
Calabria-10/06/2025: Il Ponte sullo Stretto: fumo negli occhi e promesse vuote
COMUNICATO STAMPA
Il Ponte sullo Stretto: fumo negli occhi e promesse vuote
Siamo ormai abituati alle “risorse” che gli strumenti dell’intelligenza artificiale offrono per elaborare immagini (talvolta fantasiose e divertenti) e testi (spesso elementari, privi di contenuti originali e ripetitivi), al punto che non ci stupisce l’uso che se ne fa anche nel mondo dell’informazione. A sorprenderci, forse, è la reiterata superficialità con cui la propaganda ricorre a questi mezzi, diventando un disco rotto in cui il confine tra comico e grottesco è difficile da individuare.
Che la propaganda Sì-Ponte non abbia (da anni) argomenti è risaputo. Come giustificare, del resto, i costi esorbitanti, impossibili da determinare con precisione e che lievitano di anno in anno, di un’opera utile per qualcuno ma inutile per le popolazioni di Calabria e Sicilia (inutile per dati di traffico e presenza di soluzioni alternative a minor costo), ancora priva di un progetto esecutivo, la cui valutazione di impatto ambientale ha avuto riscontro positivo (ma parziale) solo grazie al sostegno di esponenti politici di parte camuffati da “tecnici” e sul cui iter progettuale e giuridico l’Anac continua a sollevare allarmi di estrema gravità? Come legittimare un’infrastruttura che fin qui è stata innestata sul sacrificio di miliardi di euro sottratti ai Fondi di Coesione e Sviluppo di Calabria e Sicilia mentre le risorse per le strade provinciali (8 milioni) vengono decurtate e l’alta velocità fino alla punta dello stivale continua a rimanere un miraggio?
Il mito dello sviluppo della propaganda pontista è sempre più vuoto, sempre meno capace di offrire risposte più convincenti delle farneticazioni del ministro Salvini e dei suoi annunci roboanti. E prova a gettare fumo negli occhi sulle reali preoccupazioni di calabresi e siciliani: una sanità pubblica disastrata, l’assenza di reti infrastrutturali degne di tale nome, il dissesto idrogeologico, l’emigrazione giovanile. Affermare che questi problemi saranno risolti dal solo avvio della costruzione del Ponte è gettare fumo negli occhi ai cittadini. Lo stesso fumo che, insieme a polveri e inquinamento acustico, renderanno le città-cantiere di Villa e Messina inospitali, invivibili e stravolte nella loro conformazione eco-urbanistica.
Opporsi al Ponte è l’unico segno di amore per questi territori. Bene fanno i cittadini, le associazioni, le organizzazioni e i rappresentanti delle istituzioni cittadine di Villa e Reggio a schierarsi contro logiche nefaste che vedono nel Sud una vacca da mungere buona per tutte le stagioni. Contro l’arroganza del potere e dei suoi lacchè, e contro ogni fantasma di repressione e autoritarismo, come quello rappresentato dal Decreto Sicurezza, ci schieriamo dalla parte dello Stretto e di chi vive.