Trebisacce-30/10/2019: Falsi corsi per Oss,gli indagati restano in carcere

Ninni-Parise

TREBISACCE Falsi Corsi per operatore socio-samitario: restano in carcere i sei indagati, tra cui due dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza che, carpendo insieme agli altri la buona fede di circa 300 corsisti che attratti dal miraggio di sistemarsi nella sanità pubblica o privata hanno scommesso intorno a 2mila euro ciascuno, avevano organizzato corsi teorico-pratici di formazione professionale rivelatisi a posteriori altrettanti corsi-fantasmi Un vero e proprio business, insomma, questi Corsi, che hanno prodotto alla “ditta” un giro d’affari di circa 600mila euro e che, nella prima fase di avvio hanno avuto, pare a seguito di tanto di autorizzazione poi repentinamente ritirata, il “Chidichimo” come presidio sanitario in cui i Corsisti svolgevano sia la parte teorica che quella pratica. In seguito poi, e fino a quando non sono stati bruscamente interrotti, gli stessi Corsi si sono svolti presso l’Hotel Miramare di Trebisacce. Nella cittadina jonica, con i suoi poco più di 9 mila abitanti, erano comunque stati in molti a puntare su quel Corso per strappare un pezzo di carta su cui scommettere per un futuro lavorativo, magari nel Nord-Italia. Nei giorni scorsi, a seguito di due separate denunce e delle minuziose indagini promosse dalla Procura della Repubblica di Castrovillari ed esperite dai Carabinieri del Nas, i sei organizzatori sono stati tratti in arresto con il pesante fardello di una grave truffa e sono tuttora in carcere a Castrovillari, in attesa di un processo nel quale i Corsisti oltre a vedersi ritirato l’Attestato di partecipazione ai Corsi, saranno interrogati come soggetti a conoscenza dei fatti. Intanto la cronaca giudiziaria racconta che, a seguito dell’interrogatorio di garanzia svoltosi alla presenza dei rispettivi legali, a dimostrazione che la cosa è abbastanza seria anche perché si tende a collegarla alla tragica fine di un giovane di Trebisacce suicida probabilmente perché sopraffatto dalla disperazione di veder naufragare i suoi sogni, il Gip, all’esito dell’interrogatorio di garanzia svoltosi il 25 ottobre u. s. ha rigettato l’istanza di revoca o di modifica della misura cautelare in carcere, per cui tutti i sei indagati restano in carcere a prescindere dalla gravità delle singole posizioni che, ovviamente, non possono essere tutte uguali. «Io, – ha scritto a questo proposito l’Avv. Ninni Parise in qualità di difensore di D. P. uno dei due dipendenti dell’Asp, nell’interesse del mio assistito, ho già presentato istanza di riesame al Tribunale della Libertà e sono moderatamente ottimista in ordine alla possibilità di ottenere quanto meno una attenuazione della misura cautelare. Il mio assistito, infatti, – ha spiegato l’Avv. Ninni Parise del Foro di Castrovillari – oltre ad essere incensurato, ha avuto un ruolo assolutamente marginale in tutta la vicenda, essendosi limitato a procacciare allievi ad una scuola (Scuola Sud Europa con sede ad Altomonte (CS) che sembrava avere tutte le carte in regola per organizzare detti Corsi, tra cui l’autorizzazione della Regione Campania. Consentitemi comunque – ha aggiunto l’Avv. Parise a commentando poi l’intera vicenda – di dire una cosa sotto forma di bonaria provocazione: se c’erano dei furbacchioni che si erano inventati questo sistema per fare soldi è perché c’erano molti “clienti” disposti a pagare pur di ottenere un Attestato senza studiare, magari senza frequentare i Corsi e sapendo già in partenza di sostenere un esame-farsa». In conclusione l’Avv. Parise, al fine di non alimentare equivoci, non ha inteso commentare il suicidio del giovane trebisaccese limitandosi a riferire che comunque il fatto, sebbene verificatosi a ridosso della scoperta della truffa, non è contestato agli indagati anche se agli atti già dal 2016 è presente una querela presentata dalla fidanzata del ragazzo. A proposito, infine, dell’autorizzazione a svolgere i Corsi all’interno del “Chidichimo” l’Avv. Parise ha riferito esserci in proposito un po’ di confusione: «Il mio cliente, – ha rivelato l’Avv. Parise – che è un Sindacalista, ha chiesto nel 2015 di usare la sala-riunioni dell’Ospedale ed è stato regolarmente autorizzato. Gli altri sindacalisti hanno invece eccepito sulla compatibilità della cosa, sicchè qualcuno si è velocemente rimangiato le autorizzazioni e dal 2016 in poi i Corsi si sono svolti presso una Sala del Miramare».        Pino La Rocca