Trebisacce-05/05/2021: La Bella Estate di Leonardo La Polla / La memoria visione di Trebilandia

Leonardo La Polla

 

 

 

 

 

 

 

 

Trebisacce:05/05/2021

La Bella Estate di Leonardo La Polla

La memoria visione di Trebilandia

“La Bella Estate” è il libro scritto con il cuore dal Trebisaccese Leonardo La Polla, già Dirigente Scolastico, scrittore, poeta, saggista e attualmente Presidente della locale Associazione Unitre. Questa favola-racconto è sicuramente un atto d’amore che l’autore ha dedicato alla storia di Trebisacce nel 2020, alla famiglia e alla comunità, conta 162 pagine, edito da Aletti Editore di Villanova di Guidonia (RM),con il progetto grafico di Valentina Meola e inserito nella collana “Gli Emersi-Narrativa”. L’autore avendo, per anni, insegnato Filosofia e Storia nelle Scuole Superiori ha sempre curato l’arte del saper trasmettere, in modo empatico, ai giovani discenti, la Cultura. Leonardo La Polla ha al suo attivo tantissime pubblicazioni, ma in questa occasione ha voluto utilizzare il racconto-favola per ricordare al lettore le bellezze e la storia di Trebisacce  (Trebilandia), non senza qualche nota di benevole critica in un testo ben curato in fatto di grammatica e di contenuti. L’autore, per essere più incisivo e chiaro ha usato anche qualche espressione tipica dialettale che colora meglio la memoria visione del lettore. Il libro si legge con facilità ed è di facile comprensione, ma i luoghi rappresentati sono chiari a un lettore che conosce Trebisacce, Cosenza e Roma, perchè il testo è sprovvisto di immagini e di nomi attuali. L’autore si serve di nuvolette che costituiscono i personaggi –protagonisti: Faccio Io, Sbuffa Sbuffa, Parolina, Incantata, Curiosella e altre nuvolette piccine piccine che seguono i protagonisti per crescere e apprendere sotto l’attenta tutela delle grandi. Seppure l’idea delle nuvolette è originale, il lettore la percepisce come scontata, considerando la formazione di docente dell’autore, che strategicamente ha sempre dovuto applicare una metodologia efficace per trasmette le conoscenze ai discenti. Questo racconto lo si può travasare, a mio avviso, in una rappresentazione teatrale perché ogni personaggio ha il suo profilo caratteriale e comportamentale oltre al dialogo già scritto che ne danno contenuto e visione storica dei luoghi, in un girovagare ricco di sguardi –lezione.  Leonardo La Polla come Presidente dell’Unitre, durante l’anno, organizza diversi incontri per promuovere l’attività teatrale e per presentare libri di nuovi autori. Eccezione fatta per quest’anno a causa del Covid. La disponibilità di Leonardo La Polla è conosciuta da tutti e in tanti aspettano quei momenti creativi per assistere al trionfo di aspetti particolari di autori emergenti e dove si può respirare nell’aria la memoria di “Pico della Mirandola” di cui è dotato Leonardo La Polla. I temi affrontati nel libro sono molteplici: La tutela ambientale, la micro economia, la Parità di Genere, la politica con P.C.I. e DC in scena, gli alberi secolari con l’Eucalyptus, Gigante Verde, e il Garrubo, l’Emigrazione, ecc. in un contesto dove le nuvolette diventano amanti dell’avventura e del rischio, senza tempo per loro e mai annoiate. La memoria visione dell’autore inizia con l’antica Fornace e la sua famosa Ciminiera, oggi Centro Vaccinale Covid 19, continua con La Cava, racconta della sua famiglia con la nascita dei nipoti:Azzurra,Sofia, Roby,Luca e suo ruolo di nonno disponibile e attento a soddisfare le loro richieste e d’estate a far vivere all’intera famiglia una “Bella Estate” nel confort e in allegria. Racconta ancora della tradizionale Festa di San Giuseppe con il suo benvenuto alla Primavera. E ancora la vita, gli usi e le tradizioni che impreziosiscono la storia di Trebisacce. Non manca nella fantasia dell’autore il racconto d’amore tra l’albero d’ulivo e una mimosa. E la scrittura creativa di Leonardo La Polla ci porta a visitare il quartiere di Sant’Antonio, gli agrumeti con lo storico Biondo Tardivo, la presenza ,all’epoca del racconto di un fabbro, del Vecchio Mulino, del Campo Sportivo, della Scuola superiore con tanti alunni pendolari, della stazione ferroviaria, dei campetti sul lungomare lato sud, di un laboratorio di pittura e di ceramica nei pressi del Pontile, della Bandiera Blu, del Parco gioco, dei pettegolezzi e degli sfottò dei lavoratori durante l’apertura e la chiusura del supermercato Coop in zona Fornace. Ci racconta della Parrocchia “Madonna della Pietà” e del suo ruolo sociale con Piazza Matteotti, di Corso Vittorio Emanuele e dei sui “antichi” lampioni, del vecchio mercato della frutta e prodotti ittici che si svolgeva tra l’attuale Largo Crati e Piazza della Repubblica, del tradizionale mercato mensile, dei comizi accesi nelle varie piazze e piazzette, delle Chiese “Cuore Immacolato Beata Vergine Maria”, “San V,zo Ferrer”, del Bivio per Albidona, del Viadotto, della Zona Industriale, del Lungomare, dell’area Camper, della squadra di Calcio promossa in serie D, dell’ex lido “La Lampara”, dell’ex Camping, del Parco Gioco, della Movida trebisaccese, della Notte Bianca, ecc. La sintesi della storia di Trebisacce raccontata dall’autore tramite le sue simpatiche e dinamiche Nuvolette che, attraverso i loro vivaci dialoghi, ci offrono delle immagini- visioni del nostro territorio. E’ come se avesse usato un Drone per trasmetterci dei video attuali, ma senza storia del nostro passato. Sacrifici, usi, costumi, che il tempo ha sepolto, ma che tutti insieme hanno contribuito a far crescere il nostro territorio. Il contributo di ognuno è servito a scrivere una pagina di storia di Trebilandia, in una favola per invogliare i giovani a non dimenticare che l’opera produttiva dei cittadini del passato è servita a offrire ai giovani del presente un percorso con minori disagi. La bellezza di oggi, e gli errori di ieri,  guardano anche al passato e lo ringraziano  per l’esperienza e per i nuovi traguardi che hanno il frutto e il sapore della storia passata, vissuta e sofferta da chi ci ha preceduto nella vita. Un libro da leggere per migliorare la conoscenza e affrontare un bel viaggio fatto di storia, di cultura, di allegria, ma anche di dialoghi e pettegolezzi che completano e caratterizzano il modo di concepire il vivere paesano che al ruolo della famiglia continua a dare un valore di primo piano.

Franco Lofrano