Trebisacce-31/08/2019: Non assegnato il Premio Il Pontile 2019/ Assegnati 4 premi collaterali

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Trebisacce:31/08/2019

Non assegnato il Premio Il Pontile 2019

Assegnati 4 premi collaterali

 

Serata di premiazione per la VI edizione del Premio Giornalistico Nazionale “Il Pontile”, svoltasi questa sera, sabato 31 agosto, sul lungomare, in Piazzetta San Francesco e organizzata dall’amministrazione Comunale  nell’ambito del programma “Marestate” e dall’associazione culturale “Il Pontile”, presieduta da Maria Franca Angiò. La giuria all’unanimità ha dovuto decidere per la non assegnazione del prestigioso Premio Giornalistico per la sesta edizione perché i testi pervenuti non hanno centrato bene il tema proposto: ”Eclissi (o tramonto?) degli antichi mestieri: cause, sviluppi e conseguenze di un diffuso fenomeno socio-economico del nostro tempo”. Un fuori programma e una decisione sofferta dalla giuria composta da: Antonio Miniaci (Presidente della Giuria e giornalista, scrittore, saggista), Paolo Viana (giornalista “L’Avvenire”), Lucio Biancatelli (giornalista “La Stampa”), Franco Maurella (giornalista “Il quotidiano del Sud”), Gianfranco Benvenuto (Editore), Maria Franca Angiò (Presidente Associazione “Il Pontile”). Sul palco sono saliti per i saluti istituzionali il sindaco Franco Mundo, Francesco Pansa (Vice Presidente dell’Associazione “Il Pontile”) e Antonio Miniaci (Presidente della Giuria). Per gli interventi: Rosalba De Bonis (Titolare Liuterie e Museo “De Bonis” in Bisignano, Giuseppe Cristofaro (Presidente Premio Letterario “Padula” di Acri, Giuseppe Abbruzzo (Scrittore), Ludovico Noia (Storico dell’Arte). Nel ruolo di moderatore il giornalista de: ”Il quotidiano del Sud”, Franco Maurella. Gli intermezzi musicali sono stati affidati al Maestro Luca Verducci. Tra il pubblico presenti diversi giornalisti tra cui Emanuele Armentano (Direttore Responsabile della testata on-line “Diritto di Cronaca”) e  come responsabile della fotografia il Maestro Mario De Martino. E’ bene ricordare che il Premio “Il Pontile” ha avuto i seguenti vincitori nelle precedenti edizioni: nel 2014 il giornalista Paolo Viana “L’Avvenire”, nel 2015 Franco Maurella “Il quotidiano del Sud”, nel 2016 Francesco Bottone (L’Eco dell’Alto Molise), nel 2017 Mita Borgogno (Il Quotidiano del Sud),nel 2018 Lucio Biancatelli (La Stampa-Torino) e nel 2019 nessun vincitore. Il Presidente di Giuria Antonio Miniaci ha esternato che tra i tanti lavori pervenuti e di grande valenza è mancato però il messaggio giornalistico e questo elemento qualificante ha impedito l’assegnazione del Premio “Il Pontile”. Ha ricordato che un tempo il praticante di bottega, di giovanissima età, respirava area di stile di vita e acquisiva la tecnica operativa. Oggi dobbiamo chiederci se vi è la possibilità di recuperare gli artigiani. La realtà della bottega come testimone del tempo. La produzione industriale e i Supermercati hanno fatto venir meno gli antichi mestieri. Per la premiazione collaterale una targa è toccata al Museo Arte Olearia “Ludovico Noia” ritirata dal Presidente del Museo Salvatore Noia e dal Direttore Piero De Vita che hanno raccontato, in sintesi, le attività promosse dal 2005 e hanno sottolineato che ogni pezzo presente nel Museo, racconta una storia  e parla della nostra identità e della nostra cultura. Sulla targa si legge: “Un bene culturale pensato e sentito che riecheggia un’atmosfera diffusa di odori e rumori restituiti all’attualità del ricordo”. Per la Sezione “Giornalismo On Line” la targa è stata assegnata alla “Virtual Community” di cui è Presidente Domenico Depalo , rappresentata nell’occasione da alcuni membri tra i quali Ludovico Cataldi che, con chiarezza espositiva, ha tratteggiato le varie attività che mirano a promuovere e a sostenere il territorio. Sulla targa si legge: “Espressione viva e intelligente di un giornalismo on-line d’avanguardia al servizio della causa comune del territorio”. Per la Sezione “Giornalismo Cartaceo” la targa è andata a Mimmo Sangineto per la Rivista Bimestrale “Apollinea”, “Da mezzo secolo combatte in trincea le cento battaglie di proteste accese, interrogativi intelligenti, proposte innovativa nello spirito della cultura ambientale o, meglio della Cultura senza aggettivi”. L’Informazione come strumento di crescita culturale e civile, è stato detto.Il moderatore ha tratteggiato la figura di Mimmo Sangineto e ne ha evidenziato i meriti. Il premiato ha ricordato che da giovane ha vissuto l’esperienza della bottega del falegname e ha raccontato, in sintesi, i 50 anni di storia della sua attività che manda avanti con la famiglia. La quarta targa a Saverio Caracciolo: “Un video-documentario intenso e coinvolgente che ha il pregio di una narrazione di fatti e figure partecipate e condivise in un’atmosfera diffusa di fatica, orgoglio, sogni, domande. E attese.”. Solo questo video “I Carbonai” ha rispecchiato il tema, ma manca di commento giornalistico. All’autore del video va il riconoscimento speciale della giuria. Caracciolo ha spiegato che la mancanza del commento è stato voluto perché le immagini devono parlare da sole. Le giovani generazioni possono apprendere le dinamiche attraverso il video. “I vecchi mestieri vanno scomparendo e mi è venuta voglia di raccontarli”. “Il mestiere dei Carbonari” non può essere industrializzato e viene tramandato da famiglia in famiglia. Per Giuseppe Cristoforo la scomparsa degli antichi mestieri è dovuta all’impotenza nel collocare e trasformare la memoria del Museo in economia e da risorsa in produttività. Per De Bonis è difficile sopravvivere nella liuteria. Da 20 anni per scelta ci lavoro con mio marito e costruiamo pezzi unici in Bisignano ed è un mestiere che rappresenta una ricchezza per il territorio, ma è difficile da comprendere. Abbiamo dei pezzi storici:Violino del 1949, Mandolino-Arpa,ecc. E’ un mestiere unico, timbrica unica e siamo  autori. Amiamo questo lavoro, ci sentiamo liberi e si prescinde dal profitto anche se importante. Per Abbruzzo storicamente gli artigiani erano considerati artisti per la loro creatività. Il maestro era sacro per l’allievo. Molti mestieri sono scomparsi per l’evoluzione della società. In ogni mestiere c’erano dei segreti che si tramandavano da padre in figlio.”Non basta solo il contributo economico,ma occorre far diventare risorsa un mestiere per la comunità. Ciò che è risorsa deve diventare economia. La cultura diventa risorsa quando diventa economia”. Per il sindaco Mundo si apre la speranza di poter avviare qualche attività privata nel centro storico perché dei progetti presentati sui Borghi sono in attesa di essere finanziati e noi punteremo a investire nel centro storico. Si ha bisogno di artigiani e noi puntiamo a incentivarli. Ludovico Noia ha ricordato che il Museo è nato nel 2005 in un frantoio antico e in via Frantoi. L’impianto antico presente segna “l’avanguardia industriale” perché Trebisacce oltre al frantoio aveva le fabbriche. Il Museo è valorizzazione, cioè conoscenza e per far crescere la conoscenza occorre la ricerca.Il Museo ha un impianto importante e storico. C’è un torchio “Calabrese” famoso, che venne successivamente superato dal metodo “Genovese”. Ha ancora spiegato i vari tipi di torchi usati per la produzione dell’olio.

Franco Lofrano

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