
Corigliano- Rossano-01/06/2025: 4^ EDIZIONE TROFEO KARMAN
4^ EDIZIONE TROFEO KARMAN
“Che cos’è la sequenza di tiro kàrman? E’ un invito. Un invito a liberare il silenzio. Un invito a centrarsi prima di centrare. Un invito ad essere in ben-essere” (Guido Valenzano).
La meravigliosa location del Resort Itaca-Nausicaa in quel di Rossano Calabro, ha ospitato la quarta edizione del Trofeo Kàrman di Tiro con l’Arco, precisamente Tiro alla Targa metri 18 810 piazzole) e Sagome 3D Piano (8 piazzole), organizzato dal Settore Kàrman-Tiro con l’Arco Csen, guidato dai Maestri Guido Valenzano e Gina Florentina Stan, vere e proprie anime pulsanti di un movimento che, ormai, riscuote successi in tutta Italia.
L’evento, come sempre, ha riscosso un grandissimo successo, in quanto si è avuta l’occasione di coniugare perfettamente sport e vacanza, in un clima di amicizia e condivisione, due aspetti che i Maestri Valenzano e Stan tengono in grandissima considerazione.
La Scuola Arcieristica Kàrman ha ormai varcato i confini nazionali, tanto che dal 7 al 10 Luglio p.v. il Parco Nazionale del Pollino ospiterà l’European Traditional Open 2025 (ETO 2025), mondiale di Tiro con l’Arco Tradizionale, organizzato dal Settore Kàrman, con il supporto della Traditional Archers International (Tai).
Sarà una manifestazione straordinaria, che coinvolgerà attivamente i Comuni di Alessandria del Carretto, Terranova del Pollino e San Paolo Albanese.
Guido e Gina sono in fermento per quello che sarà un momento altamente coinvolgente dal punto di vista sportivo, culturale, umano e turistico e che vedrà la partecipazione di arcieri provenienti da tutto il mondo, a dimostrazione del grandissimo lavoro portato avanti dal Settore Kàrman che, in tal modo, fungerà anche da notevole volàno turistico per il comprensorio.
Tornando al Trofeo svoltosi al Nausicaa di Rossano, possiamo dire che il Progetto Kàrman si propone di far diventare tutti dei bravissimi arcieri, offrendo loro una grandissima opportunità: quella di “smeccanicizzare” il tiro, che in tal modo non diventa un mero e semplice gesto fisico, ma si proietta verso una profondità che permette di “vedere” il Tiro con l’Arco come una disciplina a 360°, dove princìpi quali rilassamento, concentrazione, visualizzazione, respirazione, atteggiamento mentale, postura diventano una cosa sola.
E pensiamo che ciò possa contribuire a formare un arciere completo, capace di superare anche quello che, dopo qualche anno di pratica, attanaglia molti arcieri e che viene chiamato “target panic”, cioè l’ansia della prestazione, la paura di sbagliare.
Ebbene, questo Torneo ha dimostrato che tutti gli arcieri hanno fatto dei progressi notevoli, raggiungendo risultati eccellenti, in virtù di un lavoro serio e responsabile.
Ma ciò che vi è di più bello è che durante questi incontri ci si ritrova come in una sola famiglia e quando ciò accade vuol dire che lo sport ha fatto davvero centro.
Ad maiora semper!
RAFFAELE BURGO