Sibaritide-13/08/2025: Corigliano-Rossano e Crotone, Mazza (CMG): “Dotare le due Città di uno strumento d’organizzazione e controllo della ricettività (PUOT)”

Intervento

Corigliano-Rossano e Crotone, Mazza (CMG): “Dotare le due Città di uno strumento d’organizzazione e controllo della ricettività (PUOT)”

 

Necessario gestire l’accoglienza turistica considerando le esigenze dei visitatori e dei residenti

Mercoledì 13 agosto 2025


Da alcuni anni, le principali aree soggette al flusso di avventori si stanno dotando di un PUOT per meglio armonizzare l’offerta ricettiva nelle Comunità. Un sistema unico, organico e innovativo al fine di consentire una migliore fruizione dei luoghi, una narrazione inclusiva degli ambiti d’interesse, una strategia vincente in tema di geomarketing. Con il termine PUOT si sintetizza la sigla che esplica un PIANO URBANO PER L’OSPITALITÀ TURISTICA. Tale strumento, è un atto che predispone la programmazione organizzativa tesa a gestire l’accoglienza dei turisti in un contesto urbano. Il Piano, tuttavia, non si concentra solo sulle necessita dei visitatori, ma considera le esigenze dei residenti. Le progettazioni, pertanto, si focalizzano sull’integrazione armoniosa dei flussi turistici nei tessuti urbani, cercando di massimizzare i benefici economico-sociali e riducendo al minimo gli impatti negativi. Comprensibilmente, per dotare le aree urbane joniche di PUOT organici e vincenti sarà necessario avviare, preventivamente, mirate analisi di contesto che comprendano appieno la valutazione dei patrimoni culturali e naturali, delle infrastrutture esistenti, delle dinamiche socio-economiche e delle relative domande turistiche.

Differenziare l’offerta dei servizi tra località esclusivamente balneari e centri urbani superiori a 50000ab. residenti 

I grossi centri balneari hanno necessità diverse rispetto le località di sola villeggiatura. Partiamo dal presupposto che organizzare un servizio di accoglienza turistica negli ambienti urbani, demograficamente importanti, è diverso rispetto a quelle località che vivono solo durante la stagione estiva. Sul Tirreno, le principali mete ricettive sono rappresentate da Comunità in cui, durante l’inverno, dimorano al più 10/13mila persone. Penso a Scalea, Diamante, Amantea. Ma anche Tropea, Pizzo, Scilla, seppur con numeri più contenuti. Sarebbe la stessa cosa sullo Jonio, se non fosse per alcune realtà che surclassano esponenzialmente le già citate Località. Principalmente, Corigliano-Rossano e Crotone. La prima un contesto di circa 75mila ab. La seconda, un ambiente urbano che rasenta i 60mila residenti. È lapalissiano che l’organizzazione e la gestione dei flussi, nel caso delle richiamate Città, non può e non potrà mai essere paragonabile a quella dei contesti demograficamente più risicati. Se non altro, perché i servizi vanno garantiti certamente agli ospiti, ma, ancor prima, a chi fa fissa dimora lungo i principali ambiti urbani jonici. Servizi idrici, nettezza urbana, depurazione, piani di trasporto pubblico e mobilità sostenibile, sono solo alcune delle specifiche  che meriterebbero attenzioni accurate nei contesti urbani aperti all’ospitalità turistica. Vieppiù, la predisposizione di PUOT adeguati potrebbe favorire il giusto equilibrio per armonizzare la coabitazione degli ambienti da parte delle popolazioni residenti e dall’afflusso degli ospiti. 

 

Una visione che sappia coniugare gli Asset esistenti con specifiche territoriali per l’offerta diffusa

Chiaramente, un lavoro in solitaria rischierebbe di essere l’ennesimo buco nell’acqua. Vero è che tra Corigliano-Rossano e Crotone risiede circa un terzo dell’intera popolazione dell’Arco Jonico. Tuttavia, prese singolarmente, le due Comunità si presentano comunque come aree demograficamente poco cospicue se paragonate ad altri contesti urbani extra-regionali. Bisogna valutare che le problematiche richiamate nel precedente paragrafo sono comuni a entrambe le Città. Sarebbe opportuno, quindi, studiare un sistema integrato, per partorire vincenti politiche comuni e una visione unitaria e straordinaria. Si potrebbe partire dalla sinergia delle infrastrutture esistenti per ottimizzare le spese e offrire all’utenza di avventori valide soluzioni. Come? Basterebbe mettere in rete un’offerta ferroviaria tra Sibari e Crotone con adeguati collegamenti a Paola, Lamezia, Metaponto e Taranto. Studiare detti collegamenti in coincidenza con i principali voli che fanno scalo su Sant’Anna (magari incrementando l’offerta volativa sullo scalo). Mettere in sinergia i porti di Corigliano-Rossano, Crotone con i principali approdi jonici pugliesi e della Grecia. Al fianco delle operazioni in campo infrastrutturale andrebbero create, contestualmente, in entrambe le Città, opere di miglioramento dell’offerta dei servizi primari. Intanto, un accurato dimensionamento della depurazione, considerata l’inadeguatezza degli impianti esistenti già rispetto alla popolazione residente. Quindi, un rifacimento delle reti idriche ammalorate e potenziamento delle reti esistenti. E, ancora, un perfezionamento dei servizi di nettezza urbana, perché all’aumentare degli ospiti aumenta anche la volumetria dei rifiuti prodotti. 

 

Declinare un rinnovato paradigma che funzioni da elemento di promozione e marketing territoriale per Corigliano-Rossano e Crotone 

In pratica, un PUOT all’altezza della situazione dovrebbe riuscire a sintetizzare una serie di punti strategici per le due Città. Quanto detto, per promuovere e meglio vendere l’offerta jonica rispetto a quelle dei competitors. Per maggiore chiarezza, bisognerebbe intervenire su una serie di fattori che potrebbero essere meglio declinati al fine di elevare gli standard di vivibilità dei due Centri. 

1) Miglioramento dell’accessibilità e della mobilità: facilitare l’arrivo, la permanenza e la partenza dei turisti, con particolare attenzione alla mobilità sostenibile e alla fluidità del traffico.

2) Sviluppo di un’offerta turistica integrata: coordinare le diverse attrazioni, eventi e servizi turistici, creando un’esperienza di qualità per il visitatore. 

3) Gestione dei flussi turistici: regolare l’afflusso di visitatori, mitigando eventuali disagi per i residenti e garantendo la sostenibilità del turismo. 

4) Valorizzazione dell’identità locale: promuovere gli aspetti culturali, storici e ambientali del territorio, offrendo esperienze autentiche e significative. 

5) Partecipazione delle Comunità locali: coinvolgere i residenti nella pianificazione e nella gestione del turismo, favorendo un senso di appartenenza e di responsabilità condivisa. 

In definitiva, quindi, l’adozione di PUOT ben strutturati può favorire la creazione di ambienti urbani accoglienti, sostenibili e attraenti per i turisti. Vieppiù, può contribuire a migliorare la qualità della vita per i residenti, promuovendo uno sviluppo turistico equilibrato. 

 

Domenico Mazza 

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