Trebisacce-08/06/2025: La siccità nel Sud Italia

La siccità nel Sud Italia

 Di Rosamina Russo

 La minaccia della siccità nel Sud Italia è una realtà ormai consolidata. La “Fondazione Utilitatis” ha analizzato e riportato testualmente nel “Blue Book” i dati dell’ultimo decennio sul servizio idrico in Italia, studiandone la sua disponibilità e la sua qualità. Da questo studio si evince che, il cambiamento climatico ha comportato degli effetti avversi sul servizio idrico italiano. L’indisponibilità di queste risorse influisce sulle attività agricole e sullo sviluppo del territorio. Infatti, lunghi periodi di siccità alternati a copiose precipitazioni hanno avuto un impatto negativo sull’area del Mediterraneo. In Italia si è registrato un aumento della temperatura media annuale pari a 1.6 gradi Celsius, dal 1991 al 2024. Analogamente, le ricerche scientifiche condotte dall’Istituto di “Ricerca per la Protezione Idrogeologica” hanno dimostrato che, le nuove tendenze mensili, stagionali e annuali delle piogge in Calabria hanno comportato un aumento dei periodi di siccità in questa regione. Per cui, lo scenario che si presenterà nel prossimo futuro, secondo questi dati, è quello della desertificazione dell’area che si estende in prossimità della costa ionica calabrese.

I dati della ricerca

 Recentemente, l’UE ha introdotto importanti novità in materia di gestione delle risorse idriche, tra le quali una modifica attuata alla Direttiva (EU) 2024/3019 sulle acque reflue, che possono recare danno alla salute e all’ambiente. La Direttiva è stata emanata il 1 gennaio 2025 con alcune disposizioni già applicabili a partire dal 1 agosto 2027. Tuttavia, l’Italia è attualmente, soggetta a quattro procedure di infrazione per l’inadeguata conformità alle disposizioni contenute nella Direttiva sul trattamento delle acque reflue. Infatti, vi sono 856 quartieri coinvolti nella procedura d’infrazione, a  causa della produzione di un carico organico equivalente a quello prodotto da 27 milioni di abitanti circa. L’area della penisola a cui è imputabile il maggior numero di infrazioni è il Meridione, con 649 quartieri a rischio e il 67% di carico organico generato. Dall’attività di monitoraggio della “Fondazione Utilitatis” si osserva che, il problema riguarda, altresì, la governance e l’espletamento del principio di sussidiarietà, che risultano essere frammentati sia verticalmente, sia orizzontalmente. Inoltre, i dati testimoniano che il 54% della popolazione risiede in aree in cui il servizio è amministrato da un gestore unico e per quanto riguarda la Calabria, questo tipo di configurazione è al momento in corso di attuazione. Mentre, altre aree della penisola sono affidate a molteplici gestori e le restanti aree, ossia circa il 5%, non presenta ancora un gestore unico assegnato. Attualmente, il processo di consolidamento per la gestione del servizio idrico in Italia è stato affidato al piano PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Anche se, nel Meridione sono subentrati alcuni ritardi rispetto a quelli già presenti da vario tempo. Il problema può essere ricondotto ad una differenza sostanziale delle attività amministrative tra piccoli e grandi gestori. I grandi gestori dimostrano capacità finanziarie performanti per lo sviluppo delle infrastrutture, dei servizi e dei costi, rispetto ai piccoli gestori.

Il report di “TomatoNews” rivela che, nel 2024 nella storica regione della Lucania, ci sono stati 210 milioni m3 di acqua in meno rispetto all’anno precedente. In Basilicata ad esempio, la siccità ha compromesso la raccolta dei pomodori e ha comportato un rischio di basso rendimento per circa 3.000 ettari di terreno. Tanto è vero che, a causa del riscaldamento globale, nel 2024 i pomodori piantati verso la fine del mese di aprile sono giunti a maturazione prima del tempo previsto. Invece, per quanto riguarda i fondi del PNRR, è noto che alcuni di essi siano stati stanziati per rinnovare la diga del Rendina, ma si stimano diversi anni di attesa prima della sua effettiva ristrutturazione. Pertanto, si ritiene che l’intero settore agricolo, e non soltanto quello menzionato poc’anzi, sia a rischio con le sue relative perdite finanziarie, e continuerà ad esserlo ancora per diverso tempo.

Sitografia

 

https://calabria.gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2025/02/21/servizio-idrico-unico-in- calabria-slitta-ancora-il-passaggio-a-sorical-58fb4c37-a0a5-40be-970f-da2eaafa40bf/

 

https://www.irpi.cnr.it/wp-content/uploads/2016/05/focus-droughts-desertification- climate-change-calabria-southern-iItaly-2.pdf

 

https://utilitatis.org/wp-content/uploads/2025/03/BLUE-BOOK-2025-EXS-ENG.pdf

 

https://www.tomatonews.com/en/lack-of-water-in-southern-italy_2_2384.html