Villapiana-06/04/2021: Coronavirus: tempi biblici per processare un tampone

Tampone

VILLAPIANA Ben 7 giorni per ottenere il tampone molecolare di cui, a distanza di altri 6 giorni, ancora non si conosce l’esito. E’ quanto è successo a Villapiana a un soggetto collocato in quarantena cautelativa fin dal 24 marzo scorso a causa di un contatto intercorso con un soggetto positivo al Covid. Ne ha dato notizia attraverso il web l’Assessore alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Villapiana dr.ssa Rita Portulano la quale, nel segnalare la grave anomalia del sistema pubblico, si chiede come si possa pensare di fronteggiare l’emergenza sanitaria se non si è in grado di processare un tampone in tempi ragionevoli. In realtà, secondo quanto riferisce l’Assessore Portulano, il previsto tampone molecolare è stato eseguito in data 1 aprile ma ad oggi, a distanza di oltre 6 giorni, ancora non si conosce l’esito del tampone per cui – questo il paradosso – a circa 15 giorni dall’inizio della quarantena il soggetto di cui si parla è relegato in casa ad attendere il responso sul suo ipotetico contagio. E tutto questo, forse perché nel bel mezzo di questi circa 15 giorni ci sono state le festività pasquali che hanno rallentato, non solo in Calabria ma in tutta Italia, i tempi tecnici del sistema sanitario pubblico. Il problema, però, è che il Coronavirus, come è risaputo e come ha ricordato proprio oggi il prof. Galli Direttore dell’Ospedale “Sacco” di Milano, non obbedisce ad alcuna ideologia politica, non è elettore nel senso che non vota né a destra né a sinistra e, soprattutto, ha dimostrato finora di non volersi concedere mai una vacanza: né a Natale, né a Pasqua e nemmeno durante l’Estate e continua ad imperversare ed a seminare paura e morte. E lo farà, secondo quanto ricordano quotidianamente i virologi, che non fanno politica e di conseguenza non si fanno condizionare dalle ideologie, fino a quando la maggior parte della popolazione italica non sarà vaccinata. Altrimenti, specie con il sistema sanitario che abbiamo noi calabresi, la lotta contro il mostro sarà come la sfida a duello che il Servantesco don Chisciotte della Mancia voleva ingaggiare contro i mulini a vento scambiandoli per i giganti che secondo lui volevano insidiare la sua Dulcinea.

Pino La Rocca