Calabria-06/05/2025: Il Movimento No Ponte Calabria sostiene la manifestazione del 10 maggio per il diritto alla sanità pubblica
COMUNICATO STAMPA
Il Movimento No Ponte Calabria sostiene la manifestazione del 10 maggio per il diritto alla sanità pubblica
Il Movimento No Ponte Calabria aderisce con convinzione e determinazione alla manifestazione indetta per il 10 maggio da una vasta rete di realtà territoriali, sociali e sindacali calabresi per difendere il diritto alla salute e per la ricostruzione di una sanità pubblica, universale, gratuita, accessibile, solidale e umana.
Da anni, come movimento popolare e territoriale, denunciamo l’inganno che si cela dietro il progetto del Ponte sullo Stretto: un’opera inutile, dannosa, calata dall’alto, che non risponde ad alcuna delle vere esigenze dei territori dello Stretto e dell’intera Calabria. Un progetto che si trascina da decenni come feticcio elettorale, utilizzato per promettere sviluppo, occupazione e rilancio del Sud, mentre in realtà serve soltanto a legittimare la rapina di risorse pubbliche da parte di grandi gruppi industriali e bancari.
Il Ponte non rappresenta né il progresso né il futuro della Calabria: è il simbolo di un modello di sviluppo distorto e predatorio, in cui le comunità non contano nulla e i territori diventano solo luoghi da sfruttare, cementificare e militarizzare. Eppure, ogni volta che abbiamo osato dire che le risorse pubbliche dovrebbero essere investite nella sanità, nell’istruzione, nella messa in sicurezza del territorio, nei trasporti e nel lavoro, ci è stato risposto con disprezzo: “siete benaltristi”, “cavernicoli”, “nemici del progresso”.
Ma noi non ci stiamo. Noi continuiamo a pensare che sia pura follia dirottare miliardi di euro – fondi pubblici, fondi europei, risorse del Fondo di Coesione e Sviluppo – verso un’opera senza alcuna reale utilità, mentre la Calabria affonda nella precarietà, nella povertà, nell’abbandono. Mentre i nostri ospedali chiudono, i reparti collassano, i medici mancano, le ambulanze non arrivano, le scuole crollano, le strade restano buie e dissestate, i treni inesistenti e i piccoli centri muoiono lentamente.
A fronte di tutto questo, i nostri giovani continuano a emigrare in massa, costretti a lasciare la loro terra per cercare lavoro, cure e dignità altrove. I nostri paesi interni si spopolano, le montagne sono lasciate all’abbandono, la sanità si trasforma sempre più in un business per i privati, mentre per i cittadini calabresi curarsi diventa un miraggio fatto di liste d’attesa infinite, ticket insostenibili e viaggi della speranza fuori regione.
In diversi documenti tecnici ufficiali e in varie interrogazioni parlamentari sono emerse forti criticità ancora irrisolte rispetto al progetto Ponte: la vulnerabilità sismica, l’impatto ambientale irreversibile, l’assenza di valutazioni certe su costi-benefici, le connessioni stradali e ferroviarie ancora inesistenti, le incognite tecniche e progettuali. Tutto ciò viene ignorato, perché l’obiettivo non è migliorare la vita dei calabresi e dei siciliani, ma aprire un gigantesco rubinetto di soldi pubblici da affidare ai soliti noti.
Dire NO al Ponte significa allora opporsi non solo a un progetto sbagliato, ma a un intero modello di sviluppo fallimentare. Significa dire basta alla logica della speculazione, del profitto, delle grandi opere calate dall’alto. Significa scegliere una via diversa: quella della giustizia sociale, della pianificazione democratica, dell’investimento nei servizi pubblici, del diritto alla salute, alla mobilità, all’istruzione, al lavoro.
Per questo il nostro NO al Ponte è anche un SÌ deciso alla sanità pubblica. La sanità non può essere merce, non può essere lasciata ai privati o al mercato, non può essere compressa in nome della spending review. La sanità è un diritto universale e deve tornare a essere un pilastro dello Stato sociale, soprattutto nelle regioni storicamente svantaggiate come la nostra.
Il 10 maggio saremo in piazza insieme a tutte e tutti coloro che lottano per una sanità migliore, per una Calabria che alza la testa e pretende rispetto. Perché i soldi ci sono: vanno solo usati per ciò che serve davvero. Per vivere meglio, per restare, per curarsi, per costruire un futuro degno.
NO Ponte Calabria