Trebisacce-27/12/2019: Sanità:nuove risorse per aree disagiate…ma…

Ospedale Trebisacce

TREBISACCE Previste, nella Finanziaria 2020, nuove risorse a favore degli Ospedali di “montagna” (San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli e Serra San Bruno) e degli Ospedali di “zona disagiata” tra i quali, come è noto, è stato annoverato il “Chidichimo” di Trebisacce insieme all’ex Ospedale di Praia a Mare. L’iniziativa parlamentare porta la prima firma del Deputato coriglianese Francesco Sapia, componente della Commissione Sanità della Camera il quale, nella seduta del 23 dicembre scorso, in sede di discussione del Bilancio dello Stato relativo all’annualità 2020, ha fatto inserire un O.d.G. che destina nuovi fondi per il potenziamento dei suddetti Ospedali. Iniziativa senz’altro lodevole e meritevole, questa, che conferma l’attenzione che l’on. Francesco Sapia ha destinato fin dal primo momento agli ospedali di periferia che non riescono a garantire servizi essenziali per il soddisfacimento dei livelli minimi di assistenza tra cui, in primis, l’emergenza-urgenza. Il problema numero uno, però, è che il “Chidichimo” di Trebisacce, come del resto l’ex Ospedale di Praia, nonostante le sentenze dei giudici e i decreti commissariali rimasti tutti sulla carta, sebbene sia già dotato di codice ospedaliero, non è tuttora aperto ma è a tutti gli effetti un CAPT in cui, tra l’altro, a causa dei pensionamenti e della mancata integrazione del personale medico, stanno venendo meno, giorno dopo giorno, prestazioni e servizi essenziali. Con l’approvazione del suddetto O.d.G comunque l’on. Sapia ha potuto e voluto tranquillizzare i suoi “conterranei” per aver mantenuto il suo impegno, in base al quale, secondo quanto si legge nella sua nota informativa, «ora il Governo dovrà stanziare fondi per garantire che in queste strutture il Servizio di Cardiologia sia attivo per 24 ore al giorno, per assicurare, a beneficio delle popolazioni interessate, la realizzazione di idonee piattaforme per l’Elisoccorso anche notturno e per assicurare un adeguato numero di medici, di infermieri e di OSS, specie per affrontare l’emergenza-urgenza negli ospedali di montagna o di area disagiata”. In particolare, secondo quanto si legge testualmente nell’Ordine del Giorno, il Governo si impegna a intraprendere idonee iniziative, anche normative, al fine di garantire un più efficiente servizio di emergenza-urgenza nelle strutture sanitarie pubbliche delle zone montane e delle zone disagiate del territorio nazionale, all’uopo prevedendo di finalizzare, a seguito della richiesta intesa tra il Ministro della Salute, il Ministro dell’Economia e la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, risorse congrue per ciascuno degli anni 2020 e 2021, incrementando così il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale-standard cui concorre lo Stato, con l’obiettivo di assicurare un adeguato numero di figure professionali, la presenza di almeno un cardiologo H/24, nonché la realizzazione, ove mancanti, di piattaforme per l’elisoccorso. «A questo punto – ha commentato l’On. Sapia – il Governo, anche in considerazione dell’avvenuto incremento di ben 2 miliardi del Fondo Sanitario, dovrà destinare le risorse necessarie per dare risposte concrete alle popolazioni di comuni come Acri, San Giovanni in Fiore, Praia a Mare, Trebisacce, Soveria Mannelli e Serra San Bruno, penalizzate dalla loro posizione geografica per quanto concerne la tutela del diritto alla salute». Però, come si diceva, “sic stantibus rebus” (stando così le cose), il rischio è che l’ex Ospedale di Trebisacce, sebbene dotato di Pronto Soccorso, di Lungodegenza, di Dialisi e dei servizi …possa rimanere all’asciutto anche dei benefici economici invocati dall’On. Sapia perché, a tutt’oggi, nonostante le roboanti promesse, rimane un semplice CAPT (centro di assistenza territoriale).

Pino La Rocca