
Intervento
Arco Jonico, Critelli (CMG): “Inderogabile costruire amministrativo e istituzionale più influente della piccola Provincia di Crotone”
Necessario creare un sistema poliedrico che sappia coniugare la coesistenza di tutti gli Asset di sviluppo
Lunedì 26 maggio 2025
È vero che nel mondo si ripropongono antiche inquietudine. Soffiano venti autocratici che sembrano avere risposte che oscillano fra la certezza e la semplificazione. Finiranno per creare incertezza e complicheranno il dialogo necessario fra sistemi diversi (democrazia e autocrazie) che devono trovare ragioni e punti di coesistenza. E per rimuovere paturnie mondiali, è preferibile pensare che è un pò quello che avviene nella Città di Crotone. Si è proclamato l’abbattimento di un regime o di un sistema, fate voi, e se ne è introdotto un altro utilizzando gli stessi slogan, le stesse modalità e mutuando, in qualche caso, gli stessi interpreti. Il fenomeno dei monogruppi che andrebbe corretto statutariamente, altro non è che l’assicurazione sulla tenuta del Consiglio oltre che lo scambio fra potere esecutivo (il Sindaco) e potere rappresentativo e di controllo (Consiglio Comunale). Accordi cementati sull’analfabetismo politico di ieri, “mai con i partiti” o “Stanchi dei soliti”; poi, quando ci si emancipa, cioè oggi, i rapporti si rompono piuttosto che evolversi. Mi è capitato di incontrare Sergio Torromino, coordinatore di FI, ottimo imprenditore, al quale mi sono permesso di consigliare, da liberalpopolare ed elettore di Occhiuto, che Forza Italia è libera ed autonoma sul piano programmatico ed organizzativo. Non è libera, però, di intestarsi la rottura dell’alleanza e della coalizione di Centro Destra che Governa Regione e Nazione. La Città ha bisogno che le coalizioni nazionali (CS e CD) esprimano tutto il loro potenziale organizzativo e progettuale con donne e uomini all’altezza della sfida. Quanto detto implica che si costituiscano e avviino confronti programmatici. Nel caso del CD, anche, o, se credono, principalmente, con il Sindaco uscente, visti i risultati dell’azione di Governo e di Roberto Occhiuto. Ma come linea da determinare e condividere nella coalizione. Niente è più esemplificativo della bonifica del sito SIN per tracciare il DNA dei protagonisti in campo. Viene fuori la tendenza a fare propri o a nascondersi dietro le sottovalutazioni degli altri. Ragion per cui, oggi, tutti, ma proprio tutti, chiedono la testa del Commissario Errigo. Non suona strano? Vuol dire che sono tutti gli stessi? Certo che no! C’è diversità fra M5S e FI o Fdi o il PD. Però dicono tutti la stessa cosa: “Errigo si dimetta”. E guarda caso lo dicono dell’unico soggetto che ha firmato, dopo 30 anni di permanenza in situ dei rifiuti pericolosi, il primo atto/ordinanza per avviare la bonifica e conferirli in discarica e in sicurezza. 30 anni, non 30 giorni. E però, oggi, tutti vogliono la testa del Gen. Errigo. La Città di Crotone avrebbe bisogno di un’operazione verità su chi ha inquinato, anche in contumacia, Montedison e Pertusola Pennaroja, hanno ceduto il “pacco” a Eni. Quei rifiuti non li ha prodotti l’Eni, ne li ha mai sversati a mare o nei lavori pubblici del Comune di Crotone o di qualche Comune vicino. L’Eni ha la responsabilità di non aver mai pensato ad un progetto di sviluppo sostenibile, una sorta di Etna Valley qui a Crotone, sul medio Jonio, mediterraneo orientale, esattamente “dirimpettaio” del Canale di Suez. Tutto questo con i terreni di sua proprietà che in parte sono aree retroportuali e con la stazione ferroviaria praticamente incorporata: una piattaforma logistica e intermodale. Una inversione della tendenza degli ultimi 5 anni, nei quali si sono perse oltre 5000 presenze di giovani, molti dei quali laureati, e, quindi, oltre alle braccia adesso esportiamo anche cervelli.
Lo sviluppo di Crotone si gioca tutto a nord, come nel secolo scorso si è giocato in quei 400 ettari interessati oggi alla bonifica. All’epoca, le industrie garantivano piena occupazione e respiro economico all’intero Marchesato. Oggi, se assumiamo quell’area come un punto di partenza, dobbiamo saper costruire un progetto di sviluppo poliedrico che deve saper coniugare la coesistenza della sfida energetica o dell’auto sufficienza energetica come Hub del Mediterraneo orientale che guarda all’Europa Balcanica; della logistica e dell’intermodalita’ — porto e aeroporto — finalizzata alla commercializzazione della filiera alimentare di eccellenza di tutto l’ambito dell’Arco Jonico, crotoniate e sibarita, dotandosi di deposito di GNL e piastra criogenica o di impianto per la produzione di Idrogeno; del Turismo crocieristico-archeologico nell’ambito del progetto Antica Kroton Futura e riprendendo l’idea imprenditoriale e popolare del Parco Tematico della Magna Graecia.
Si potrebbe continuare assumendo come inderogabile l’impegno a costruire un contenitore amministrativo e istituzionale più grande e geopoliticamente più influente che non la piccola Provincia di Crotone. Dobbiamo aspirare ad essere l’area territoriale più grande e popolosa dello Jonio guardando dove lo sguardo è più lungo e, anche, più temerario, per affermare la Calabria dei “Due Mari” e non tornare ad essere l’appendice talvolta della “Calabria Citra” e altre volte della “Calabria Ultra”: Provincia della Magna Graecia con Capoluoghi Crotone e Corigliano-Rossano e “Città dello Jonio”, sul modello di Corigliano-Rossano, dalla fusione dei Comuni di Crotone – Isola C.R – Cutro – Scandale – Rocca di Neto – Strongoli.
Domenico Critelli
www.magnagraecia.eu
comitato@magnagraecia.eu
comitato@pec.magnagraecia.eu
https://www.facebook.com/comitatomagnagraecia
https://www.facebook.com/progettojonia.mg
https://www.facebook.com/baiamagnagraecia
https://www.facebook.com/Sybariti
https://www.facebook.com/IKrotoniati
https://www.instagram.com/comitato_magnagraecia