Amendolara-18/12/2018: Lsu/Lpu. «Senza denari non se ne cantano messe». Sindaco di Amendolara chiede chiarezza su fondi per stabilizzazione

 

COMUNICATO STAMPA

 

CIMINELLI

Lsu/Lpu. «Senza denari non se ne cantano messe».

Sindaco di Amendolara chiede chiarezza

su fondi per stabilizzazione

 

«Senza denari non se ne cantano messe». E’ quello che pensa il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, in merito alle più o meno fondate dichiarazioni di qualche sottosegretario o rappresentante di Governo che prova a tranquillizzare l’ambiente sulla questione ex Lsu/Lpu. «Ormai siamo a Natale – dice Ciminelli – e ancora non sappiamo se i Comuni potranno continuare a contare sul lavoro di queste persone oppure no. Quello che a tutt’oggi continua a circolare sono fantomatici emendamenti presentati in Commissione Bilancio del Senato, laddove, tutt’al più ed in maniera generica si fa riferimento alla stabilizzazione di dipendenti pubblici, non già dei nostri Lsu/Lpu». Ma il primo cittadino di Amendolara  non ci sta: «Basta dichiarazioni che annunciano stabilizzazioni senza prevedere risorse adeguate. Perché non ci dicono da dove prenderemo i soldi per pagare gli stipendi? Non ci resta che andare a Roma a chiederglielo di persona». Confermata dunque la protesta sotto il Senato della Repubblica prevista per giovedì 20 dicembre, «al netto di eventuale revoca, già consumata nei giorni scorsi, che è assolutamente da scongiurare».

 «Questa volta tutti a Roma – ribadisce Ciminelli, piaccia o non piaccia a tutti gli attori di questa infinita vicenda, ormai al limite del tragicomico. I comuni insieme ai lavoratori e alle loro famiglie, i sindacati non possono fallire questo appuntamento finale, dunque, di buona lena, ognuno faccia la propria parte, fino in fondo, senza indugi o tentennamenti, c’è in gioco la dignità di tutti i calabresi». E poi Ciminelli che, ricordiamo, ha rassegnato le sue dimissioni al presidente del Consiglio Comunale venerdì scorso per solidarietà nei confronti degli Lsu/Lpu, si rivolge ai colleghi sindaci, tra i quali qualcuno avrebbe annunciato le proprie dimissioni. «Basta annunci. Le dimissioni bisogna rassegnarle adesso, andiamo a Roma con le fasce in mano e la passione e la determinazione nel cuore».

Vincenzo La Camera