
Rocca Imperiale-01.05.2025 :Ranù scrive ad Occhiuto per soluzione crisi idrica irrigua
Rocca Imperiale, 30.4.2025
di FRANCO MAURELLA
«Gentile Presidente, è mio dovere informarla, per come già fatto per le vie brevi, delle gravi condizioni in cui versa il comparto agricolo. La siccità degli anni passati ha lasciato segni evidenti sugli impianti e sulla pezzatura del prodotto». Comincia così la lunga missiva inviata dal sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e, per conoscenza, anche all’assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo e al Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo. La lettera, garbata quanto basta da parte di Ranù, è a tutela del comparto agricolo di eccellenza di Rocca Imperiale che ha nel Limone IGP il suo “oro giallo” che muove l’economia cittadina, dell’intero comprensorio ed è una delle eccellenze della Calabria agricola «che partecipa per diversi milioni di euro al PIL della nostra Regione». Nella missiva Ranù evidenzia tanto la siccità quanto la mancanza di un coordinamento sulla crisi idrica e l’assoluto disinteresse, di strutture della Regione, quali concause all’aggravarsi della crisi idrica. Nella missiva Ranù ricorda “l’accordo di programma per il governo delle risorse idriche” siglato tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia che, per l’invaso di Monte Cotugno, ha proposto « di non erogare acqua al Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio cosentino». «Un fatto gravissimo- evidenzia Ranù – che se queste dovessero essere le conclusioni definitive non resteremo a guardare». Sempre nella missiva, Ranù ricorda che da settimane le Regioni della Puglia, Basilicata, Campania e Molise ragionano per come affrontare la crisi, mentre la grande assente al tavolo dell’incontro è stata la Regione Calabria e più precisamente il Consorzio di Bonifica e l’assessorato all’agricoltura. “Il comparto agricolo Rocca Imperiale/Trebisacce – sostiene Ranù -, ha assoluto bisogno di consistenti litri di acqua per evitare danni agli impianti ed al prodotto. Ci sono litri d’acqua spettanti da convenzioni”. Convenzioni sottoscritte, a Rocca Imperiale, dall’allora governo Oliverio con il presidente della Basilicata, Pittella ed il Ministro Martina con un protocollo di portata storica per l’aumento della dotazione idrica che sfociò in un finanziamento per la realizzazione di una condotta dedicata al comprensorio Rocca Imperiale/Trebisacce. Da qui, la richiesta di Ranù per un intervento “diretto e senza intermediari” del presidente Occhiuto. «Noi – scrive Ranù -, faremo la nostra parte in Parlamento e nelle piazze». E spiega che il comparto agricolo Rocca Imperiale/Trebisacce ha bisogno di una portata di almeno 300 l/s per il mese di Maggio/Giugno e di circa 550 l/s per i mesi di Luglio/Agosto. Nella missiva Ranù sostiene che «Se dovesse risultare confermata la annunciata portata di 120 l/s per il mese di Maggio ed una portata inferiore ai 400 l/s per il mese di Luglio/Agosto (in considerazione di eventuali contrazioni da siccità) vuol dire che di eccellenze resteranno gli “spot”; a ciò si aggiunga che il Consorzio di Bonifica e l’assessorato all’agricoltura hanno finanche ritenuto, nei mesi scorsi, di illudere territori di una possibile estensione dell’utilizzo delle acque della diga di Monte Cutugno per finalità idrico/potabile. Mala fede o incompetenza?» Le conclusioni di Ranù, con la richiesta di un intervento sollecito di Occhiuto, evidenziano che si rischia di distruggere il comparto agricolo del comprensorio Rocca Imperiale/Trebisacce con una estensione di aree irrigabili di circa 1200 ettari di cui 600 ettari ricadenti nel Comune di Rocca Imperiale.