Rocca Imperiale- 08/03/2022: Convegno sul tema: Uguaglianza nella diversità:Donne che lottano ogni giorno Amalia Bruni: Non è ancora una società a misura di donna /Ranù: La guerra è follia: dobbiamo vincere la sfida dell’accoglienza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rocca Imperiale- 08/03/2022:

Convegno sul tema: Uguaglianza nella diversità:Donne che lottano ogni giorno

Amalia Bruni: Non è ancora una società a misura di donna

Ranù: La guerra è follia: dobbiamo vincere la sfida dell’accoglienza

Ben riuscito il convegno sul tema: “Uguaglianza nella diversità: Donne che lottano ogni giorno”, tenutosi questa sera nella sala consiliare “E. Camerino”, presso il Monastero dei Frati Osservanti. Al tavolo dei relatori,quasi tutto volutamente al femminile, oltre al sindaco Giuseppe Ranù, Anna Aloi, esperta di comunicazione agroalimentare regionale. l’Onorevole Amalia Bruni Vicepresidente delle Commissioni Antindrangheta e Sanità e Attività sociali culturali e Formative del Consiglio regionale della Calabria, Rosaria Suriano (assessore alle pari opportunità al comune di Rocca Imperiale), Sabrina Favale (Assessore alla Cultura al comune di Rocca Imperiale), Maria Antonietta Sacco (vicepresidente nazionale  e Coordinatrice regionale Calabria presso Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni), Rossella Bastiano (assistente sociale al comune di Rocca Imperiale). L’importante appuntamento con la Giornata internazionale dei diritti della donna o Festa della donna, ha consentito di ricordare  le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte dalle donne che lottano ogni giorno. Nel ruolo di conduttrice-relatrice Anna Aloi che ha sottolineato che la donna è la protagonista della serata ed è paragonabile al limone “Femminello” che è il prodotto di eccellenza di Rocca Imperiale. Ha aggiunto, tra l’altro, che bisogna puntare a lenire la disparità di genere e riconoscersi allo stesso livello dell’uomo. Nella sanità alla donna viene riconosciuto e apprezzato il ruolo che ricopre proprio per le sue capacità e attitudini, anche se da un punto di vista ormonale diverse rispetto all’uomo. “Conosco tanti uomini disponibili a sostenerci e sta a noi donne inquadrare l’emergenza e insieme raggiungeremo la parità e anche quella retributiva”. Per Giuseppe Ranù si tratta di affermare un principio di garanzia e di libertà. “La guerra è follia, è pazzia!”. Ha ancora ricordato che dopo il secondo conflitto mondiale si sono ridisegnati tutti i confini del mondo. “Noi amministratori dobbiamo vincere la sfida dell’accoglienza”. Attraverso il Nazionalismo e il Sovranismo si è affermato l’Io e non il Noi. Ha ricordato che da sindaco, sin dal primo insediamento, ha voluto delle donne in Giunta, perché la donna con le sue capacità può e deve affermarsi sia in libertà che in dignità. “Questa terra è ammalata da burocratismo spinto”. Ha concluso con l’invito alla speranza che la guerra cessi! L’On.le Amalia Bruni ha ricordato l’incontro del 13 settembre scorso quando nella stessa aula ha avuto la convinzione di vincere le regionali. ”Non è ancora una società a misura di donna. I fatti che compiamo danno il senso alla vita. In politica la donna è ancora una mosca bianca”. Il nostro sistema sanitario non è pronto a dare risposte concrete: ci sono 3000 persone con demenza. La sanità ha bisogno di una squadra di competenti e non di una sola persona, Occhiuto. Sono scesa in politica proprio per poter incidere di più. Siamo donne e madri sempre: quando procreiamo e quando assistiamo i nostri genitori. Il nostro cervello è diverso rispetto a quello dell’uomo, ma siamo complementari. La pandemia ha falciato tanti medici. Sabrina Favale ha raccontato che avrebbe voluto fare la scienziata biologa nel nord, ma poi volendo dare la priorità alla famiglia ha scelto l’opzione di fare l’insegnate in una scuola della periferia di Taranto. Come esperienza diretta ha sottolineato che si trova a lavorare in una realtà difficile sia di discenti che di famiglie. Nonostante l’impegno quotidiano profuso in ogni ruolo la sua esperienza la porta a dire che la disuguaglianza di genere esiste. Per Rosaria Suriano la differenza di genere esiste e anche la retribuzione tra l’uomo e la donna è diversa a parità di mansioni. “Nella nostra realtà esiste la mentalità che la donna deve stare a casa e l’uomo deve uscire per lavorare. La donna per essere percepita uguale all’uomo lo deve dimostrare. Occorre fondamentalmente comprensione nella coppia per superare certi limiti”. Per Maria Antonietta Sacco alla fine la differenza la fanno anche i rapporti umani. Per lavoro di volontariato mi occupo anche di ‘mafia’ e nel sud si vive una realtà difficile anche se oggi il nord ha serie criticità. L’uomo e la donna devono collaborare e valorizzare la diversità.Per passione mi occupo di Antimafia e come donne impegnate in politica dobbiamo essere un punto di riferimento.Noi donne siamo nate per lottare e abbiamo il compito di trasformare questo mondo. Per Rossella Bastiano le restrizioni familiari riguardano le femminucce e non i maschietti. Ha ancora citato il contenuto dell’art. 37 della Costituzione e ha affermato che per contrastare la violenza sulle donne è necessario puntare sull’attività di prevenzione. A fine lavori il sindaco Ranù ha consegnato ad ogni relatrice una targa ricordo e ha sottolineato che queste iniziative ci danno la possibilità di riflettere e di continuare a sostenere il lavoro delle donne lungo il cammino della parità.

Franco Lofrano