Trebisacce-19/12/2023:   MOMENTI DA RICORDARE

                                            

       MOMENTI DA RICORDARE

 

La Chiesa ha bisogno di Pastori, cioè servitori che sappiano mettersi in ginocchio davanti agli altri per lavare loro i piedi. Pastori vicini alla gente, padri e fratelli miti, pazienti e misericordiosi, che amano la povertà, sia come libertà per il Signore sia come semplicità e austerità di vita” (Papa Francesco).

La data del 19 dicembre 1998, sarà indimenticabile per il giovanissimo Pasquale che, dopo gli studi in Teologia presso il Seminario Regionale di Catanzaro e dopo aver conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, viene ordinato Sacerdote dall’allora Vescovo, Monsignor Andrea Mugione nella Chiesa di San Francesco di Paola nella Piana di Cerchiara.

Da quel lontano giorno sono trascorsi venticinque anni e Don Pasquale, dopo aver svolto il suo Ministero a Montegiordano e Rocca Imperiale, dove il suo ricordo tra i fedeli è sempre vivo e pieno di riconoscenza per quanto fatto, festeggia questa bellissima ricorrenza circondato dall’affetto dei suoi cari e dei suoi fedeli.

In questa sede più che fare una cronaca dell’evento appena conclusosi, desideriamo sottolineare quelle che sono le virtù di questo nostro fratello, che Monsignor Savino ha voluto fortemente  mandare a guidare la Parrocchia Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria di Trebisacce.

Umile figlio di Cerchiara di Calabria, ha vissuto la sua vita come tutti i giovani che si dividevano tra studio, sport e sano divertimento, fino a quando non ha ricevuto la chiamata da parte del Signore, quella chiamata che lo ha cambiato e che, ogni volta, ricorda con enorme commozione.

Monsignor Francesco Savino, in una Chiesa gremita di fedeli, ha detto: “La ragione della nostra vita è il fatto che il Signore è con noi, tra di noi. E qui, stasera, la gioia si dilata, perché un nostro figlio, Don Pasquale, festeggia i suoi venticinque anni di Sacerdozio.

La vita di ogni uomo e di ogni donna è tutta un Avvento, una vita fatta di attese, speranze, illusioni, delusioni, gioie, dolori. Per chi è credente, l’Avvento prevede un “Già” e un “Non ancora” e la vita del credente si gioca proprio nel saper vivere il “Già”, cioè la Parola che si è fatta Carne, Dio che si è fatto Carne.

E tutto ciò”, continua il Vescovo, “è stato possibile grazie all’ “Eccomi” di Maria”.

Monsignor Savino ha continuato, sottolineando il fatto che “Natale, spesso, diventa una forma senza alcuna sostanza, in quanto pensiamo soltanto alla esteriorità, invece bisogna generare Dio e ciò sarà possibile quando noi sappiamo rinunziare al nostro “Io”, altrimenti saremo sempre sterili e non generativi.

L’Avvento ci apre a capire anche il “Non ancora”, per cui dobbiamo promuovere la spiritualità della vigilanza e la responsabilità da parte nostra.

Non dobbiamo essere banali e superficiali, non dobbiamo vivere una vita senza significato, senza rigore”.

Infine ha augurato a Don Pasquale “Vivi il tuo presbiterato come un Avvento continuo.

Renditi sempre disponibile alle sorprese di Dio e l’ubbidienza a tali sorprese.

Soltanto così sarai capace di “generare”. Ti invito a dire “Grazie” dall’inizio fino ad ora a tutti e, soprattutto, al Signore che ti ha chiamato.

Ho imparato ad apprezzarti per le tue qualità e la tua capacità di offrirti completamente a Dio.Ti auguro che tu sia sempre fedele a Cristo e questa fedeltà vivila come liturgia nuziale tra te e Cristo con creatività”.

La storia di don Pasquale è quella dei suoi fedeli, fatta della identica vita del popolo che riversa nel suo cuore segreti, dolori, ansie, gioie, speranze.

Ci sono uomini che dedicano la vita al prossimo, non hanno poteri sovrannaturali come i Santi, ma quotidianamente compiono miracoli, diffondendo con grande forza il bene in un mondo di male.

Uno di questi è Don Pasquale Zipparri, che accoglie tutti con il sorriso, facendo sì che il Vangelo si trasformi in fatto quotidiano, in attualità.

Scompare l’uomo e le sue parole irrompono come un uragano di verità.

Noi non possiamo che ringraziare Don Pasquale per rendere il Libro di Dio pane quotidiano.

Nel giorno del suo 25° anno di Sacerdozio, il cuore di don Pasquale si è riempito di emozioni, tutto il suo essere è stato percorso da quei sussulti che hanno riempito i solchi della mente ed hanno innaffiato d’amore i pensieri della sua anima.

E’ stato un giorno che non può essere descritto, in quanto non esistono aggettivi tanto importanti per poterlo descrivere: ore coperte dal dialogo con quella voce che ha trasformato il suo presente, il suo futuro.

Sono stati attimi semplicemente vissuti da tutti i fedeli, non ripetibili né eguagliabili.

Uno stato d’animo sublime, momenti in cui gli sguardi dei suoi famigliari e dei tanti fedeli presenti, si soffermavano sulle sue labbra per comprendere appieno la voce del suo cuore.

Noi non sappiamo come pregano gli Angeli, ma desideriamo innalzare a Dio una preghiera di ringraziamento per aversi generosamente regalato un Sacerdote che pascola e cura il suo gregge in maniera esemplare, capace di guidare tutti noi , riempiendo i solchi con semi meravigliosi per una mietitura di frutti che sono i figli prediletti del Padre.

Nel suo saluto ai fedeli, don Pasquale ha sottolineato come sarà segno di unità sempre e ovunque e ci aiuterà ad essere una comunità unita, fraterna e solidale tra di noi.

Da parte nostra gli offriremo buona volontà, collaborazione, disponibilità a percorrere insieme il

cammino che tu vorrai indicarci, accogliendoci reciprocamente come dono della Divina

Provvidenza.

Dal primo giorno in cui don Pasquale è arrivato nella nostra Parrocchia, ci siamo presi per mano ed abbiamo iniziato il nostro cammino insieme, fiduciosi al suo fianco, illuminati dallo Spirito Santo e costantemente sotto la protezione di Maria.

Il Vescovo, Monsignor Francesco Savino, ha sottolineato le virtù di Don Pasquale, sottolineando il fatto che il suo impegno è accompagnato sempre da quell’Amore per Dio, che gli permette, con umiltà, non soltanto di guidare il suo gregge nella nuova Parrocchia “Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria” di Trebisacce, ma anche di continuare a portare avanti i delicatissimi ed impegnativi incarichi di Cancelliere e Vicario Giudiziale della Curia, nonchè di Giudice Ecclesiastico Interdiocesano della Calabria.

Don Pasquale Zipparri, in venticinque anni di Sacerdozio ha dimostrato che un Parroco ha il difficilissimo compito di diventare messaggero di amore e di pace in un viaggio comune e che la Fede è una fiamma viva nel suo cuore.

E noi tutti attingiamo a questa fiamma, grazie a lui!

Auguriamo a Don Pasquale che la grazia che lo ha accompagnato in questi venticinque anni, continui ad accompagnarlo negli anni che verranno.

Questa ricorrenza rappresenta un traguardo importante nella missione pastorale di un uomo che ha deciso di dedicare la sua vita al servizio di Dio.

In un periodo storico denso di cambiamenti, sono fondamentali figure di riferimento per la comunità, capaci di operare e muoversi nelle diverse realtà sociali.

E Don Pasquale rappresenta questo punto di riferimento per tutti i suoi carissimi fedeli.

I valori che da venticinque anni lo guidano sono meravigliose testimonianze dell’amore e della fedeltà verso Dio.

Don Pasquale, al termine della Santa Messa, visibilmente commosso ed emozionato, ha ringraziato il Vescovo, tutti i Presbiteri, le Parrocchie di Montegiordano e Rocca Imperiale, le Autorità civili e militari, la Parrocchia Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria di Trebisacce che, fin dall’inizio, lo ha accolto con affetto, la sua splendida famiglia, il papà, la mamma, la sorella e il fratello, che gli hanno trasmesso sempre una Fede semplice e genuina.

Don Pasquale, con la dolcezza che lo contraddistingue ha detto:” Canterò senza fine la tua Gloria, o Signore” e noi possiamo dire che lo fa quotidianamente con Umiltà ed Amore.

Il Sacerdozio comporta anche delle rinunce, a volte anche dolorose, con la consapevolezza, però, come dice Gesù, di ricevere già in questa vita la tenerezza di Dio Padre e la dolcezza dello Spirito Santo.

Don Pasquale in tutti questi anni è stato instancabile e tenace tessitore di cammini di comunione, di missione e di unità.

Don Giuseppe Cottolengo diceva:” Il sacerdozio è un dono talmente alto che non basterà l’eternità per ringraziare di esso la bontà di Dio”.

Consapevoli di ciò, facciamo i nostri migliori auguri a Don Pasquale Zipparri per questo bellissimo traguardo, certi che il futuro della sua missione sarà portato avanti con la medesima forza e la stessa dedizione, al fine di offrire la sua opera al servizio di Dio e del prossimo.

RAFFAELE BURGO