Trebisacce- 25/07/2018: Viaggio a Tokyo e Figlio Unico

Trebisacce: 25/07/2018

Viaggio a Tokyo e Figlio Unico

Interessante la scoperta del fumetto giapponese durante la presentazione dei graphic novel Viaggio a Tokyo e Figlio Unico di Vincenzo Filosa (Canicola edizioni), lo scorso martedì, 24 luglio, nella Piazzetta San Francesco, sul lungomare, organizzata dall’amministrazione comunale, nell’ambito della rassegna Libri d’aMare del Programma Marestate 2018 e curata dall’Associazione L’Arte delle Nuvole. Ha introdotto i contenuti, oltre al saluto istituzionale, la delegata al Turismo e Spettacolo Aloise Maria Francesca, presente l’autore Vincenzo Filosa e nel ruolo di presentatore-moderatore Andrea Mazzotta (Giornalista del Quotidiano del Sud).  Il conduttore Andrea Mazzotta, con la sua passione per il fumetto, ha incalzato l’autore con diverse domande mirate conducendolo a esternare tutto di se stesso e della sua esperienza di vita e di talentuoso traduttore e creatore di fumetti. Vincenzo Filosa, 37 anni, ha, infatti, raccontato di aver vissuto quasi due anni a Tokyo e da lettore di fumetti si è avvicinato alla creazione di fumetti come strumento per raccontare la realtà senza particolari filtri. Lo stile Manga è fatto da tantissimi vignette e, fotogramma su fotogramma, si va a raccontare la verità e per l’autore sembra essere il modo migliore per farlo. Protagonisti del racconto fumettistico la Seconda Guerra Mondiale, gli anni 60’ e 70’ con il boom economico, ecc. che, tutto sommato, fanno dell’Italia e del Giappone due paesi gemellati: siamo innamorati di quel paese e loro di noi. Gli autori giapponesi scelgono di raccontare ad esempio le azioni dei Pirati o la generazione dei perdenti giapponesi dove si esprimono le emozioni delle sconfitte e dei loro disagi. E questi racconti ambientati in Giappone trovano tanti lettori nelle librerie. Il fumetto come letteratura si è sviluppato solo negli ultimi 15 anni, ha sottolineato l’autore. In sostanza tra il conduttore Mazzotta e l’autore Filosa è stato possibile, per gli intervenuti, assistere quasi alla storia intera,  del fumetto. Vissuto a Crotone l’autore trascorre le vacanze a Torre Melissa ed ecco perché all’interno dei due libri si trovano questi ambienti. Ci sono costruzioni parzialmente abitate con dei piani vuoti, rimasti a scheletri e sembrano fantasmi. Questi piani di abitazioni rimaste incomplete sono destinate ai figli, quando e se ritornano nella propria terra d’origine. L’autore si definisce emigrante. Finito il liceo si è trasferito a Roma per gli studi universitari di Lingue Orientali, poi a Milano. “Mi fa piacere ritornare a Crotone, ma non potrei viverci”, ha precisato l’autore. Il suo attuale lavoro a Crotone non è riconosciuto, non ha un ruolo. E’ come l’opera incompiuta e manca la cultura per dare ruolo e dignità come ogni lavoro merita. L’arte viene rivalutata solo quando si ha un ritorno economico. Sarebbe invece importante portare in Calabria i talenti che si sono formati altrove. Tramite il fumetto è possibile il recupero delle tradizioni calabresi. Muove più soldi il fumetto giapponese che non quello italiano è stato detto. I libri si leggono all’orientale, da destra a sinistra. Come traduttore il mio lavoro è quotidiano. Il conduttore Mazzotta alla fine ha donato due litografie all’autore ed è nata l’intesa-acconto che la terza litografia su Trebisacce porterà la firma di Filosa. La presentazione è terminata ma le persone si fermano ancora per assistere all’intervento musicale curato da Vincenzo De Leo alle multipercussioni (Djembe, Bongos e Cajon) e da Egidio Palagano alla Marimba, ambedue i musicisti  dell’Accademia Musicale  “Gustav Mahler” di Trebisacce, diretta dal Maestro Francesco Martino.

Franco Lofrano