Castrovillari-21/03/2024: GLI STUDENTI DELL’IIS “MATTEI-PITAGORA-CALVOSA” DI CASTROVILLARI DIALOGANO SUL RUOLO DELLE MISSIONI DI PACE E SUGLI INTERESSI DELLE MAFIE NEGLI SCENARI BELLICI

 

 

 

 

 

 

 

GLI STUDENTI DELL’IIS “MATTEI-PITAGORA-CALVOSA” DI CASTROVILLARI DIALOGANO SUL RUOLO DELLE MISSIONI DI PACE E SUGLI INTERESSI DELLE MAFIE NEGLI SCENARI BELLICI

L’INCONTRO ALL’AUDITORIUM DELL’ISTITUTO CON L’AUTORE DI “DANNATI E CONDANNATI” GIOVANNI LUIGI NAVICELLO

Castrovillari –  Si è tenuto all’auditorium dell’ITCG “Pitagora-Calvosa” un incontro con lo scrittore Giovanni Luigi Navicello e la dottoressa Monica Forte, già Presidente della Commissione Antimafia della Regione Lombardia, per la presentazione dell’ultimo romanzo di Navicello dal titolo “Dannati e condannati”, edito da Cairo editore. L’evento, reso possibile grazie all’interessamento della professoressa Patrizia Mauro, rientrava nel programma di incontri con gli autori promossi durante l’anno scolastico, per dar modo agli studenti di avvicinarsi alla lettura e stimolarne lo spirito critico. È stato curato dai docenti Francesca Gaudio e Angelo Pandolfi, supportati dal lavoro degli altri insegnanti della scuola. L’incontro, che i relatori hanno tenuto a titolo assolutamente gratuito, è stato articolato didatticamente come una lezione avente per titolo “La guerra in Bosnia negli anni ’90, il ruolo delle missioni di pace e gli interessi delle mafie internazionali negli scenari bellici e post-bellici”. Il romanzo, ha riferito l’autore, è nato in seguito ad una storia vera che un tenente dell’esercito italiano, impegnato con il suo plotone a Sarajevo in una missione di pace, gli ha raccontato ed ha evidenziato come i protagonisti, al pari del tenente Marco Lovoci (nome immaginario), quasi tutti meridionali, hanno dovuto confrontarsi con una realtà indescrivibile, tragicamente orribile, alla quale nessuno li aveva preparati e che ha segnato per sempre le loro vite: “… Volete davvero la verità? Dannati e condannati! Siamo questo. Apriamo fosse camminando in citta uccise, camminate dalle donne stuprate, dalle madri impazzite, dai figli persi. La guerra è abitudine, la morte normalità, la follia una compagna per noi che eravamo ragazzi e siamo tornati sopravvissuti”. Dopo essere stato non protagonista di pace ma testimone di guerra, il tenente ritorna a casa con la consapevolezza che la pace è un’utopia. Di particolare interesse, dal punto di vista narrativo, è l’utilizzo che l’autore, milanese ma di origini bergamasche, fa dei dialetti con i quali i vari protagonisti si esprimono e che rendono più credibile e umana l’esperienza di ragazzi che non sono soldati-eroi, ma soldati-uomini colti nella loro semplicità, nella loro dimensione reale, alle prese con eventi troppo più grandi di loro. Partendo dagli spunti di riflessione offerti dalla lettura del romanzo i relatori hanno accompagnato gli studenti nella comprensione della complessa storia della guerra in Bosnia dal 1992 al 1995, analizzandone origini, conseguenze, la situazione attuale e sottolineando alcune similitudini con quanto sta avvenendo in Ucraina. In seguito hanno cercato di far comprendere il ruolo delle missioni di pace per far conoscere e capire in quali difficilissime condizioni i soldati si trovano ad operare, la loro preparazione inadeguata rispetto a quanto si ritrovano a vivere e le conseguenze sulle loro vite. Infine, partendo dalla guerra in Bosnia, hanno evidenziato il ruolo che le mafie internazionali hanno in questo come in altri conflitti, non solo durante la guerra, ma anche nei periodi post-bellici, poiché le guerre, favorendo traffici di droghe, armi, prostituzione, delegittimano l’umanità e fanno prosperare la criminalità organizzata. L’incontro è stato seguito con attenzione da studenti e docenti, il vicepreside Francesco Mazza, ha ringraziato, a nome della scuola, i relatori che hanno parlato in maniera chiara e semplice coinvolgendo i ragazzi a fronte di argomenti e tematiche complesse, ma che di certo hanno offerto loro importanti spunti di riflessione.

DOMENICO DONATO