
Amendolara-08/09/2025: “Il passo del Cavaliere di Lanicola”. Una moderna epopea tra mito e realtà
“Il passo del Cavaliere di Lanicola”.
Una moderna epopea tra mito e realtà
“Il passo del Cavaliere di Lanicola” è un viaggio tra mito e realtà, natura e storia, due ruote e sentimento, scuola e favola, una raccolta di trentotto liriche che spaziano tra temi antichi e moderni, unendo il fascino della storia con la realtà contemporanea. L’opera di Mauro Prigiobbe – pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” e disponibile anche nella versione e-book – conduce il lettore verso un’unica meta: l’amore, in un continuo oscillare tra le tradizioni antiche e le sfide più moderne del presente. «Il passo del Cavaliere di Lanicola – spiega l’autore, che vive a San Polo dei Cavalieri (Roma) – non è soltanto un luogo fisico, ma un attraversamento simbolico, dove si muove il mio alter ego: il Cavaliere di Lanicola. Questo è il mio nome d’arte, il mio doppio narrativo, la voce che mi permette di raccontare ciò che altrimenti resterebbe silenzioso. Ho voluto che Alias fosse parte integrante del titolo, non solo come immagine grafica di copertina, ma come filo conduttore dell’intera opera. Alias è anche un invito a cercare, dietro ogni parola, un’identità possibile, un riflesso, un altro sé».
I versi – scritti in metrica, con uno stile libero e contaminato – si muovono tra modernità e passato, con latinismi, arcaismi, dialettismi, termini motociclistici e tecnologici, giochi fonici e allitterazioni. Nella Prefazione, il maestro Giuseppe Aletti – editore, poeta e formatore, titolare dell’omonima casa editrice – definisce l’opera «un’epopea attuale tra storia e leggenda, dove i protagonisti non sono eroi classici, ma uomini e donne comuni elevati a simboli di un’identità culturale forte, con una loro storia autentica, una visione del nostro arco vitale non comune». Ogni lirica è un frammento di vita, un riflesso di ciò che l’autore ha vissuto: l’amore, la malattia, la memoria, la strada, la natura, la disabilità, la scuola, la geologia, la toponomastica. «La poesia è diventata per me un gesto di resistenza, un modo per restare umano anche nei momenti più fragili». E anche il protagonista, il Cavaliere di Lanicola, incarna la resilienza e l’adattabilità, il rispetto e la lealtà.
Nel libro, realtà e fantasia non si oppongono: si abbracciano. Ogni personaggio è reale, ma trasfigurato. Ogni luogo esiste, ma è riletto come soglia, come totem. La fantasia non è fuga, ma interpretazione. È il modo in cui la realtà si fa leggibile, condivisibile, universale. «Nel mio racconto, la motocicletta diventa destriero, il copywriter cavaliere digitale, la vicinale un sentiero iniziatico. La mia poetica non rifiuta il progresso: lo rielabora in chiave simbolica. Perché anche la modernità può avere uno spirito cavalleresco».
Mauro Prigiobbe, attraverso la sua penna, attualizza il passato facendolo rivivere con occhi diversi e dona immortalità al reale non perché conserva, ma perché rinnova. «La scrittura è il mio modo di abitare il tempo. Non lo divide in epoche, ma lo fonde in un’unica traiettoria». E’ un libro che non pretende di insegnare, ma di suggerire. Ogni verso è pensato per essere accolto, non trattenuto. «Vorrei trasmettere un passo. Non una verità, ma un invito. A riconoscersi, a interrogarsi, a camminare. E se anche solo una pagina riesce a far vibrare un ricordo, a far emergere una domanda, a far sentire meno soli, allora ha già compiuto il suo viaggio. Perché, in fondo, ogni parola che nasce per essere donata, porta con sé un gesto di pace».
Vincenzo La Camera