Oriolo:10/07/2025 La Tavernetta è la Pizzeria stellata E’ dallo scorso mese di giugno 2025 che la pizzeria “La Tavernetta” di Rocco Silvestri è stellata. La Pizzeria si trova nel pieno Centro Storico, Via Pietro Toscani,37-ed opera dal 1983. Forse perché opera da anni è molto conosciuta ed apprezzata nell’ambiente. Ciò non solo grazie…
Ricominciare è possibile. Aperte le iscrizioni ai corsi serali dell’IIS Palma Green Falcone Borsellino Un diploma, nuove competenze e maggiori opportunità con i percorsi formativi per adulti negli indirizzi AFM e Geometra. Vuoi rimetterti in gioco, accrescere le tue opportunità professionali o concludere un percorso lasciato in…
TREBISACCE COMUNICATO STAMPA La sanità nell’Alto Jonio ha finalmente la sua sentinella Il Comitato Civico pro Ospedale di Trebisacce ringrazia pubblicamente l’On. Pasqualina Straface, Presidente della terza commissione sanità, attività sociali, culturali e formative del Consiglio Regionale della Calabria, per l’importante impegno e sostegno quotidiano ed elevata attenzione da sempre profusa verso l’intero territorio dell’Alto Jonio cosentino riguardo a varie…
COMUNICATO STAMPA Lunedì la musicazione de “Il Bacio di Mary Pickford” della Cineteca della Calabria inaugura il Lamezia International Film Fest 2025 La vetrina del LIFF2025 diretto da Gian Lorenzo Franzì, per la musicazione live de Il Bacio di Mary Pickford, prodotta dalla Cineteca della Calabria, eseguita dal musicista torinese Marcello Capra Lunedì 14 luglio 2025. Nel 1926, Mary Pickford…
Amendolara-30/01/2022: La “Rosa dei venti” del professor Sabetta. Un gioco di specchi, tra cielo e terra
Sergio Sabetta
La “Rosa dei venti” del professor Sabetta. Un gioco di specchi, tra cielo e terra
Il poeta è un sognatore e la sua opera un quadro in cui la natura è presente con le sue forme. E’ la “Rosa dei venti”, l’opera di Sergio Sabetta, laureato in Giurisprudenza all’Università di Genova cancelliere, Magistrato Onorario, funzionario presso la Corte dei Conti e docente universitario. La collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore si arricchisce, così, di un’altra opera il cui titolo – spiega l’autore – «vuole riassumere le diverse fonti di ispirazione a cui ho attinto e le diverse epoche della mia vita a cui i versi sono riferiti».
A far recuperare la concentrazione necessaria alla riflessione poetica – come lo stesso Sabetta racconta – è la pandemia, con il blocco forzato delle attività. «Fin da giovane mi confidavo in versi, tuttavia, con gli anni la spinta non si esaurì ma anzi si allargò nell’ispirazione a seguito dei nuovi ambienti, da quelli universitari a quelli lavorativi, da quelli civili a quelli militari. Le urgenze familiari, però, vennero a farmi tralasciare la poesia, concentrandomi su scritti prevalentemente lavorativi anche se alternati a studi storico-economico giuridici e sociologici». E questo tempo si è rivelato quasi catartico per l’autore. «Il distacco è necessario per riflettere e unire in un unico discorso i vari momenti poetici, in un gioco di specchi tra cielo e terra, presente e passato».
La Prefazione del libro è a cura di Hafez Haider, scrittore libanese naturalizzato italiano, candidato a Premio Nobel per la Pace nel 2017. «Il poeta – scrive nei versi – osserva stupito l’immenso cielo, dove le improvvise piroette dei venti sospingono le nubi sospinte dall’ira dei venti ma anche il suo pensiero che fa parte del gioco dei continui cambiamenti atmosferici in cui la natura indossa gli abiti di diversi venti provenienti da Marte e da Mercurio, in un luogo misterioso sul mare dove il freddo si sposa con il caldo e creano meraviglie e stupore nel cuore del poeta che vede in mezzo a tutto ciò un arcano strabiliante».
Non soltanto una raccolta di versi ma un viaggio indefinito tra tempo e spazio, in cui si incontrano divinità, quasi a ricordare la bellezza, le arti, l’amore, vagando tra pensieri e ricordi. Tra voci e silenzio. Presepe e Quaresima. Speranza e coraggio. La natura fa da sfondo, là dove l’anima vola verso l’infinito in un continuo peregrinare alla ricerca della libertà. «Lo scavare in sé – afferma l’autore – porta ad emergere la parte più intima, quella che è la radice dello spirito sia nel bene che nel male, in un impasto unitario. Questo naturalmente può creare timore, in quanto vedersi allo specchio senza finzioni, può non essere del tutto piacevole, a differenza di quello che vuole farci credere l’attuale società dell’immagine. La poesia diventa a suo modo una forma di resistenza al degrado e impoverimento culturale che vi è attualmente in atto».
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