Trebisacce-19/10/2018: Presentato all’Unitre il libro “La Strega della Giungla”

 

 

  

Trebisacce:19/10/2018

Presentato all’Unitre il libro “La Strega della Giungla”

 L’atavica storia della guerra tra il bene e il male, tra l’amore e l’odio, il rapporto diretto con la terra madre, le bellezze paesaggistiche e ambientali all’interno di metafore ben delineate e altro, è quanto si trova racchiuso tra le pagine del romanzo-racconto di Maria Pia AdduciLa Strega della Giungla”, edito da “Mongolfiera” e presentato, giovedì 18 ottobre, nella sala conferenze delle Associazioni Unitre ed Età Serena, in Via Torricelli,  presiedute rispettivamente da Leonardo La Polla e da Antonio Granato. Al tavolo dei relatori Maria Francesca Aloise (Presidente del Consiglio Comunale), Giovanni Spedicati (Editore “La Mongolfiera”), Leonardo La Polla (Presidente Unitre) e l’autrice Maria Pia Adduci, originaria di Cerchiara di Calabria, ma che vive e opera su Trebisacce. Il libro racconto non si presenta voluminoso, ma ogni pagina contiene una quantità di messaggi infiniti che aprono alla riflessione verso gli altri e verso se stessi. Presenti in sala, oltre i numerosi soci dell’associazione, anche altri scrittori, poeti, giornalisti, medici, musicisti, come Gianni Mazzei, Alfredo Bruni, Antonio Miniaci, Franco Maurella, La Sorte, Michele Cammarota, ecc. e tra tutti la madre dell’autrice, Franzese Rosa,  sempre con il cuore pronto a sostenerla dappertutto. Dopo il saluto di inizio lavori di Spedicati e quello istituzionale di Maria Francesca Aloise, in rappresentanza del sindaco Franco Mundo e dell’intera amministrazione comunale, la parola è passata al relatore Leonardo La Polla che, tra l’altro, ha precisato che: ”E’ importante far venire fuori tutta la cultura del territorio. Far conoscere la Cultura del luogo potrebbe significare Calabria, Italia e quindi di respiro Nazionale. Se non ci fossero le piccole storie, non ci sarebbero le grandi storie. E la promozione culturale è ciò che fa l’Unitre e che continuerà a fare nei secoli dei secoli”. Ha proseguito ricordando che l’editoria sta attraversando un momento di crisi e “La Mongolfiera”, guidata da Spedicati, va avanti per la grande passione. E grazie a questi editori si parla anche dei piccoli scrittori. Ha ancora ricordato ai numerosi convenuti che l’Unitre ha portato a battesimo Maria Pia Adduci. Ha sottolineato che Maria Pia ama scrivere di notte e di notte i suoi fantasmi come un vulcano escono fuori. La scrittura di Maria Pia è una scrittura di tipo Naif che non si inquadra con la scrittura in prosa o poesia. Spesso accenna a delle immagini che poi lascia morire e poi li riprende. Questo libro, ha precisato, è la scrematura di tante altre pagine poi eliminate. I personaggi-protagonisti sono diversi: un villaggio nella sua coralità, Linur, la nonna e il nipote Afro. E infine Maria Pia con il suo volersi esprimere e il suo tirarsi indietro. La strega è tale perché cova dentro delle violenze culturali identitarie. Vive in un villaggio all’interno del quale ci sono delle regole. Linur interpreta le regole in modo rigido. La mamma non accetta l’amore con uno straniero. Tutto va vissuto all’interno del villaggio con i suoi abitanti. Lo straniero ha altra cultura e altre regole e, quindi, inquina la cultura del villaggio. Anche oggi-ha ricordato il relatore- per molti l’immigrato va tenuto a distanza. Per Linur quelle regole non vanno infrante. Linur è l’ubbidienza cieca alle regole del villaggio. Vi è la lotta tra essere se stessi oppure essere simili agli altri. Allora siamo tutti streghe? Essere felici significa amare le piccole cose. Per Afro vale il giudizio di condanna: dall’amore di mia madre con uno straniero sono nato io! Afro sale su un monte e guarda le tante bellezze che meritano di essere apprezzate, ma c’è Amore ma anche morte. E Afro avrebbe preferito morire con la madre. Il confine tra la prosa e la poesia in Maria Pia è sottilissimo. Afro dialoga con la nonna e: “Tu hai detto che in questo villaggio c’è solo odio e morte e io dico che dopo la mia morte la vostra vita sarà più piena di paura”. La strega in Linur ha vinto! Ma è proprio così?- La nonna di Afro prepara copertine e vivande in attesa del ritorno del nipote dopo la morte…e qui la morte si coniuga con la vita e…Afro tornerà a vivere. Leggendo il libro si vive l’idea che la morte non fa paura. Non solo la morte, ma anche l’odio alla fine è una nuvola nera che si dissolve. Il libro manca di una fine, forse perché vogliamo che Maria Pia continui a scrivere per regalarci altre belle emozioni e riflessioni. E’ giunto il momento dei saluti agli intervenuti da parte di Maria Pia che chiosa: ”Io mi illumino di notte davanti ad un foglio bianco, illuminato dalla luce di una candela”. Streghe e stregoni.. è un mondo che mi affascina e spiega che  tutto il racconto è ambientato nella giungla e da qui il titolo. A dare il loro prezioso contributo alla serata culturale sono intervenuti dal pubblico in tanti.  Tonino Granato che è rimasto colpito dalla tragedia, ma si intravede la speranza, anche se subito dopo il ragazzo muore. Ma la speranza c’è!- Maria Pia replica che: “Il mio genere è triste, ma lascio aperto alla speranza. Tantè che nel libro vince l’amore, non il male. Per Alfredo Bruni l’autrice è una persona eccezionale!- Invita tutti, infine, allo scambio culturale e all’integrazione. Per Michele Camarrota bisogna rispettare le regole… Linur per rispettare le regole ha partecipato alle feste del villaggio, ma poi ha mandato una grande maledizione tale da far morire tutti i bambini. Maria Pia vive continui tormenti di sentimenti e ..notturni. Dovrebbe dormire di più!”. Per Spedicati  l’autrice deve continuare a scrivere altrimenti i fantasmi non escono fuori e si sta male. Per Franco Maurella vi è un ottimo uso della metafora e un collegamento con la Madre Terra. Infine l’autrice ha salutato tutti gli amici intervenuti e ha annunciato che sta già lavorando su di un libro di poesie. Un pensiero e una grazie a tutti e di cuore lo rivolge alla mamma che la supporta amorevolmente in tutto.

Franco Lofrano