TREBISACCE-31/03/2025: Il noto manager F. M. D’Andrea ai giovani, le radici non ci devono incatenare al passato

 

 

 

 

 

 

 

TREBISACCE «Nascere e crescere in una terra bella ma povera e difficile come la Calabria non deve rappresentare un limite, semmai un punto di partenza e uno stimolo maggiore a superare il “recinto” ed a cercare di affermarsi impegnandosi nello studio e nel lavoro, senza risparmiarsi e senza cercare inutili e dannose scorciatoie”. Sono le parole consegnate alla stampa e indirizzate soprattutto ai giovani calabresi in occasione del conferimento di un attestato di merito conferito dal “Rotary Club Trebisacce – Alto Jonio” a tre “eccellenze di Calabria” tra cui Federico Maurizio D’Andrea, giovane e talentuoso figlio dell’Alto Jonio affermato esperto di “Corporate Manager e Internal Control Governance” impegnato in diversi enti e società pubbliche e private tra cui “Leonardo Spa” e “Banco BPM” che se ne contendono le prestazioni professionali anche a ragione dell’integrità e del rigore professionale che gli deriva dall’essere stato Ufficiale Superiore della Guardia di Finanza. La storia, gli affetti e le tradizioni che ci legano alle nostre realtà locali, secondo l’ex Colonnello della GDF che non ha mai abbandonato le sue radici e la sua terra, vanno difese e conservate come valore e come orgoglio di appartenenza, ma non ci devono incatenare al passato e ci devono semmai aiutare a crescere, a guardare oltre l’orizzonte ed a considerarci cittadini di un mondo ormai globalizzato. «Essere poi premiato qui, nella mia terra – ha dichiarato al termine della cerimonia di assegnazione del premio Federico Maurizio D’Andrea che ha alle spalle una luminosa carriera spesa ai vertici di settori delicati come la sicurezza, il credito e ora anche la difesa quale Presidente degli Organismi di Vigilanza di Leonardo Spa – è un privilegio perché arriva dal Rotary che ha nel suo DNA valori e principi fondanti quali la professionalità, l’integrità, il servizio, la leadership e perchè non capita spesso che venga premiato un manager”. Su esplicita domanda, D’Andrea ha raccontato come è riuscito a conservare la propria identità lungo un percorso professionale assai impegnativo e complesso. «Ho sempre difeso la mia indipendenza convinto che non servono yes men sempre pronti a chinare la testa, che non bisogna mai perdere di vista sé stessi evitando di salire di volta in volta sul carro del vincitore e sposando il pensiero dominante in modo incoerente e poco dignitoso”. Nella conversazione con i giornalisti non sono mancati i riferimenti alle comunità locali, al loro valore sociale e culturale, a quelle radici ancestrali che riportano sempre a casa. «Trebisacce – ha aggiunto il talentuoso manager originario di Cerchiara di Calabria ma vissuto sempre a Trebisacce – è la mia Itaca. Qui ho imparato a vivere bene con poco e questo è stato fondamentale per restare lucido anche nei momenti e nei contesti più complessi. Se imparassimo tutti a vivere con il necessario e non con l’inutile, vivremmo molto meglio». Alla fine, su domanda se si sentisse un modello per i giovani di oggi, l’x Colonnello della GdF ha minimizzato l’accostamento: «Non ho mai pensato di essere un esempio. Ho fatto il mio cammino con grande impegno, senza scendere mai a compromessi, ma scegliendo sempre la strada che ritenevo giusta e, se questo può servire a qualcuno, ne sarò felice».

Pino La Rocca