Trebisacce-30/07/2022: Il bullismo: vessazione e dispersione – l’I.T.S. “G. Filangieri” è in prima linea ( di Pino Cozzo)

Il bullismo: vessazione e dispersione – l’I.T.S. “G. Filangieri” è in prima linea

di Pino Cozzo

La dispersione scolastica è un fenomeno complesso, non riconducibile solo a situazioni di degrado sociale, disagio economico o povertà culturale. In linea generale, riflette una perdita di efficacia dei diversi ambienti educativi: famiglia, luoghi di aggregazione sociale, scuola. Connòta anche un complesso di fenomeni collegabili sia all’evasione dell’obbligo, alle bocciature, alle ripetenze, alle interruzioni e alle irregolarità nelle frequenze, agli abbandoni, ai ritardi rispetto all’età, sia all’assolvimento formale dell’obbligo, alla qualità scadente degli esiti, al disadattamento scolastico. La definizione rimanda ad uno scenario segnato dalla complessità della società contemporanea e quindi di tutti i fenomeni sociali, specifica della situazione giovanile, le interazioni scuola-famiglia-società, la ricerca e della valutazione dei processi educativi. Si potrebbe, pertanto, definire meglio la dispersione scolastica come quel fenomeno per il quale intelligenze, energie, risorse, occasioni di crescita e di emancipazione sono sprecate o non utilizzate al meglio.
Le cause di tale non ottimale utilizzo di risorse possono essere rintracciate in fenomeni di vario tipo, interni ed esterni al sistema scolastico. L’ipotesi di fondo è che sia possibile intervenire per il miglioramento della qualità del servizio solo a condizione di tenere sotto controllo le caratteristiche dell’ambiente scolastico correlabili agli aspetti critici del problema dell’insuccesso formativo. Parlare di curricolo significa, invece, affrontare il problema dell’organizzazione dell’esperienza formativa in una situazione scolastica concreta; l’attenzione si sposta sulla necessità di portare allo scoperto la relazione che esiste tra i due momenti della progettazione e realtà di fatto dell’esperienza e di farne oggetto di ricerca. L’educazione purtroppo non è sempre efficiente, e il problema della dispersione scolastica e, in generale, dell’insuccesso formativo testimonia che non sempre la conversione in pratica di una proposta educativa corrisponda alla sua intenzione. A partire da questa prospettiva sul problema della dispersione, occorre allora puntare su una innovazione progettuale: un tipo di progettualità per la quale il problema da specificare consista essenzialmente nello sviluppare la competenza a percepire, descrivere e comprendere quello che effettivamente accade nella realtà dell’aula, al fine di comprendere e verificare attraverso gli effetti concreti la validità della stessa proposta educativa. Ma appare maggiormente necessario sviluppare un’analisi completa ed articolata delle caratteristiche generali della proposta educativa e formativa delle Scuole, per individuare qualsiasi elemento di disagio e per potenziare l’offerta stessa, in modo da rimuovere i fattori della dispersione imputabili all’organizzazione, al funzionamento e alle proposte in atto. Un approccio di questo tipo dunque comporta un impegno di risorse, che fa conto sulla disponibilità, la competenza e l’impegno di dirigenti, docenti, famiglie e alunni, finalizzati alla costruzione di aree di intervento sperimentale per arrivare a risultati più validi ed efficaci. L’Istituto Tecnico Statale “G. Filangieri” di Trebisacce, guidato dal Dirigente Scolastico, Prof.ssa Brunella Baratta, è da sempre impegnato a promuovere e incrementare l’apprendimento delle abilità sociali attraverso l’offerta di percorsi che siano veicolati dalle attività quotidiane normalmente svolte a scuola. Esperienze di ricerca condotte a livello nazionale e locale hanno mostrato infatti come l’acquisizione di modalità d’azione attraverso la loro sperimentazione in contesti dapprima simulati e poi reali siano un antidoto efficace contro le condotte antisociali, di piccola o grande entità, dalla connivenza passiva con azioni violente, all’omertà, al bullismo. Proprio su quest’ultimo tema, spesso, a scuola, si sono tenute e si tengono periodicamente azioni ed incontri di sensibilizzazione e sostegno per alunni e famiglie, incontri di riflessione sulle tematiche educative rilevanti all’interno del progetto e su argomenti di più ampio interesse quali l’apprendimento cooperativo, la comunicazione educativa, aggressività e bullismo, di cui si è occupata in questi ultimi mesi la Prof.ssa Laura Pugliano, che ha profuso impegno ed intelligenza in quest’opera così delicata ed importante per educare al rispetto degli altri e far assumere comportamenti più consoni al vivere civile e comunitario. Nel corso delle attività, ad ognuno, attore protagonista della scena scolastica, viene fornita la possibilità di sperimentare il valore della riflessione guidata, finalizzata a potenziare e migliorare la qualità della vita di studenti, insegnanti e genitori, favorendo la scuola del benessere, del successo e del piacere, e promuovendo quelle capacità relazionali che portano ad una comunicazione assertiva e collaborativa. Attraverso colloqui motivazionali e di sostegno, i ragazzi hanno la possibilità di apprendere modalità di funzionamento più vantaggiose per il proprio benessere. Allo stesso tempo questi interventi permettono di effettuare prevenzione rispetto alle situazioni di rischio per atteggiamenti da stigmatizzare e scongiurare. Così, ieri sera, nella stupenda cornice della città di Corigliano-Rossano, l’I.T.S. “G. Filangieri” di Trebisacce, a conclusione di un percorso fatto di lavoro e dedizione in questo difficile ambito, nelle persone della Prof.ssa Laura Pugliano e del giovane alunno Daniele D’Elia,  impegnato anche come rappresentante della Consulta Provinciale di Cosenza, è stato premiato dall’Associazione “Mani in Alto”, presieduta dalla Dott.ssa Straface, con il Progetto denominato “Io non Bullo”. Come ha avuto anche modo di dire nel suo intervento nel corso della premiazione il giovane Daniele, “Sono stati un premio ed un riconoscimento molto importanti per l’Istituto Filangieri, ottenuti da tutti noi giovani, perché abbiamo aggiunto un tassello importante all’interno della nostra società per cercare di prevenire, curare e sconfiggere questo maledetto fenomeno”.

A noi non resta altro che aggiungere complimenti e felicitazioni a tutta la Scuola e Semper ad Majora.