Trebisacce-28/01/2019: Mundo: sequestro depuratore: metodo irrituale e senza alcuna analisi

Depuratore Trebisacce

TREBISACCE Sequestro del depuratore comunale: gli amministratori in carica, ritenendo davvero irrituali le modalità con cui l’autorità marittima ne ha disposto il sequestro contestano il provvedimento e incaricano un avvocato di fiducia per ottenere, nelle sedi giudiziarie competenti, l’immediato dissequestro di un impianto che, secondo la nota emessa dall’Ufficio Stampa del Comune, funziona perfettamente. Come del resto dimostrerebbero le analisi di laboratorio condotte in questi giorni. «La Guardia Costiera di Corigliano – si legge nella suddetta nota – ha effettivamente disposto il sequestro preventivo del depuratore di Trebisacce ma i militari, giunti in 5 sul posto a seguito di una “segnalazione”, hanno proceduto al sequestro dell’impianto sulla base di una mera ispezione (visiva e olfattiva) attraverso cui hanno scritto che “nello specchio di mare antistante la foce del Pagliara, – secondo quanto si legge nel verbale, – è stata riscontrata una chiazza di acqua torbida, di piccoli accumuli di residui di fango stagnanti lungo lo stesso corso d’acqua, di una “mutazione paesaggistica” a valle dello scarico del depuratore nel torrente, nonché di uno scarico di acqua torbida da parte del sedimentatore”. Cosa, quest’ultima, che gli amministratori in carica hanno contestato subito con il supporto delle analisi condotte dal Laboratorio-Analisi “Chembios” e attraverso una documentazione fotografica che rileva la fuoriuscita di acqua limpida e non torbida. Per la verità all’amministrazione comunale, sempre secondo quanto si legge nella nota, ha dato fastidio il fatto che la notizia sia stata diffusa, in modo ritenuto illegittimo, inopportuno e strumentale, prima ancora di una eventuale notifica del provvedimento formale di convalida da parte dell’autorità giudiziaria. Tutto questo al fine di non creare inutili allarmismi ed infondate preoccupazioni. Secondo l’esecutivo comunale il depuratore è dunque perfettamente funzionante e il sequestro sarebbe stato adottato senza alcun riscontro scientifico… «Nonostante le reiterate richieste da parte degli amministratori e dei tecnici presenti sul posto – si legge nella nota – non si è proceduto ad alcun prelievo di campioni, adducendo quale motivazione l’indisponibilità del personale dell’Arpacal, non solo nell’immediatezza della contestazione ma anche nei giorni a seguire, nonché attraverso la semplice deduzione che l’acqua dello specchio di mare antistante la foce del Pagliara non fosse limpida (dopo le piogge dei giorni scorsi), e facendo riferimento a depositi di piccoli accumuli di fango lungo il percorso dello scarico, tali da dedurre l’insufficiente funzionamento del depuratore. E a nulla sono valse – si legge ancora – le argomentazioni degli amministratori e dei tecnici presenti, i quali più volte hanno evidenziato come l’acqua si presentasse limpida e cristallina (come emerge dai rilievi fotografici) e non vi fosse alcun cattivo odore, peraltro mai lamentato dai cittadini». «L’arbitraria diffusione della notizia – ha commentato da parte sua il primo cittadino Franco Mundo minacciando di adire le vie legali contro chi ha diffuso la notizia, – è stata soltanto un ulteriore e vano tentativo di gettare discredito sull’operato dell’amministrazione comunale che, contrariamente a quanto qualcuno vorrebbe far credere, lavora costantemente all’unico scopo di tutelare la città e i suoi cittadini. Non è nostro interesse – ha aggiunto il sindaco Mundo confermando di non aver mai ricevuto alcuna comunicazione su questo sequestro -combattere contro i mulini a vento… L’unica nostra preoccupazione è invece quella di rassicurare cittadini, i turisti e gli organi di controllo, ingiustamente e strumentalmente preoccupati e allarmati, continuando a lavorare per il bene del paese, magari senza inutili e pretestuose distrazioni che hanno quale unica conseguenza quella di nuocere all’intera comunità. Ribadisco: il depuratore di Trebisacce – ha concluso l’avv. Mundo – è perfettamente funzionante e siamo sicuri che la vicenda che lo ha interessato giammai potrà influire sui riconoscimenti avuti da Trebisacce e, come amministratori, fiduciosi nell’operato della Magistratura, continueremo nel nostro incessante lavoro di tutela dell’ambiente e del mare».

Pino La Rocca