Trebisacce-13/11/2018: Se n’è andato Pepell! il decano dei marinai

Il Nicola e Andrea
Pepèll

TREBISACCE Il peschereccio “Nicola e Andrea” (nella foto) oggi è alla fonda nello specchio di mare antistante l’abitazione della famiglia. Non ha preso il largo come è solito fare ogni mattina all’alba perché nella notte è volato al cielo Giuseppe Guttieri, per tutti Pepèll, il decano dei pescatori di Trebisacce, un autentico lupo di mare, impavido, generoso, papà, zio, nonno e soprattutto amico di tutti. In effetti, con la scomparsa di Pepèll, sottratto da una lunga e inesorabile malattia all’affetto dei suoi cari e di quanti gli hanno voluto bene, se ne va, come ha scritto il primo cittadino di Trebisacce Franco Mundo, un autentico pezzo della storia marinara di Trebisacce. Discendente da un’umile famiglia di pescatori proveniente nel primo dopoguerra dalla costiera amalfitana e capitanata dai fratelli Luigi e Andrea Guttieri, Pepèll è stato per lunghi anni il prototipo per eccellenza dell’uomo di mare, abituato a sfidare per tutto l’anno le pericolose insidie del mare, prima a bordo delle tradizionali lampare con cui “a braccia” si andava a pesca di alici e di sarde e poi, piano piano, a bordo delle “paranze” acquistate a costo di enormi sacrifici, con cui ancora oggi i figli di Pepèll, Nicola e Andrea, vanno per mare dando continuità alla tradizione marinara di Trebisacce, impegnati in un lavoro affascinante ma estremamente faticoso e pericoloso. Ma, oltre che impavido marinaio e amico di tutti, Pepèll è stato l’autentica colonna portante, il riferimento numero uno e il vero collante di una famiglia numerosa ma molto unita, fatta di figli, di figlie, di nipoti e di pronipoti, che aveva come riferimento e guida un autentico capitano, pronto a distribuire a tutti buoni consigli e abituato a dare del tu al mare anche quando infuriava il maestrale e le onde erano più alte delle stesse imbarcazioni. Ecco perché la dipartita di Pepèll, stando agli innumerevoli attestati affidati al web da quanti hanno voluto esprimere una parola di conforto alla famiglia, ha toccato nel profondo gli amici e quanti gli hanno voluto bene, ma la perdita del loro capitano lascia un vuoto incolmabile soprattutto nella sua famiglia che, triste e sconsolata, piange la sua scomparsa ma, seppure inconsolabile, con un gesto di quella generosità che contraddistingue la gente di mare, ha affidato il suo dolce ricordo alle onde del mare, augurandogli di trovare un rifugio sicuro nel grande porto del regno dei cieli.

Pino La Rocca