Alto Jonio-24/02/2020: Coronavirus, nessun caso nell’Alto Jonio-disposto controllo per chi proviene da zone rosse

Coronavirus

ALTO JONIO Nessun caso di Coronavirus nei 16 Comuni dell’Alto Jonio. Disposto comunque il controllo per chi proviene dalle “zone rosse”. Anche la notizia di un ventilato caso sospetto a Trebisacce, fatta circolare sul web da qualche cretino nella giornata di domenica 23 febbraio, non risulta fondata, tanto che il Sindaco delal città Franco Mundo ha dovuto subito smentire la scellerata fak-news. «Qualcuno – ha scritto il primo cittadino sul web per tranquillizzare la popolazione ed evitare inutili allarmismi – ha improvvidamente diffuso la notizia di un cittadino di origine cinese domiciliato a Trebisacce affetto da Coronavirus. Al momento – ha precisato il Sindaco Mundo – nessuno mi ha comunicato notizie del genere, per cui ritengo che si tratti di una falsa notizia diffusa da qualche buontempone. Il primo ad essere avvisato, per legge, – ha assicurato il primo cittadino – deve essere infatti il Sindaco e a me non è pervenuta alcuna informativa, per cui ho provveduto a segnalare il tutto ai Carabinieri per le opportune verifiche e per l’accertamento di eventuali responsabilità per procurato allarme». Il fatto comunque che non vi siano al momento casi di Coronavirus sospetti, ai cittadini non deve far abbassare la guardia circa le attenzioni e le precauzioni da adottare per scongiurare il contagio. Cosa a cui, come è noto, si può ottemperare tenendo presente e applicando il “decalogo” delle raccomandazioni fatto circolare sul web negli ultimi giorni. Silenzio tombale, invece, dalla Regione Calabria che, a distanza di un mese dalle elezioni, risulta ancora senza governo mentre l’esecutivo dell’Emilia-Romagna che pure ha votato nello stesso giorno, si è riunito più di una volta e si trova al suo posto per fronteggiare anche il Coronavirus, mentre da Catanzaro il Dirigente Generale del Dipartimento Sanità Antonio Belcastro, interpellato da una Radio Locale, si è limitato a predicare prudenza e ad evitare allarmismi inutili e dannosi. Succede così che, mentre le Regioni limitrofe di Puglia e Basilicata hanno deciso di censire e porre in quarantena obbligatoria chi rientra dal Nord-Italia ed hanno disposto che chi proviene dalle zone-folocaio del virus ha l’obbligo di comunicare il suo arrivo, in Calabria chiunque arrivi da Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna… utilizzando treni, aerei, pulman…è libero di mettersi in circolazione senza alcuna precauzione. Nelle ultime ore, infatti, è circolata la notizia circa la madre e il figlio di San Demetrio Corone provenienti dal Nord che si sono posti in isolamento volontario, finora nessun controllo è stato disposto su tutti i passeggeri tornati in Calabria dal Nord-Italia anche a causa della chiusura di scuole, di università, di fabbriche… E non è un caso, forse, che l’Italia sia salita sul podio (terzo posto) del mondo intero come numero di indiziati di Coronavirus. Per fortuna, a fronte di un governo regionale che non dà segni di vita neanche in presenza di un evento eccezionale come questo, ci sono autorità locali come i sindaci che restano in prima linea, tante volte abbandonate a se stesse, e fanno sentire lo Stato vicino ai cittadini. E’ delle ultime ore, infatti, l’Ordinanza n. 7 di lunedì 24 febbraio firmata dal sindaco Franco Mundo relativa ai “Primi interventi precauzionali di contenimento della diffusione del Covid-19” attraverso cui l Sindaco ordina alla Ditte Interregionali di autobus che operano su Trebisacce e l’Alto Jonio (Intersaj, Flixbus, Scura, Simet, Romano, Marino…) e al Servizio Sostitutivo di Trenitalia, di invitare i passeggeri a rispettare il Protocollo Sanitario di prevenzione del Coronavirus ed a fornire al Comune gli elenchi dei passeggeri eventualmente provenienti dalle “zone rosse”. Non sarà questa, certo, la panacea per prevenire il contagio, ma è comunque un segnale di attenzione che può contribuire, quantomeno, ad arginare la crescente psicosi collettiva che si sta diffondendo in questi giorni ma anche a provare a tenere lontana dalla Calabria un’epidemia perniciosa come quella causata dal Covis-19 che finirebbe per mettere a nudo le gravi carenze del nostro servizio sanitario.

  Pino La Rocca