebisacce:25/03/2018

Domenica delle Palme con la pioggia e tanta fede

 Oggi si è celebrata la Domenica delle Palme, la festività religiosa che segna l’inizio della Settimana Santa che si concluderà a Pasqua. La pioggia e il mercato mensile, in coincidenza, non hanno impedito ai fedeli e al Parroco Mons. Gaetano Santagada di benedire le Palme dinanzi ai piedi della gradinata all’ingresso della Parrocchia Madonna della Pietà. Dopo la Santa benedizione delle Palme, in processione un piccolo giro, data la pioggia, attorno a Piazza Matteotti e rientro in chiesa per la celebrazione della Santa Messa. La ricorrenza, detta anche ‘Domenica della Passione del Signore’, ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, quando la folla lo accolse al grido di Osanna sventolando rami di palma, simbolo del trionfo del Messia, rifacendosi ad un’antica tradizione ebraica. Per questo motivo, ancora oggi c’è l’usanza di distribuire rametti di ulivo e di palma benedetti durante la liturgia della Domenica delle Palme in segno di pace e prosperità. Il Parroco Mons. Gaetano Santagada, con accanto il Diacono Sebastiano Indraccolo e l’accolito Eduardo Magnelli, attorniati da giovanissimi chierichetti, ha dato il via all’antifona con il canto:” Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore: è il Re d’Israele. Osanna nell’alto dei celi”. Il sacerdote ha benedetto i numerosi ramoscelli d’ulivo e le Palme, anche in chiesa, che, dopo la processione, saranno portate nelle case come segno di Fede e di Pace.  Mons. Gaetano Santagada durante la sua coinvolgente omelia ha, tra l’altro, esternato che: “Oggi entriamo nella settimana Santa…Gesù è nato, si è fatto uomo per  morire in croce e per dare a noi la salvezza. Gesù è stato accolto trionfalmente e il venerdì successivo, venerdì Santo, fu condannato a morte dopo aver subito un processo che di giustizia umana ha poco. Gli uomini del tempo sono rei di questo grande delitto che il signore ha perdonato, ma ciò non toglie che è un grande peccato. Gesù viene condannato a morte con la crocifissione. C’è però un personaggio che rimane ai piedi della croce, una sola voce-la sua-a proclamare la vera fede: “Davvero quest’uomo era  Figlio di Dio!”. E’ un centurione romano, un pagano, eppure è la sua voce a nutrire la nostra fede. Egli può farlo perché si riconosce amato e perdonato da Gesù mentre prende parte alla sua crocifissione. Capisce che non è lui a togliere la vita a Gesù, ma è Gesù a donare la vita per lui, peccatore, e per tutti noi, peccatori, come lui. Gesù morì in croce. Ma prima di morire è stato condannato, schernito, sputato in faccia, gli fu messa una corona di spine. Nel vivere la settimana Santa, perché ricordiamo tutti i misteri, vogliamo proporre alla comunità cristiana, bambini e adulti, un modo per  condividere il fatto che tutti possono chiedere perdono e riconciliarsi con Dio e fare del bene e amare il prossimo.

Franco Lofrano