Rocca Imperiale-23/06/2025: Crisi idrica irrigua, agricoltori e sindaci pronti a scendere in piazza.

–Rocco Gentile
ROCCA IMPERIALE
Crisi idrica irrigua, agricoltori e sindaci pronti a scendere in piazza. “Se i quantitativi dovessero restare quelli assegnati o addirittura meno, saremmo di fronte ad un vero e proprio collasso senza precedenti del comparto agricolo Rocca Imperiale- Trebisacce. Un comparto che partecipa al Pil calabrese per oltre 30 milioni di euro”. Il Comitato degli agricoltori guidato da Giovanni Margiotta e i primi cittadini di Amendolara, Rocca Imperiale e Trebisacce hanno deciso di passare dalle parole ai fatti concreti. Nella fattispecie Maria Rita Acciardi, Franco Mundo e Peppe Ranù hanno inviato una nota congiunta alla Regione in cui chiedono con la massima urgenza l’ integrazione della dotazione idrica irrigua. La missiva è stata fatta recapitate al Governatore Roberto Occhiuto, all’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo e al Commissario straordinario del Consorzio di Bonifica della Calabria, Giacomo Giovinazzo.
Nella stessa si legge: “Abbiamo preso atto, a seguito dell’informativa di Acque del Sud Spa al Consorzio di Bonifica della Calabria, di un aumento temporaneo disposto della portata idrica da 230 Vs -a 330 Vs per il solo mese di giugno. La stessa rappresenta un’ulteriore mortificazione per il territorio e soprattutto l’assoluta insensibilità rispetto alla problematica in atto. E’ evidente che per il mese di maggio e giugno la razionalizzazione disposta è ricaduta prevalentemente sulle spalle dei nostri produttori. Ancor più grave appare l’incertezza dei quantitativi per il mese di luglio ed agosto. Nell’incontro tenuto a Catanzaro avevamo, infatti, evidenziato la necessità di una portata di almeno 400 Vs per il mese di giugno (ormai passato) e di 500 Vs per i mesi di luglio/agosto. La situazione è a dir poco drammatica”. E la richiesta finale. “Necessita con urgenza un suo autorevole intervento con i Presidente della Regione Puglia e Basilicata per governare al meglio le acque della diga di Monte Cutugno”.