
VILLAPIANA-17/05/2025: Un tuffo nel passato attraverso i…Racconti Villapianesi di Gianni Mazzei

VILLAPIANA Un tuffo nel passato alla ricerca dell’identità e della storia “non scritta” di Villapiana, quella fatta dalle persone comuni le cui vite e le cui storie personali risultano ormai dimenticate ma che sono nate e vissute nei vicoli grondanti di storia dell’antica Casalnuovo tutti presidiati da una serie di palazzi nobiliari quali autentici testimoni del tempo che passa,. Per recuperare le figure e le storie di vita ricostruite anche attraverso i ricordi e i racconti orali degli anziani, Gianni Mazzei già docente di Storia e Filosofia, già sindaco di Villapiana, apprezzato poeta e autore di numerose fatiche letterarie, ha scritto e dato alle stampe un libro intitolato “Racconti di Villapiana” che, per iniziativa della neonata Associazione Culturale “Enotria”, sarà presentato giovedì 22 maggio alle 17.30 presso la Caffetteria “Il Postino” sita in Largo Fratelli Bandiera di Villapiana-Paese. In realtà si tratta della più recente pubblicazione di Gianni Mazzei apprezzato collaboratore di diverse riviste letterarie e autore di una innumerevole serie di poesie, di saggi e di romanzi già pubblicati e tutti all’attenzione della critica letteraria, artistica, di storia locale e di folklore. “Il libro, – ha scritto il Dr. Leonardo Diodato in qualità di animatore culturale e presidente della suddetta Associazione – che propone un vero e proprio viaggio nel tempo ricostruito attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti della storia locale, racconta tanti episodi di vita paesani che vedono quali protagonisti personaggi semplici, genuini e simpatici tutti ambientati nello sfondo della Villapiana degli anni 50-60 con la sua storia e le sue tradizioni. La testimonianza di alcuni amici dell’autore – ha ricordato il Dr. Diodato estendendo l’invito alla partecipazione – ci trasferirà nel passato della nostra comunità, a fianco di cittadini semplici e comuni che il libro di Gianni Mazzei ci aiuterà a ricordare ed a non dimenticare”.
Pino La Rocca