Villapiana-13/04/2018: Tre operatori turistici insorgono contro il Sindaco

Lido Villap.
Lido Villapiana
Lido Villapiana

VILLAPIANA «Il sindaco di Villapiana e parte della sua fedele Giunta Comunale in data 4 aprile 2018 hanno deliberato di affidare un incarico legale a due legali di Cosenza (gli avvocati Renato Rolli e Mauro Fortunato Magnelli) per verificare se le concessioni demaniali riferite ai tre Lidi “Calypso” – “Aragosta” e “I Tre Leoni” sono legittime». A comunicare con queste parole l’iniziativa dell’esecutivo comunale, sono stati gli stessi titolari degli stabilimenti balneari che, ritenendo di avere tutte la carte in regola, attraverso una nota-scritta, hanno contestato aspramente la scelta  dell’esecutivo comunale forse ritenendola sospetta e ricattatoria. Si tratta, per la cronaca, di tre degli stabilimenti balneari in possesso di altrettante Concessioni rilasciate dal Comune di Villapiana negli anni 2006/2009 che, insieme alla decina di Lidi disseminati lungo i circa sette chilometri di arenili, hanno garantito per oltre 10 anni un’offerta turistica altamente qualificata alla vasta utenza turistica che frequenta annualmente la cittadina jonica. «Nel corso degli anni (soprattutto negli ultimi quattro) – hanno scritto i tre operatori turistici –  queste strutture hanno subito controlli e verifiche da parte di Capitaneria di Porto, Ufficio Tecnico Comunale, Vigili Urbani, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Polizia di Stato, ASP… Eppure, – aggiungono gli interessati – tutti atti amministrativi, prima di essere approvati dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale nella persona dell’Arch. Milillo al quale va la nostra illimitata stima per le sue capacità professionali, sono passati al vaglio della Provincia, della Sovrintendenza dei Beni Culturali e Ambientali, del Demanio Regionale, della Capitaneria di Porto, della Dogana, del Genio Civile ecc…..ecc…. . Bene, a distanza di circa dieci anni questo sindaco vuole verificare, apparentemente senza alcun motivo recondito, se tutti gli Enti e tutte le persone che sono intervenute in queste procedure hanno prodotto atti legittimi e controllato che gli stessi atti fossero regolari. Noi – hanno tenuto a precisare i titolari dei tre Lidi – siamo tranquillissimi e, nonostante i vari tentativi del nostro caro e amato Sindaco di colpire le nostre attività con l’istituzione di parcheggi abusivi a pagamento a 6 (sei) euro al giorno, con  i divieti di sosta in area demaniale  poi rimossi ed a trasformare  in altri parcheggi abusivi a pagamento, continuiamo a migliorare ogni anno il livello qualitativo dei servizi offerti ai turisti continuando, con grande sforzo, ad investire risorse nelle nostre attività perché  crediamo siano un valore aggiunto non solo per noi ma per tutta la nostra bella cittadina e – aggiungono i tre operatori turistici stigmatizzando peraltro il reiterato ricorso del Sindaco Montalti a professionisti cosentini – continuiamo, come abbiamo sempre fatto, a pagare le tasse che poi il nostro sindaco si premura di elargire agli avvocati di Cosenza anziché utilizzarle per migliorare la qualità dei servizi per i turisti e per i residenti». Uscendo quindi dal limbo delle allusioni, i titolari delle tre Concessioni, forse intravedendo nell’iniziativa del sindaco un artifizio politico proiettato nella imminente campagna pre-elettorale, escono dalla metafora e diventano più espliciti: «Il fatto – incalzano infatti i tre operatori turistici – è che noi abbiamo la sfortuna di essere legati a persone che fanno politica a Villapiana e che stanno dando filo da torcere a questo Sindaco, soprattutto sul piano della legalità ed è per questo che si utilizzano questi mezzucci per cercare di intimidire queste persone attraverso di noi. Noi però – concludono i titolari dei Lidi “Calypso”, “Aragosta” e “I Tre Leoni” – non siamo per nulla intimiditi, per cui esortiamo chi di competenza ad andare avanti senza esitazioni perchè noi siamo con voi e con voi è la stragrande maggioranza della popolazione che aspetta, intrepida, l’avvicinarsi del tempo della rivolta pacifica e democratica».

Pino La Rocca