TREBISACCE-25/09/2023: Nuova S.S.106, sarà demolito il viadotto Pagliara

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TREBISACCE Sarà demolito il viadotto Pagliara? Quale sarà il suo destino nel contesto del collegamento di Trebisacce con la nuova S.S. 106 di cui si sta realizzando il Terzo Megalotto i cui lavori procedono con passo spedito? Che fine farà il viadotto Pagliara dando purtroppo per scontato che dal progetto esecutivo è ormai sparito lo svincolo-Nord di Trebisacce a cui, secondo il progetto originario, si doveva collegare la bretella di collegamento tra l’attuale E90 (futura Strada Provinciale) e la zona alta di Trebisacce con lo svincolo Nord? La costosissima demolizione del viadotto (si parla di 13milioni di euro), di cui al momento non si ha alcuna certezza, verrebbe eseguita con parte delle risorse destinate alle opere compensative (18milioni di euro in tutto) a beneficio dei Comuni attraversati dal Terzo Megalotto a cui sono decisamente e legittimamente contrari i Sindaci interessati, o – ci si chiede ancora – con fondi aggiuntivi che al momento non ci sono? Interrogativi angoscianti, questi, a cui purtroppo nessuno al momento è in grado di dare una risposta e tutto, perciò, rimane avvolto nel limbo delle ipotesi e delle congetture. Eppure se lo chiedono in tanti e in particolare se lo chiedono, angosciati, i cittadini ed i titolari delle attività commerciali residenti nella zona alta della città alla luce della purtroppo ormai scontata mutilazione dello svincolo-Nord. Mutilazione, questa, eseguita in maniera del tutto unilaterale da Anas e Ministeri che, a pensarci bene, sarebbe una vera e propria iattura sia per la viabilità primaria sia per la visibilità e l’immagine stessa della città. Infatti Trebisacce, pur pagando per i lavori del Terzo Megalotto un conto molto salato in materia ambientale, risulterebbe completamente cancellata e oscurata da viadotti e gallerie, utili, a questo punto, solo per gli utenti della nuova Superstrada a 4 corsie. Ma cosa c’è scritto – ci si chiede – negli atti ufficiali partoriti dal Comune di Trebisacce? Gli atti ufficiali del Comune, al di là degli incontri formali e informali con la Regione Calabria intrattenuti dagli amministratori  precedenti, sia da quelli in carica e dagli altri Sindaci, restano fermi, a quanto pare, alla Delibera n. 190 del 26 settembre 2019 avente ad oggetto “Opere compensative proposte dal Comune di Trebisacce. Determinazione in ordine al viadotto Pagliara. Previsione dello svincolo Nord di Trebisacce”. Altri atti ufficiali pare non ci siano stati. Dalla suddetta Delibera risulta che l’allora esecutivo comunale, oltre a una serie di interventi di riqualificazione urbana, ha chiesto la demolizione del viadotto Pagliara “quale intervento prioritario e di particolare valenza ambientale” ma ha chiesto anche – cosa non certo secondaria – che venisse realizzato lo svincolo-Nord a cui collegare, attraverso una bretella da realizzare insieme ai lavori del Terzo Megalotto, con la compartecipazione economica della Regione che, secondo quanto si legge in quella Delibera, nel corso degli incontri si era detta disponibile a co-finanziare l’abbattimento del viadotto ma ha chiesto, soprattutto – cosa assolutamente dirimente – che venisse confermata, come condizione basilare, la realizzazione dello svincolo-Nord a cui collegare la nuova viabilità (più o meno sulle tracce dell’attuale Panoramica) successiva all’abbattimento del viadotto. Ma se lo svincolo-Nord non sarà realizzato, come purtroppo appare sempre più probabile, in che modo e dove, visto che ormai l’area di Pagliara è tutta urbanizzata e di svincoli ormai non si parla più, potrà essere realizzata la bretella che, una volta demolito il viadotto, dovrebbe collegare l’attuale E90 con lo svincolo di 104? Ecco perchè oggi, sic stantibus rebus (stando così le cose), l’abbattimento del Pagliara non è proponibile, nè se gli ingenti lavori di demolizione e smaltimento degli inerti vengano eseguiti con fondi aggiuntivi, nè se si utilizzassero, cosa contestata da quasi tutti i Sindaci interessati, ben 13 dei 18milioni di euro destinati alle opere compensative. Quello che è certo, considerato che a quella Delibera non c’è stata mai alcuna risposta, è che bisogna farsi sentire, magari alzando la voce, pretendendo da Anas e Ministero che si faccia chiarezza sugli svincoli, che sono spariti dal progetto esecutivo con una scelta unilaterale e senza alcuna spiegazione plausibile.      

Pino La Rocca