Trebisacce-30/03/2018: La morte e resurrezione di Gesù: la salvezza è in mezzo a noi (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

La morte e resurrezione di Gesù: la salvezza è in mezzo a noi

di Pino Cozzo

 

Ogni volta che Gesù ha parlato della sua passione ha sempre accennato anche  alla sua risurrezione. Ma anche l’angelo che annuncia alle donne la risurrezione ricorda  nel contempo la passione: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù il Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui». La risurrezione è un giudizio di Dio che capovolge le valutazioni degli uomini. Dio ha fatto risorgere proprio colui che gli uomini, a nome suo, hanno crocifisso. Dunque Gesù aveva ragione. La risurrezione è la verità del Crocifisso. Tutto il Nuovo Testamento afferma che la risurrezione di Gesù è un fatto reale, concreto, avvenuto e testimoniato, non un simbolo o una semplice speranza. Gesù non è vivo come vive un messaggio, o come vive un maestro nel cuore dei discepoli. Gesù è veramente risorto e questo è importante: la fede sta o cade con la risurrezione. «Se Cristo non è risuscitato – scrive polemicamente san Paolo ai cristiani di Corinto – allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede». Ma a questo punto sono necessarie alcune precisazioni. La risurrezione è reale, ma non è un ritorno alla vita di prima. La risurrezione di Gesù è diversa dalla risurrezione di Lazzaro. Gesù è andato in avanti, non è tornato indietro. È entrato in una dimensione nuova, di cui non abbiamo esperienza, per parlare della quale ci mancano i termini. Gesù è entrato nella gloria del Padre. Lo aveva già detto lo stesso Gesù, ribattendo l’ironica domanda dei sadducei: «Se una donna ha avuto sette mariti, nella risurrezione di chi sarà moglie?». E Gesù: «Quando risusciteranno dai morti non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come gli angeli di Dio ». Insistendo sulla realtà della risurrezione, il Nuovo Testamento intende non soltanto ribadire la realtà storica della risurrezione di Gesù, ma anche aprirci a una grande e concreta speranza. Questa speranza, che scaturisce dalla risurrezione di Gesù, abbraccia l’uomo in tutte le sue dimensioni, ed è una speranza religiosa, perché trova il suo fondamento in Dio, non nell’uomo. Non poggia sui costitutivi dell’uomo, ma sull’amore di Dio. Dio è fedele ed è il Vivente: ha creato tutto per la vita, non per la morte. Egli è fedele e non è pensabile che abbia creato l’uomo per poi abbandonarlo alla morte: cioè che abbia creato l’uomo con una sete di vita per poi deluderlo. Il fondamento della speranza è la fedeltà di Dio. La parola di Dio, l’amore, i veri valori sono troppo spesso perdenti, combattuti o lasciati nell’indifferenza; le parole degli uomini sembrano più efficaci della parola di Dio, gli idoli più affascinanti del vero Dio, e così il peccato sembra annullare ogni sforzo di liberazione. il mondo nuovo anziché avvicinarsi sembra allontanarsi, e la storia continua a essere in mano ai potenti e ai prepotenti.