Alto Jonio-01/11/2017: La replica dei sindaci all’incatenamento di Ciminelli

 

ALTO JONIO, 31.10.2017

di FRANCO MAURELLA

“L’Ammodernamento della SS106 è di vitale importanza per lo sviluppo della Calabria ed i suoi tempi di realizzazione non più procrastinabili. Se ne facciano una ragione quanti da anni, osteggiandone l’iter  di approvazione stanno, di fatto, negando  ai calabresi lavoro e crescita sociale ed economica”. Comincia così la nota stampa dei sindaci di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, di Cerchiara di Calabria, Antonio Carlomagno, di Francavilla Marittima, Franco Bettarini e di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, all’indomani dell’eclatante protesta messa in scena dal collega Antonello Ciminelli, per contestare il tracciato del 3° Megalotto nell’attraversamento del territorio comunale di Amendolara.  “Non possiamo tollerare oltre – scrivono i quattro sindaci -, denigrazioni, etichette, invettive di ogni genere, da qualunque pulpito e latitudine arrivino”. Per i 4 sindaci la parola d’ordine è tenere unito il fronte istituzionale  ma “ora – aggiungono -, vorremmo evitarci almeno il teatrino di vedere l’ammodernamento della SS106 diventare oggetto della prossima campagna elettorale”. Papasso, Carlomagno, Bettarini e Mazzia evidenziano che “aver scelto di tenere un alto profilo istituzionale, non significa e non ha mai significato né svendere il territorio,  né barattarlo con opere compensative come da qualche parte si è blaterato, visto che questa discussione non è neppure all’ordine del giorno, né non avere utilizzato tutte le sedi a ciò deputate per migliorare il progetto”. L’azione di Ciminelli induce i quattro sindaci ad affermare che “è davvero arrivato il momento di stabilire un discrimine netto tra chi l’opera la vuole davvero e chi fa solo finta o, peggio, utilizza la protesta  per fini che nulla hanno a che fare con il miglioramento del tracciato”. “Chi sottoscrive questa nota – sostengono Papasso, Carlomagno, Bettarini e Mazzia – è fortemente impegnato da sempre e con coerenza di parole e comportamenti a lavorare perché il cantiere più grande d’Italia dei prossimi dieci anni si apra in Calabria,  non solo perché l’Alto Jonio  cosentino esca da un isolamento ormai non più sostenibile ma che sia dotato di una infrastruttura sicura; non solo per le maestranze chiamate a lavorare direttamente sull’opera ma, soprattutto, per quelle centinaia di posti di lavoro nell’indotto che un progetto del genere si porta dietro e per le imprese calabresi che già ci sono e per quelle che potranno nascere su un territorio finalmente moderno e funzionale”. I quattro sindaci sostengono di aver intrapreso, negli ultimi mesi, un percorso intenso e proficuo con il Ministero dei Trasporti, l’Anas, il Contraente Generale e la Regione Calabria per  arrivare all’approvazione da parte del CIPE del progetto definitivo relativo al primo stralcio (Sibari –Trebisacce). “Ora –riferiscono-, nessuno si assuma la responsabilità di rallentare e/o impedire il percorso di approvazione da parte del CIPE del secondo stralcio che, riguardando il tratto piu’ complesso Trebisacce – Roseto, farebbe di fatto saltare l’intero progetto”. I sindaci si dicono impegnati “ad horas”, insieme al presidente Oliverio, al monitoraggio che porti alla conclusione “del travagliato iter procedurale che ci porterà in tempi brevissimi alla prossima riunione del CIPE e al raggiungimento di un traguardo storico per l’intera Regione”. “Poi –aggiungono- sarà la stessa Regione, dopo l’ultima riunione al MIT, a farsi punto di sintesi delle ragioni dei territori nell’ottica di migliorare il progetto”. I sindaci hanno ricevuto, così come gli altri colleghi interessati al Megalotto 3, la comunicazione di un incontro programmato dal Prefetto di Cosenza per lunedì prossimo.  “Auspichiamo – concludono- si tratti di una riunione operativa nella quale si possa cominciare a ragionare di come i territori  iniziano la fase di preparazione all’accoglienza dell’opera ed a fronteggiare i problemi, inevitabili, di governo della stessa”.