
Amendolara-10/05/2025: “Aitia” al Salone del Libro di Torino. La poesia raccoglie i battiti del cuore
“Aitia” al Salone del Libro di Torino.
La poesia raccoglie i battiti del cuore
“Aitia” vuole far contemplare le stelle, senza alzare lo sguardo al cielo, specchiandosi in un mare di ricordi. E’ con questa immagine che Matteo Giovini presenterà, per la prima volta, al Salone Internazionale del Libro – in programma dal 15 al 19 maggio prossimi, negli spazi del Lingotto Fiere – la sua silloge pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti editore. «È un’opportunità che mi permette di approcciarmi in prima persona al pubblico, di mettere in risalto le caratteristiche dell’opera e di poterne così dare voce».
Le poesie sono il risultato delle riflessioni su pensieri e sentimenti accumulati negli anni, che hanno permesso all’autore che vive a Modena, laureato in Scienze Chimiche, di poter approfondire la parte più intima di sé. Il titolo riprende il poeta greco Callimaco, che compose una raccolta di poemi in quattro libri, caratterizzati da una grande varietà di temi. «Aitia, cioè “Cause”, ha un centro di simmetria – spiega Giovini -, una linea di riflessione, come il volto umano: proiettando metà parola si riesce a ricostruire la sua parte intera. Se venisse scritta con le “a” maiuscole e la “t” maiuscola, ma con una dimensione pari alle “i”, darebbe l’immagine di un ponte tra due montagne AiTiA. Le A possono rappresentare la nascita e al morte, le “i” e la “T” la strada che le separa: la vita, oppure le A possono rappresentare ostacoli od obiettivi e il ponte è il percorso che li collega». Da buon chimico, dunque, l’intera opera rappresenta idealmente un susseguirsi di eventi risultati da cause-effetto, ma con un unico fine: cercare il significato oltre l’apparenza.
«Attraverso i suoi versi – scrive nella Prefazione, Hafez Haidar, già candidato al Premio Nobel per la Letteratura, famoso anche per la sua traduzione dall’arabo del noto libro “Le mille e una notte” – Matteo ci invita a leggere il libro della vita, sul quale ogni giorno raccoglie i battiti del suo cuore e della sua mente e ci spinge a viaggiare nell’orbita dell’amore, inoltrandoci in un mondo ricamato di desideri, sogni ed emozioni, dove la parola diventa verso, musica e poesia». Ad ispirare le liriche, sono le riflessioni sulla vita, sul senso delle nostre azioni, le ingiustizie, la lotta contro le violenze. Il poeta utilizza versi sciolti e liberi, ma anche rime baciate e figure retoriche come similitudini, metafore, ricorrendo all’uso della natura per esprimere stati d’animo, pensieri ed emozioni.
«La scrittura permette di far sopravvivere i pensieri dello scrittore, ma è indispensabile che vengano tramandati o riscoperti in tempi futuri, affinché si possa mantenere viva la luce che voleva proiettare sul mondo». Per l’autore è importante che il messaggio dell’opera venga trasmesso in maniera chiara ma, allo stesso modo, bisogna lasciare libertà al lettore di viaggiare su quei versi che possono stimolarlo a trovare un significato differente. I componimenti nascono dall’osservazione del reale assumendo, così, credibilità ma è con la fantasia che si dà un valore aggiunto al realizzabile, andando oltre ciò che è apprezzabile dai sensi e, quindi, vivo, possibile. La poesia di Matteo Giovini arriva dritta al cuore, creando un rapporto empatico tra chi ha impresso nero su bianco i propri sentimenti e chi riesce a recepirli facendoli suoi. Due anime che si incontrano. Proprio come avviene nello sguardo tra due innamorati. «Voglio trasmettere le emozioni che si provano e che si mescolano ai tumulti, le riflessioni che pervadono l’esistenza incalzate in modo incondizionato dalla curiosità di scoprirsi e riscoprire le parti che compongono il nostro essere. È un incontro con i frammenti dello specchio di un’anima in continua trasformazione che lascia al lettore la possibilità di ritrovarli».
Federica Grisolia
(Vincenzo La Camera – addetto stampa Aletti editore)