Trebisacce-26/07/2018: Sanità: il Commissario Scura ha finalmente sbloccato 1.366 assunzioni /la montagna ha partorito il classico topolino.

Commissario Scura

TREBISACCE Sanità: il Commissario Scura ha finalmente sbloccato 1.366 assunzioni nella sanità calabrese. Era ora! Ma ci sono speranze, a questo punto, per la riapertura dell’Ospedale di Trebisacce? Poche in verità! In realtà questo Decreto era atteso da tempo e, da quanto si è saputo, è il frutto di serrate trattative con le singole aziende sanitarie e di accordi telefonici fatti all’ultimo minuto ma, stante l’annosa carenza di personale in tutta la sanità calabrese che non viene rimpolpata da anni, è proprio il caso di dire che alla fine… la montagna ha partorito il classico topolino. Innanzitutto c’è da dire che non tutte sono assunzioni ex novo e molte sono invece frutto di stabilizzazioni di personale precario già in servizio e di applicazione del turnover per i sanitari che andranno in pensione. Ma anche nella distribuzione delle assunzioni si notano gravi e inspiegabili sperequazioni, guarda caso, sempre a favore della Calabria centro-meridionale e a danno della Calabria settentrionale e in particolare della provincia di Cosenza che è di gran lunga la più vasta della Regione. All’Asp di Cosenza sono state infatti attribuite 205 unità sanitarie a fronte delle 308 unità assegnate alla provincia di Reggio Calabria (155 a Catanzaro, 168 a Crotone e 138 a Vibo Valentia che sono province infinitamente più piccole di quella di Cosenza). Ma anche alle Aziende Ospedaliere sono state fatte assegnazioni squilibrate (81 all’Annunziata di CS, 96 ai Riuniti di RC, 113 al Mater Domini di CZ e 102 al Pugliese-Ciaccio sempre di CZ). Ma anche nella provincia di Cosenza i conti non tornano: presso il presidio di Cetraro-Paola è stata sbloccata la casella della Direzione del presidio con 10 medici, 2 tecnici di Radiologia e 2 di Laboratorio. A Rossano/Corigliano arriveranno 1 Direttore di Cardiologia, 9 medici, 1 biologo, 1 tecnico di Radiologia e 2 di Laboratorio; 2 medici, invece, per Acri, 3 Primari sono pronti per il presidio-Spoke di Castrovillari insieme a 9 medici, a 2 biologi, a 3 tecnici di Laboratorio e 1 Radiologo. Per Rossano/Trebisacce e Cariati il Decreto ha stanziato in tutto 4 medici (Nefrologia e Dialisi). Stesso numero di medici sarà suddiviso fra le Case della Salute di Cariati, Lungro e San Marco Argentano. A questa compagine si sommano 16 unità al Dipartimento di Prevenzione, 17 figure nei vari Distretti, 90 Infermieri, 3 per il Centro di Salute Mentale, 12 Amministrativi, 6 Psichiatri e altre 5 figure. Questo è quanto! E l’Ospedale di Trebisacce – questa la domanda legittima – con quale personale sanitario sarà riaperto, se sarà riaperto? Se lo chiedono in tanti ed è molto complicato dare una risposta, perché l’Ospedale di Trebisacce dovrebbe fare storia a sé. Si tratta infatti di un Ospedale che, a seguito delle sentenze dei giudici e del conseguente Decreto Commissariale (rimasto finora solo sulla carta!), deve essere riaperto ed essere re-inserito nella rete ospedaliera regionale per cui il Commissario Scura, lo stesso che è stato cacciato dalla piazza a furor di popolo, dovrebbe adottare tutti gli atti conseguenti a cui finora non ha dato seguito. E’ per questo che il Consiglio di Stato, su pressante richiesta del Comune di Trebisacce, ha nominato il Commissario ad Acta nella persona del dottor Franco Laviola che, stando alla normativa, dovrebbe adottare tutti gli atti necessari per la riapertura del “Chidichimo” che, seppure come “ospedale di zona disagiata”, per essere riaperto ha bisogno, oltre che delle Sale Operatorie e delle attrezzature necessarie, di una nutrita assegnazione di medici e di personale infermieristico. Riuscirà il dottor Laviola che come dirigente sanitario di lungo corso conosce tutti gli anfratti della burocrazia a scalare questa montagna? Questo è il momento del mare e delle ferie, ma nei prossimi mesi il problema-ospedale tornerà sul tavolo e nessuno potrà tirarsi indietro perché il tempo dell’attesa e della pazienza è scaduto da troppo tempo.

Pino La Rocca