Trebisacce-03/02/2024:   LA VIA DELLA PACE

                        

mde

                    

   LA VIA DELLA PACE

 

Il Karate è un addestramento del corpo e della mente, che porta il praticante a comprendere meglio se stesso e il mondo”( Shoshin Nagamine).

Era una ragazzina molto vivace, sempre immersa nella natura e desiderava tanto poter praticare Ginnastica Artistica, ma non c’era la possibilità di farla. Avendo seri problemi di scoliosi, fu costretta a portare il busto di cuoio e di acciaio per tenere la schiena dritta, ma la situazione non migliorava, fino a quando, in seguito alla separazione dei genitori, il papà Renzo, Maestro di Karate Wado Ryu, decise di portare lei e il fratello a praticare la disciplina giapponese. Grazie al karate, riuscì a risolvere il problema alla schiena. Si è avvicinata al Karate per caso e poi, dopo pochissimo tempo, è scoppiato l’amore. Ecco come è iniziata l’ascesa sui tatami di tutto il mondo di Ursula Grigio, pluricampionessa italiana e mondiale che, unitamente al papà, ebbe come punto di riferimento i Maestri Gustavo Bocchini, Gianni Rossato e Toyama. La sua carriera è partita con il botto, infatti fin da subito si è rivelata una vera e propria promessa, tanto che il grande Maestro Toyama, che rappresentava il Wado Ryu in Italia e viveva a Roma, vedendola sul tatami e dovendo fare una selezione per la Nazionale Italiana, decise di convocarla per i Campionati Europei che si svolsero ad Amsterdam. Dopo qualche tempo, con il papà decisero di aprire una catena di palestre, fondando la Imada New e da allora cominciò un lavoro a tempo pieno. La sua seconda mamma era la Presidente, il papà Renzo il Tecnico e Ursula la Segretaria, nonché il braccio destro del Maestro a livello tecnico. Per Ursula il Karate non è uno sport, ma un modo di vivere; anche se non si conosce a fondo la cultura giapponese, il Karate in se stesso insegna lo spirito di sacrificio, la disciplina, il rispetto.

Lo consiglia vivamente ai giovani, perché lascerà in loro princìpi fondamentali per farli vivere nel modo più consono. La disciplina del Karate è infinita, infatti anche quando si raggiunge la cintura nera si deve ricominciare di nuovo da zero.

Viviamo in un’epoca dove la violenza sulle donne è una piaga sociale, per cui bisognerebbe che le donne madri insegnassero ai figli che la forza delle donne è incredibile. Certamente una buona pratica delle arti marziali aiuta a fronteggiare certe situazioni, soprattutto a livello psicologico.

Ursula è stata sempre favorevole che il Karate debba essere una disciplina da far provare a tutti i bambini, proprio perché forma in modo globale. Da consigliare ai bambini iperattivi, oppure molto timidi e introversi, in quanto tira fuori il meglio di quella problematica attraverso un processo in automatico. Ovviamente fa la differenza soprattutto l’Insegnante, perché ci sono buoni e cattivi Maestri.

Se le si chiede cosa pensa dell’attuale situazione marziale nel nostro Paese, ci dice che quando era in attività ha visto che c’era una sorta di guerra tra poveri, infatti le varie organizzazioni cercavano di accalappiare i maestri offrendogli un grado in più se cambiavano casacca.

E quindi tanti sono i plurititolati senza avere alcun merito e nessuna competenza e ciò ha danneggiato la professionalità anche dei bravi Insegnanti. Poi, per Ursula, non è tanto importante avere i dan e le cinture nere con i vari bordi, ma conta la competenza e il comportamento.

Anche sotto l’aspetto arbitrale, ci dice Ursula, si vedeva gente che arbitrava e che in vita loro non hanno mai fatto una gara. Questo non lo ha mai sopportato, perché ha sempre pensato che soltanto un agonista ha la visione più completa e conosce l’essenza di quella che è una competizione, di cosa si prova, come la si deve affrontare. E un arbitro che non ha mai fatto ciò come fa a giudicare? Vogliamo concludere con un pensiero di Ursula:” L’insegnamento non deve essere fine a se stesso, ma creare un rapporto di dialogo; come vai a scuola, che rapporti hai con i compagni, con i maestri, con la famiglia, non per essere curiosi, ma per cercare, con delicatezza, di migliorare una qualsiasi situazione di disagio del bambino, grazie anche allo strumento dell’arte marziale”.

Un plauso a questa grande campionessa e Maestra per ciò che rappresenta nel mondo del Karate e per i preziosi insegnamenti.

RAFFAELE BURGO