Trebisacce-12/12/2020: Medico del pronto soccorso rianimato dal 118

TREBISACCE Accusa un improvviso malore mentre si trova nel giardino di casa. Si accascia al suolo e va in arresto cardio-circolatorio. Soccorso e rianimato da personale del 118 di Trebisacce. E’ successo intorno alle 12.30 di oggi, 12 dicembre 2020, a un medico in servizio presso il presidio sanitario di Trebisacce che nella giornata odierna si trovava a casa. Nel giro di pochi minuti, allertata subito dai familiari, dal “Chidichimo” arriva provvidenziale l’Ambulanza del 118 per fortuna medicalizzata nonostante la grave carenza di medici che attanaglia da anni l’ex Ospedale di Trebisacce. Seguono momenti di tensione e di panico per i familiari scesi subito nel giardino per soccorrere il congiunto che, steso per terra e in arresto cardio-circolatorio, diventa subito cianotico e non dà segni di vita. Sono momenti di grande tensione nei quali comunque i Sanitari del 118 dimostrano tutta la loro esperienza e la loro professionalità tranquillizzando i familiari che invocano aiuto a gran voce e mettendo subito in atto tutte le operazioni previste dal protocollo sanitario nei casi di emergenza-urgenza nei quali è richiesta la pratica della rianimazione cardio-polmonare con l’utilizzo del pallone auto-espandibile Ambu, del massaggio cardiaco, del defibrillatore e dei farmaci necessari. Come è risaputo, i tempi di intervento in casi come questi sono decisivi cosicchè i Sanitari del 118, resisi conto che il paziente ha ripreso conoscenza ma è in evidente sofferenza cardio-respiratoria, allertano l’Elisoccorso che nel giro di 15/20 minuti arriva da Cosenza a prelevare il paziente, a trasferirlo presso l’Annunziata di Cosenza e ad affidarlo agli specialisti della Cardiologia a cui, una volta stabilizzato il paziente, toccherà il compito di approfondire le indagini per capire, a ritroso, quale sia stata la causa che ha provocato il malore e, soprattutto, l’arresto cardio-cirocolatorio che poteva essere fatale per il 67enne medico trebisaccese senza il tempestivo e professionale intervento del 118. Uno dei pochi servizi, questo, costretto in questo grave periodo di pandemia ad operare con soli tre medici a cui, nel deserto sanitario venutosi a determinare nell’Alto Jonio, è purtroppo riservato il compito di rincorrere le emergenze, ivi comprese quelle determinate dal Covid-19. E’ giusto dunque, e anche legittimo, per le popolazioni dell’Alto Jonio, parlare di carenze e di mala-sanità, ma quando succedono cose come queste, bisogna prendere atto che ci sono medici che operano sul fronte e a mani nude e che spesso e volentieri, come sta avvenendo in questa pandemia, sono esposti al rischio della propria pelle.
Pino La Rocca