
ALTO JONIO-15/05/2025: Bandiere Blu, l’Alto Jonio si tinge di blu e la Calabria sale sul podio nazionale


ALTO JONIO Bandiera Blu: la Calabria sale sul podio come terza Regione Italiana dopo Liguria e Puglia e l’Alto Jonio Cosentino si tinge sempre più di blu e accresce la sua appetibilità come destinazione turistica. Sì, perché, oltre alla conferma del prestigioso riconoscimento a favore di Trebisacce che allunga il suo primato portandolo a ben 12 annualità consecutive a partire dal 2013, di Villapiana che colleziona la sua settima Bandiera Blu, di Roseto Capo Spulico e Rocca Imperiale che si confermano località turistiche d’eccellenza, aggiunge altre due importanti e prestigiose new-entry come la città di Cariati e come l’area urbana di Corigliano-Rossano. E’ festa grande, dunque, nelle località premiate che possono esibire anche nel 2025 la prestigiosa Bandiera Blu, ma è festa grande anche nelle località balneari confinanti, a dimostrazione che tutto l’Arco Jonico della provincia di Cosenza può vantare una qualità eccellente delle acque della balneazione perchè tutti i comuni, montani e costieri, a dimostrazione che nel mare non ci sono confini geografici, si stanno gradatamente adeguando ai parametri previsti dalla FEE per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento della Bandiera Blu che, per la cronaca, conferma la qualità eccellente del mare ma anche la messa in rete di tutti i servizi previsti dal capitolato della FEE. L’assegnazione del prestigioso riconoscimento ovviamente non può di certo rappresentare il raggiungimento della Bandiera Blu come ambìto e lusinghiero traguardo, ma deve essere considerato un punto di partenza e uno stimolo maggiore per impegnarsi a migliorare sempre più l’offerta turistica e, più in generale, la qualità della vita durante tutto l’anno e non solo d’estate. Come è infatti noto, la FEE non si limita a prendere in considerazione il campionamento sistematico fornito dall’Arpacal sulla qualità delle acque per la balneazione, ma pretende che i Comuni, attraverso la promozione delle buone pratiche ambientali, dimostrino di aver lavorato alacremente per soddisfare ben 32 requisiti legati alla salvaguardia ambientale, alla presenza di servizi efficienti e sicuri, sia sulla spiaggia che nell’ambito urbano, a favore sia dei residenti che dei turisti e che, cosa non certo secondaria, si facciano promotori di iniziative didattiche nelle scuole al fine di sensibilizzare gli studenti sulla tutela e l’eco-compatibilità ambientale. Sembra lontano il tempo in cui la Calabria, proprio per effetto della presenza di impianti fognari vetusti e inefficienti e una cattiva gestione del trattamento delle acque reflue, veniva considerata la Cenerentola delle regioni italiane. Oggi, grazie a finanziamenti regionali mirati e all’attenzione riservata dai Comuni al trattamento delle acque reflue i risultati si vedono e premiano gli sforzi compiuti sia dalla Regione che non ha lesinato risorse, sia dalle amministrazioni comunali che hanno riservato un’attenzione particolare alle dotazioni turistiche ben sapendo che la Calabria ha nel turismo l’unica sua risorsa in grado di puntellare la sua fragile economia.
Pino La Rocca