Trebisacce-02/10/2025: Il suprematismo dell’indifferenza e l’era dell’uomo-macchina Di Rosamina Russo
Il suprematismo dell’indifferenza e l’era dell’uomo-macchina
Di Rosamina Russo
Forse le persone più sensibili potrebbero avvertire un’aria gelida e cupa che
tira negli ultimi tempi, mentre quelli più temerari potrebbero far finta di nulla e non
porre lo sguardo oltre questo velo di Maya che, ci viene proposto con impertinenza
dai social media. L’era della tecnologia prometteva di liberare l’uomo dalla lentezza
e dal peso della quotidianità. Invece, sembra che grazie alla stessa tecnologia l’uomo
abbia accettato la sua condanna all’impotenza, perché è diventato spettatore delle più
subdole atrocità che vengono mostrare in uno schermo ad alta definizione. Ma, basta
un secondo affinché l’indice della mano passi ad un altro video, per cambiare
completamente scenario e diventare spettatori e sognatori, allo stesso tempo, di una
vita che promette lusso e piaceri di ogni genere. Un tempo, autori del teatro tragico
come Jean Racine volevano suscitare il terrore e la pietà negli spettatori, con
l’obiettivo di raccontare un tragedia che imitasse la realtà. Così fece Aristotele, ancor
prima di lui, affinché l’uomo potesse imparare a gestire le proprie emozioni. Oggi, a
queste emozioni si aggiungono la gioia e il piacere, come ricompensa a ciò per il
quale bisogna essere realmente spettatori. Cambiare il proprio stato emotivo fino a
raggiungere una confusione tale, da non riuscire più a discernere il confine tra ciò
che è accettabile e ciò che è inaccettabile. A furia di ‘scrollare’ tra i video, tra la pietà
e il piacere, lo spettatore del piccolo schermo ad alta definizione viene educato
all’apatia. È la catarsi del XXI secolo.
Tra vite spezzate per il solo fatto di esistere, sogni mozzati e dati in sacrificio
al dio denaro, c’è la gioiosa promessa della nascita di un nuovo impero commerciale
e di un resort di lusso, che invitano i loro aspiranti ad acquistare, prossimamente, le
ultime tendenze alla moda e a provare il piacere di una vacanza di lusso. Resta certo
che, ben presto, i libri di storia dovranno aggiungere un nuovo capitolo dedicato al
ritorno del colonialismo nel XXI secolo. La morale e il senso della vita sembrano
non avere più peso dinanzi ai progetti e al mondo del futuro. Forse, la nuova Pace di
Vestfalia mediorientale porterà, questa volta, alla nascita dello Stato dipendente dal
profitto e dall’intelligenza artificiale? Assisteremo ad un ennesimo ribaltamento di
un fondamento sacro del diritto internazionale? Dato che, alcuni Paesi extraeuropei
“colonizzabili” non appartengono a questo sistema, saranno forse loro a dover
accettare l’esperimento dell’ingerenza di un’entità che, si spera in una visione
distopica del mondo, farà le veci di uno Stato, ossia la famigerata intelligenza
artificiale? Il nuovo progetto delle città intelligenti a Gaza sembra avviarsi verso
questa nuova frontiera e chissà che un giorno, non sarà estesa anche altrove nella
completa indifferenza di chi, ormai ha abbracciato la tecnologia e ne ha fatto la sua
ragion di vita e ha abbandonato il senso dell’umanità.
Sitografia
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/gaza-dalla-guerra-alla-distopia-
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