Rocca Imperiale-31/12/2020: Intitolata la Sala Consiliare del Monastero al già Sindaco “Eugenio Camerino”/ La figura del già sindaco Camerino raccontata in modo corale /Svelata la pietra all’ingresso della sala “Camerino”

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Rocca Imperiale:31/12/2020

Intitolata la Sala Consiliare del Monastero al già Sindaco “Eugenio Camerino”

La figura del già sindaco Camerino raccontata in modo corale

Svelata la pietra all’ingresso della sala “Camerino”

 

Approvati all’unanimità i cinque punti posti in discussione nella seduta dell’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi nella Sala “Camerino”, il 30/12/2020, presso il Monastero dei Frati Osservanti. Ecco i punti in discussione:1) Lettura e approvazione dei verbali della seduta precedente; 2) Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche ex art. 20 del D.Lgs. 175/2016 e ss.mm.ii delle partecipazioni societarie possedute e relative determinazioni; 3) Encomio Solenne al Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Fanelli Antonio-Conferimento;4) Intitolazione aula consiliare presso il Convento dei Frati Osservanti all’Avv. Eugenio Camerino, già Sindaco di Rocca Imperiale;5) Ratifica della delibera di Giunta Comunale n.121 del 24/12/2020, recanti “Variazioni d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2020/2022 (Art.175, comma 4,del D.Lgs.n. 267/2000). Tutti i consiglieri presenti alla seduta dell’assise comunale a cominciare dal sindaco Giuseppe Ranù, Gallo Francesco (Vice Sindaco con deleghe ai Lavori Pubblici e Politiche Agricole); Favoino Antonio (assessore con deleghe al Turismo, Rocchesi in Italia e nel mondo e Accordi Commerciali); Suriano Rosaria (assessore con deleghe alla Pubblica Istruzione, Volontariato, Associazioni, Cittadinanza Attiva, Politiche integrazione degli immigrati, Pari Opportunità); Favale Sabrina (assessore con deleghe alla Cultura, ai Beni Culturali, Spettacoli, Biblioteca); Pace Luciano (delega alla Formazione, Innovazione Tecnologica, Marketing Territoriale, Automazione e Informatizzazione); Affuso Antonio (deleghe ai Dipendenti Esterni, Pesca e Caccia, Agricoltura, Manutenzione, Viabilità Rurale); Marino Francesco (deleghe al Verde Pubblico e Arredo Urbano, Sport, Protezione Civile); Buongiorno Marino (Presidente del Consiglio con deleghe all’Urbanistica, Demanio, Personale Interno, Polizia Municipale, Commercio, Politiche Giovanili); Battafarano Giuseppe (deleghe all’Ambiente e Differenziata); Gallo Silene (deleghe alla Sanità, Diversamente abili, Assistenza anziani, Welfare); Bonavita Mariateresa (deleghe ai Rapporti con la Chiesa, Tradizioni, Borgo). Per il gruppo di minoranza: Giovanni Gallo, Tiziana Battafarano, Clelia Le Rose e Oriolo Giuseppe. Segretario comunale Nicola Middonno. Prima di dare inizio ai lavori il Presidente del Consiglio, Marino Buongiorno, ha inteso ricordare che essendo l’ultimo consiglio del 2020, il Covid 19 ha investito la comunità non poco e ha inviato un caloroso saluto alle famiglie colpite dal virus. Ha ancora augurato Buon Anno 2021. Il sindaco Ranù ha preso temporaneamente la parola per comunicare che il terzo punto si approva, ma la manifestazione di consegna dell’Encomio Solenne al Luogotenente Antonio Fanelli viene posticipata a causa dell’assenza del protagonista dovuta ad impegni di lavoro, nella nuova sede di Corigliano, non rinviabili. In condivisione sulla consegna dell’Encomio si è espressa Tiziana Battafarano per il gruppo di minoranza. Viene approvato il secondo punto perché nulla cambia rispetto all’esistente, ha comunicato il segretario comunale. E ancora il dott. Middonno ha chiarito, per il punto 5, che grazie alla nuova legge è possibile andare oltre il 30 novembre per la variazione di bilancio e si svincola l’importo residuale da utilizzare. Il sindaco Ranù ha precisato che l’importo recuperato di 16000 € verrà destinato per le opere di ripristino del Centro Sportivo. Per Oriolo Giuseppe, minoranza, è necessario pubblicizzare meglio il prossimo bando che invita le associazioni. Per Marino Francesco il precedente bando ammetteva, precisa, solo quelle associazioni in possesso dei requisiti richiesti. Marino Buongiorno invita il Vicesindaco Francesco Gallo a relazionare sul quarto punto. Il relatore ne ha tratteggiato l’intera biografia di Eugenio Camerino che ha conosciuto bene e con cui ha intrattenuto un rapporto personale intenso e proprio per questa ragione non ha nascosto la sua grande emozione. Vi riporto alcuni dei tanti passaggi della esaustiva e applaudita coralmente relazione: ”Un caloroso saluto ai familiari qui presenti, ai figli Francesco e Giuliano e al nipote Eugenio. Il già sindaco Eugenio Camerino, nacque a Bella (PZ), il 02/05/1915, figlio di Giuseppe e Maria Viviani. Il padre, giovane magistrato, vi si trovava a ragione del proprio ruolo di Pretore del luogo e lì rimase assieme alla famiglia fino alla fine del primo conflitto mondiale, per poi trasferirsi a Taranto, dove ricoprì lo stesso ruolo. A Taranto il giovane Eugenio compì i primi studi fino alla quinta Ginnasiale, per come allora era denominato l’intero percorso scolastico inclusivo delle odierne scuole medie e dei primi due anni del liceo classico e ha avuto come compagno di classe e di banco Aldo Moro, cui rimase legato da amicizia fraterna sino alla tragica morte dello statista democristiano avvenuta nel 1978. A seguito del trasferimento del padre a Napoli, completò i propri studi liceali ed universitari in quella città, laureandosi in Giurisprudenza e cominciando ad esercitare la professione forense a Taranto, dove si era nel frattempo stabilito nel 1951. Dopo il matrimonio con Isabella De’ Cicco, senza aver mai interrotto il forte legame che lo legò a Rocca Imperiale per tutta la vita e che nel 1960 lo convinse ad accettare la candidatura a Sindaco, risultando vincitore delle elezioni con consenso amplissimo. Liberale storico, di solida formazione crociana, improntò la propria azione amministrativa alla ricerca incessante di una condivisione di intenti concreti che superasse le storiche divisioni di campanile e fosse rivolta unicamente al bene comune, nel senso più vero e nobile del termine, tendendo esclusivamente ed incessantemente al miglioramento delle condizioni di vita dell’intera cittadinanza. In tal senso, egli comprese-con largo anticipo su ciò che nei decenni successivi sarebbe divenuto il sentire comune-che l’emancipazione della comunità rocchese sarebbe dovuta ineludibilmente passare attraverso la valorizzazione delle potenzialità inespresse e delle ricchezze nascoste che il territorio pure possedeva: concetto oggi scontato ma, al tempo, riferibile più facilmente ad amministratori considerati velleitari- se non del tutto visionari-anziché ad ordinari disbrigatori degli affari correnti di una piccola comunità del Mezzogiorno d’Italia. Correva l’anno 1960 quando l’Avvocato Eugenio Camerino fu eletto Sindaco di questo comune. Negli anni del suo mandato (1960/1964) promosse ed avviò a concreta realizzazione: Il consolidamento del centro abitato e, in particolare, della sua parte storica; L’elettrificazione delle campagne; L’arginatura dei torrenti; La viabilità rurale necessaria a collegare direttamente lo scalo di Rocca Imperiale alla località Cesine, cedendo a titolo gratuito terreni di sua proprietà per una superficie considerevole; L’acquisizione al patrimonio pubblico delle rovine del Castello Federiciano, premessa indispensabile per poterne poi avviare i lavori di restauro e recupero. Oggi tali iniziative, condotte a compimento dalle successive amministrazioni, anche se non ancora del tutto completate, anche a ragione della loro notevole complessità tecnica ed onerosità economica, hanno consentito a Rocca Imperiale di uscire dall’anonimato che avvolge migliaia di piccoli borghi sparsi per l’Italia, per essere considerata come una comunità dinamica, attrattiva e di sicuro sviluppo futuro. Anche negli ultimi anni della sua vita Eugenio Camerino non fece mai mancare in modo discreto ed affettuoso il proprio contributo di idee e suggerimenti agli amministratori che si sono succeduti nel tempo, dimostrando fino alla sua morte avvenuta il 12 marzo 2011, di nutrire per la comunità rocchese un vero e proprio sentimento di fortissimo amore civile. Sognava una società Rocchese prospera e senza ingiustizie ed è proprio con questo che voglio concludere e mi accingo a concludere, signor Presidente e carissimi cittadini che mi avete ascoltato in religioso silenzio, che ci sarà sempre una penna per scrivere il futuro, ma non ci sarà mai una gomma per cancellare il passato…il nostro passato che ho appena elencato.”. Per Giovanni Gallo: ”Ho ancora dentro di me il piacere di sentire la sua voce. Mentre raccontava ti faceva vivere la realtà del momento. Con Camerino iniziò il processo di civilizzazione. Ha portato l’elettrificazione nelle campagne e si avvertiva la rinascita della comunità. Camerino è stato il primo a dire che Rocca Imperiale doveva uscire dalla sua dimensione di marginalità. Avremmo dovuto coinvolgere le scuole per ricordare il nostro passato ai giovani, cioè quando si viveva di espedienti e di stenti per andare avanti. Era il 2007 quando dialogai con Camerino e seppi che grazie al “Fondo Camerino” è stato dato un contributo per l’Igp del limone. Camerino è stata una fonte d’ispirazione e ha dato il suo contributo a Rocca Imperiale”. Il sindaco Ranù nel ringraziare la famiglia presente, ha iniziato rispondendo alla domanda: ”Perché si decide di intitolare l’aula consiliare?-“Perché un sindaco eletto fa il suo primo ingresso in sala consiliare che rappresenta la comunità. L’intitolazione certifica il passaggio di una personalità importante. Dobbiamo apprezzare ciò che abbiamo fatto e ho sempre apprezzato la sua passione a rappresentare non la sua necessità, ma i bisogni della comunità. Anche per il Castello ha cercato di realizzare il suo sogno e ora ci stiamo provando noi. Camerino è stato un uomo di grande stile e cordialità. Ha umanizzato la politica con la sua classe, eleganza e attitudine. Ascoltava e discuteva con i giovani e dava loro il consiglio migliore per riuscire. E’ stato un sindaco e un cittadino della nostra comunità, a cui tutti dovrebbero ispirarsi. Un sindaco che ha messo al centro l’uomo e i suoi bisogni. Un Sindaco onesto, perbene, dalle grandi capacità. Alla Sala Consiliare diamo un nome importante, una delle più belle pagine che possiamo scrivere sulla “Pietra” della Sala. La intelligenza e versatilità hanno fatto di lui un Sindaco meritevole di ricordo e di encomio solenne dove noi stasera per l’appunto ci accingiamo ad intitolare l’Aula Consiliare all’avvocato Eugenio Camerino. Per la cronaca alla fine dei lavori, alla presenza di tutti gli intervenuti, dinanzi l’ingresso della sala, il sindaco Ranù indossando la fascia tricolore con accanto la famiglia Camerino: i due figli e il nipote, ha svelato la “Pietra” che immortala il passato  di una persona che l’amministrazione e la comunità consegnano alla storia, all’eternità: Eugenio Camerino. Per le misure Covid tanti cittadini non hanno potuto partecipare ai lavori e così il primo cittadino ha subito comunicato loro tramite facebook che: “Questa sera abbiamo intitolato l’aula consiliare al già Sindaco Avv. Eugenio Camerino -1960/64-. Sindaco di cultura cattolica/democristiana, fortemente sensibile ai bisogni dell’uomo. Compagno di scuola di Aldo Moro. Ricordo con estrema ammirazione, allorquando ricoprivo la carica di Vice Sindaco (venti anni fa circa), le lunghe giornate trascorse nel Suo Studio a discutere della nostra terra e dei tanti sogni per renderla più vivibile. Quel sogno, grazie allo sforzo di tanti uomini e donne, oggi non è lontano”.

Franco Lofrano