Trebisacce-09/02/2021: Posto sotto sequestro un rimessaggio di barche ritenuto abusivo

Militari in azione
Rimessaggio
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TREBISACCE I militari della Capitaneria di Porto di Corigliano-Rossano, in collaborazione con i colleghi dell’Ufficio Locamare di Trebisacce, nel corso di un accurato controllo del demanio marittimo, hanno posto sotto sequestro e quindi posto i sigilli all’area demaniale su cui da anni sorge un rimessaggio di barche da diporto. Il titolare dell’attività è stato denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari per occupazione abusiva di suolo pubblico. In realtà il rimessaggio in oggetto è presente da molti anni nello stesso sito occupato oggi. Pare abbia cambiato solo il titolare dell’impresa e anche il sistema di entrata in acqua delle imbarcazioni che un tempo veniva effettuata attraverso un piccolo pontile che veniva fatto galleggiare sull’acqua tramite una serie di bidoni metallici sottostanti. Si tratta, secondo la comunicazione della Guardia Costiera Coriglianese, di un’area di circa 900 mq. estesa in gran parte a monte dell’area a mare, secondo l’autorità marittima tutta utilizzata in modo abusivo. Sulla stessa area, sempre secondo la comunicazione ufficiale dell’autorità marittima, è stata inoltre riscontrata la presenza di numerose opere di difficile rimozione, tutte realizzate e funzionali all’attività di rimessaggio di imbarcazioni da diporto, tutte carenti però del titolo autorizzativo che legittimasse l’occupazione di suolo demaniale marittimo. «Tra le opere poste sotto sequestro, – si legge testualmente nella nota della Capitaneria di Porto – figura anche la presenza di una gru da cantiere alta circa 25 metri, installata su un basamento in cemento posto in prossimità della linea di costa, soggetta, peraltro, al continuo effetto erosivo del mare. La stessa gru, – si legge ancora – utilizzata senza alcun titolo autorizzativo per il varo e l’alaggio delle imbarcazioni, è situato a margine del prolungamento del Lungomare che perciò, durante le manovre, veniva impegnato interamente con il braccio della stessa gru nel mentre trasferiva le imbarcazioni da terra in mare e viceversa. La Guardia Costiera ha quindi deferito all’autorità giudiziaria il responsabile dell’abuso ponendo così fine alla reiterazione del reato e del pericolo derivante dall’utilizzo della meccanismo semovente utilizzato per calare in mare le imbarcazioni. 

Pino La Rocca