Canna-21/09/2021: Il Geom. Turchitto che attende giustizia da ben 15 anni scrive a Mattarella

Italo Turchitto

CANNA A distanza di ben 15 anni dal pre-pensionamento impostogli dagli Amministratori del tempo, stanco per i tempi lunghi della giustizia italiana e in attesa della Sentenza definitiva che dovrà pronunciare la Corte di Cassazione, ha scritto un’accorata lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella anche quale Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura nella quale elenca punto per punto i passaggi salienti degli ultimi anni di servizio presso il Comune di Canna prima che gli amministratori del tempo lo dequalificassero e lo obbligassero al pensionamento forzato.

Ill.mo ed Egregio Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,

il sottoscritto sottopone alla Sua cortese attenzione e alla sua elevata valutazione tecnica…, la triste vicenda che sto vivendo, da 15 anni, per la mia trascorsa situazione lavorativa e per l’illegittimo procedimento che mi ha condotto al pre-pensionamento forzato e coatto da parte del Comune di Canna (CS) per mano degli Amministratori pro-tempore. In sintesi, il sottoscritto Geom. Italo Turchitto è stato dipendente dal 02.01.1970 del Comune di Canna presso cui ho svolto mansioni tecniche e la mia attività lavorativa è stata dapprima inquadrata nel VI Livello, successivamente nel VII livello con l’attribuzione della categoria D1 ed infine, prima del pre-pensionamento coattivo, ero approdato alla categoria D3.

                                                              PREMESSO CHE:

-durante il rapporto di lavoro, nel 1999 fui nominato responsabile di alcuni servizi tecnici comunali, quali la gestione dei rifiuti urbani e del servizio I.C.I.; in seguito, la mia posizione lavorativa era stata riqualificata, con decreto del Sindaco pro tempore, divenendo Responsabile Unico della gestione del Servizio Tecnico ed Urbanistico.

-Tuttavia, codesto incarico, con atto deliberativo del Sindaco n. 385 del 14.02.2001, mi fu revocato illegittimamente, infatti non erano stati rispettati i termini di naturale scadenza, che ai sensi del contratto collettivo si computano in cinque anni dal momento dell’inizio dell’incarico. Nello stesso provvedimento, il Sindaco non solo mi aveva dequalificato, ma al mio posto, senza alcuna ragione oggettiva, aveva nominato il Segretario Comunale pro tempore quale Responsabile Unico del Servizio Tecnico ed Urbanistico.

A seguito di tale incresciosa situazione, il sottoscritto decideva di ricorrere in giudizio dinanzi al Tribunale di Castrovillari (CS). La sentenza emessa dal giudice di primo grado, a me avversa, veniva impugnata in quanto ritenuta assolutamente infondata. La Corte d’Appello di Catanzaro, dopo aver esaminato il caso, statuiva che la dequalificazione effettuata dall’Amministrazione Comunale nei confronti del proprio dipendente, geom. Turchitto, doveva considerarsi illegittima poiché tale tipo di revoca non era consentita ai sensi di legge.

-Tuttavia, il Sindaco in carica pro tempore, quale parte soccombente, decideva di impugnare il provvedimento dinanzi alla Corte di Cassazione. I giudici di legittimità rigettavano il ricorso presentato dal Comune, confermando la sentenza della Corte d’Appello, ed asserendo l’assoluta illegittimità della revoca nei confronti del signor Turchitto, in quanto non giustificabile con riferimento ad ipotetici mutamenti organizzativi ovvero per altre esigenze particolari dell’Ente pubblico. Per tali ragioni, il Comune di Canna veniva condannato definitivamente con sentenza passata in giudicato.

-Ma v’è di più. La Giunta Municipale di Canna, con Delibera n. 5 del 17.02.2005, disponeva arbitrariamente il collocamento in pensione coattivo e forzoso del sottoscritto, con decorrenza dal giorno successivo al compimento del 65° anno di età.

 -Tutto ciò è stato posto all’attenzione della sezione provinciale di Cosenza dell’INPDAP, del sindacato CISL e UGL ed infine del Direttore Generale presso il Ministero della Funzione Pubblica.

-Ai sensi dell’art. 16 D. Lgs 503/92, il sottoscritto ha comunicato al Sindaco di voler permanere in servizio per svolgere l’attività lavorativa per un altro biennio. La Giunta Municipale di Canna, inizialmente, accoglieva la permanenza in servizio per gli ulteriori due anni richiesti, con Delibera n. 12 del 17 marzo 2005.

-Con la stessa Delibera n. 12 veniva riconosciuto al sottoscritto un periodo lavorativo non corrispondente alla realtà. Per tali ragioni, si faceva presente al Sindaco e ad altri esponenti della Giunta Municipale di Canna che il loro provvedimento era irregolare, poiché il periodo lavorativo da loro accertato (1963/1964) non corrispondeva a quello effettivamente da me svolto e ciò veniva debitamente dimostrato attraverso la presentazione della copia del libretto di lavoro.

-Ne deriva, che l’Amministrazione Comunale di Canna consegnava all’INPDAP di Cosenza alcuni documenti assolutamente irregolari in quanto non previamente concordati, né visionati, né sottoposti all’attenzione del sottoscritto per la necessaria sottoscrizione.

-In data 04.05.2005 con la Delibera n. 56, anche il Direttore Generale, Segretario Comunale pro-tempore, adottava il provvedimento di pensione coattiva del Geom. Turchitto.

-Nonostante tutto ciò, l’INPDAP di Cosenza concludeva l’iter della mia pensione, in evidente contrasto con le circolari n. 10 – 33 – 34 della Sede INPDAP–ROMA. Infatti, la documentazione relativa al sottoscritto, tra cui anche la domanda di pensionamento, non veniva consegnata all’INPDAP da me, ma presentata dai funzionari pro-tempore del Comune di Canna. Ma ora, una domanda su tutte: chi ha firmato la mia domanda di pensione?  Infatti, si precisa, che io non ho né scritto, né sottoscritto alcuna istanza di pensionamento.

-Sebbene le anomalie siano evidenti, il 22 giugno 2005, veniva emesso il mio decreto di pensione contro la mia volontà. A questo punto, tale atto veniva presentato a varie Autorità avente ad oggetto l’illegittimo collocamento in pensione di cui sono stato vittima.

– Come se non bastasse, sul “foglio di calcolo” pensionistico presentato all’INPDAP, si legge che: “A seguito della domanda di pensione del Geom. Italo Turchitto, in relazione alla cessazione del servizio del dipendente, con qualifica di fascia D3, iscritto alla Cassa Pensioni Dipartimento Enti Locali il cui ordinamento prevede per la pensione un’anzianità massima di 40 anni, per le dimissioni volontarie…”; in tal senso occorre precisare che non vi sono MAI state delle “dimissioni volontarie”, così come è stato scritto, anzi, al contrario la mia domanda di pensione è stata presentata da interposta persona, in contrasto con la mia stessa volontà.

 -In più, gli Amministratori del Comune di Canna pro-tempore hanno aggiunto un anno e otto mesi di contributi alla mia posizione previdenziale, affinchè raggiungessi il quarantesimo anno di età contributiva e potessi essere collocato d’ufficio in pensione.

-Considerata la situazione di fatto, il sottoscritto, richiedeva al Segretario Comunale pro-tempore, al Responsabile dell’Ufficio Finanziario ed al Sindaco del Comune di Canna pro-tempore, copie delle buste paga e/o dei mandati di pagamenti del periodo 1963/1964. Nel riscontro di detti Uffici, però, non veniva allegata la documentazione richiesta, infatti, non erano presenti i pagamenti degli anni 1963/1964 espressamente da me richiamati.

-All’uopo decisi di effettuare un sollecito verbale al Responsabile dell’Ufficio di Ragioneria pro-tempore il quale mi consegnava una dichiarazione scritta dove si legge che “Questo Ufficio, sebbene abbia provveduto personalmente e tramite incaricato a cercare nell’archivio di questo Comune, non è riuscito a reperire buste paghe o mandati di pagamento emessi in suo favore per il periodo marzo 1963 – settembre 1964.

-Le chiedo cortesemente, egregio Presidente Mattarella, alla luce di quanto esposto, di indicare le soluzioni per questa triste quanto grave vicenda precisando quali iniziative intenda adottare per tutelare i diritti e gli interessi del sottoscritto.

Ill-mo Sig. Presidente, tenga presente che nonostante varie interrogazioni parlamentari presentate ai Signori Ministri pro-tempore dell’Interno e della Giustizia, del Lavoro e della Funzione Pubblica, non c’è mai stata alcuna risposta a riguardo e pende da anni, presso la Corte di Cassazione, la Sentenza che mi auguro possa mettere fine a questa kafkiana e amara vicenda! Perciò, resto in attesa un Suo cortese riscontro in merito e la ringrazio per la cortese attenzione.

                                                              Distinti saluti Geom. Italo Turchitto (Canna – CS)

Pino La Rocca