Rocca Imperiale-09/02/2019: IL DONO SENZA RECIPROCITA’

                             

    IL DONO SENZA RECIPROCITA’

La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza nei pensieri crea profondità. La gentilezza nel donare crea amore ( Lao Tse)

 

In una società che pare abbia perso di vista quelli che sono i valori profondi della vita, una società fatta di apparenze e, molto spesso, di futilità, esiste ancora quel bellissimo sentimento che ci porta a voler “donare” disinteressatamente senza chiedere nulla in cambio?

In seguito a questa riflessione, tratta dalla lezione magistrale di Enzo Bianchi al Festival della Filosofia, l’Associazione “La Fucina delle Idee” di Rocca Imperiale, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Federico II e La Casa per le donne “Scarnaccione Ester” di Potenza, che si propone di aiutare le donne in difficoltà e in particolare quelle vittime di violenza fisica e/o psicologica, ha desiderato incentrare la Campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne su un concetto semplice ed universale, che esiste da sempre: Il Dono.

Questo splendido Progetto si snoda su tre fasi, la prima delle quali è il dono ricevuto, il cui significato fondamentale è stato sviscerato grazie alla visione dello splendido film “ Gifted hands”,

che racconta una storia vera, la storia di Benjamin ( da tutti chiamato Ben) Carson. Nato nel ghetto di Detroit, considerato nei primi anni di scuola un bimbo ritardato, finisce per diventare un luminare di neurochirurgia, addirittura è stato il primo chirurgo che è riuscito a separare dei gemelli che avevano il cranio attaccato.

E questo grazie all’autostima che la madre è riuscita ad inculcargli, spronandolo ad impegnarsi e lottare per superare le proprie difficoltà e ritagliarsi, con impegno e passione, un posto nella società.

La meravigliosa madre di Ben gli ripeteva sempre da piccolo: “”Tu hai tutto il mondo qui dentro (indicava la testa), devi solo riuscire a vedere al di la di quello che riesci a vedere“;

Tu puoi fare quello che fanno gli altri solo che puoi farlo meglio“.

Ecco il grande dono che una madre ha regalato al proprio figlio, ha donato tutta se stessa a lui, gli ha donato la forza di credere in se stesso.

Un film che narra la determinazione di una madre e del grande potere dell’amore, della speranza e della ambizione, al fine di emanciparsi e crearsi un futuro migliore.

 “Ho voglia di dire ai giovani di oggi, specie a quelli più svantaggiati, che non è la presenza o meno di ostacoli a determinare il successo, ma il vostro modo di reagire ad essi. Se considerate quegli ostacoli come un recinto chiuso, diventano una scusa per l’insuccesso. Se li considerati come disseminati lungo il percorso per la vostra meta, ciascuno di essi vi renderà più forte e niente potrà fermarvi”( Ben Carson).

La seconda fase è il dono di se stessi, da cui  parte il Progetto Laboratorio Pittura: i ragazzi, aiutati da artiste del territorio, nelle persone di Alessandra Cortese e Romina Giordano, si impegneranno, in orario curriculare, in un laboratorio di pittura all’interno del quale  dipingeranno delle shopper trattando il tema della Donna nella sua  totalità. Il fine sociale del laboratorio consiste proprio nel donare non un oggetto materiale ma parte di se stessi, che esprimeranno attraverso la pittura.

Infine, la terza fase è il dono donato, con  la consegna del Dono alla Casa di Ester, cioè le shopper, uniche nel loro genere proprio perchè espressione dei ragazzi guidati dalle artiste.

L’Associazione Culturale “La Fucina delle Idee”, nella persona della sua Presidente, Dottoressa Tiziana Battafarano, ancora una volta ha dimostrato grande sensibilità verso tematiche di notevole delicatezza e con questo meritorio Progetto ha sensibilizzato, altresì, alla comprensione della differenza sostanziale del significato tra il termine “dare”, che significa fare qualcosa per dovere, e “donare” che, al contrario, vuol dire fare qualcosa per la pura gioia di farlo, senza attendersi qualcosa in cambio. Donare è puro amore, è estasi.

La generosità consiste nel dare più di quel che si potrebbe, l’orgoglio nel prendere meno di quanto si avrebbe bisogno” (Kahlil Gibran).

La proiezione del commovente film, seguito con grandissima attenzione da tutti i discenti presenti, è stato preceduto dal saluto della dottoressa Battafarano che, con la consueta dolcezza e delicatezza di sentimenti, ha esposto le motivazioni del Progetto e come si snoda, sottolineando come lo stesso film svisceri diversi temi di attualità che, purtroppo, assillano la donna e non solo, e che vanno dalla emarginazione, al bullismo, alla violenza e di come tutto ciò possa essere superato con la forza dell’amore, in questo caso della madre di Ben, che ha fatto di tutto per permettere al figlio di credere nelle proprie capacità, soprattutto facendogli capire che tutto dipende dalla mente, quindi dalla volontà di migliorarsi.

Subito dopo è intervenuta la Professoressa Antonietta Ranù, che ha portato i saluti della Dirigente scolastica, Professoressa Elisabetta D’Elia, complimentandosi per questa bellissima iniziativa e per l’impegno profuso.

Dopodichè, le socie dell’Associazione “La Fucina delle Idee” hanno provveduto alla presentazione delle shopper.

Al termine della proiezione del film, seguito da scroscianti applausi da parte dei giovanissimi studenti e del pubblico presente, la dottoressa Battafarano ha ringraziato tutti, dando appuntamento al 9 marzo per la consegna delle shopper alla Casa per le donne Scardaccione Ester, dando la parola a don Pasquale Zipparri che, visibilmente commosso, ha sollecitato i giovani a prendere spunto da questa storia vera del dottor Ben Carson, incentivandoli allo studio ed all’autostima.

Vorremmo concludere questo scritto con un pensiero di Teresa Londino, operatrice sociale presso l’Antoniano di Bologna, la quale dice che “donare racchiude in sé un fortissimo potere: quello di creare un legame, costruire un ponte tra noi e l’altro, aprirsi alle persone.

Se dovessi rappresentare con un’immagine ciò che significa per me il dono, disegnerei una mano che pianta un seme nel terreno. Quel seme racchiude il grande significato del bene e dell’amore.

Il legame che si crea tra colui che dona e colui che riceve è forte e si espande nel bene perchè molto probabilmente la persona che oggi riceve, poi domani donerà a qualche altro. Donare per me significa condividere con gli altri. Non ha importanza l’oggetto che si sta donando, basta anche un semplice sorriso. Fare volontariato servendo un pasto in mensa, ascoltare una persona, collaborare per realizzare un’attività o un progetto, trasmettere quello che si conosce, è per me dono.

Credo che in una società come quella in cui viviamo oggi, il dono ha una particolare importanza: è solo partendo da un piccolo gesto, che ognuno di noi può fare, è possibile cambiare le cose. Così diventa possibile essere comunità permettendo all’altro di sentire che non è da solo, che ci sono tante persone che contribuiscono e collaborano insieme per superare l’ostacolo che si trova davanti il suo cammino.

Insomma donare è fare un piccolo gesto che nella vita di qualcuno può fare la differenza

Cosa dire ancora al termine di questo primo e bellissimo appuntamento di questo splendido Progetto? Pensiamo che la sensibilità di Tiziana Battafarano, coadiuvata con impegno e passione da tutte le valenti socie dell’Associazione “La Fucina delle Idee” sia ormai nota a tutti e questo le permette di realizzare eventi che vanno ben al di là del semplice Convegno o del semplice incontro culturale, per proiettarsi verso orizzonti infiniti, che fanno riscoprire i valori veri e profondi della vita e che riconciliano con le delicatezze umane formando nell’animo e nel cuore di ognuno di noi un arcobaleno meraviglioso, capace di spazzare via le nubi e le tempeste della vita.

Un plauso a lei ed a quanti si impegnano con amore puro ad offrire al nostro territorio momenti qualificanti dal punto di vista umano e culturale, come quello vissuto nel corso di questa struggente giornata.

RAFFAELE BURGO