Rocca Imperiale: 28/04/2024 “Sto viaggiando” l’inedito di Francesco Lungaretti Ha appena 23 anni il cantautore rocchese, Francesco Lungaretti, che propone ai suoi numerosi fans la Hit da titolo “Sto viaggiando” che uscirà ufficialmente il prossimo primo Luglio 2024 alle ore 12:00 su You Tube e su tutte le piattaforme digitali: … Instagram: https://www.instagram.com/francesco_cantautore?igsh=NjJmcjZqejE4aGw4 Facebook: https://www.facebook.com/share/vxLVM9zuFpyAKT8p/ Tik tok: https://www.tiktok.com/@francesco_cantautore?_t=8lk4F1MI0FE&_r=1 YouTube: https://youtu.be/exqifnnShT4?si=RvOgotYMiExVKGXn Spotify: https://open.spotify.com/artist/50hz3SMOnhh5bOyAfRBckN?si=Qc5hxaKRRYu9xaMBxMee4Q Una “Hit” ma…
ANIME SENZA COLPA “La poesia è un granello di luce che si tiene tra il pollice e l’infinito”(Fabrizio Caramagna). Altro straordinario successo per la Poetessa Francesca Cannavò che, con la sua delicatezza e grazie alla sua grande sensibilità, riesce a trasmettere emozioni forti e spunti di riflessione a chi ha il piacere di leggere i suoi…
TRADIZIONE CONTEMPORANEA «Cantemus Domino, gloriose enim magnificatus est! Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato». Non è possibile fare luce se non si è “esseri” di luce. Tutti dobbiamo essere fervorosi nella preghiera: personale e comunitaria. Molto spesso i giovani non imparano a pregare, proprio perché coloro che dovrebbero insegnare loro a fare ciò…
CIRCOLO DELLA STAMPA “POLLINO – SIBARITIDE” COMUNICATO STAMPA INDIRIZZO DI SALUTO DEL CIRCOLO DELLA STAMPA “POLLINO-SIBARITIDE IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA . Il Circolo della Stampa “Pollino-Sibaritide” rivolge un caloroso benvenuto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della visita in programma il 30 aprile prossimo nel nostro territorio, incontrando aziende che sono dei veri riferimenti per il…
VILLAPIANA Non basta cambiare i vestiti per cambiare le persone e chi per anni ha amministrato insieme al sindaco uscente e ne ha condiviso metodi e contenuti non può all’improvviso cambiare abito e diventare suo antagonista. E’ questo, in soldoni, il motivo per cui i componenti del…
Trebisacce-25/05/2019: Incontro con un’opera: il romanzo Mangereta di Adalberto Maria Merli* ( di Salvatore La Moglie)
Incontro con un’opera: il romanzo Mangereta di Adalberto Maria Merli*
di Salvatore La Moglie
IL romanzo Mangereta dell’attore-scrittore Adalberto Maria Merli (La nave di Teseo, 2018), colpisce subito il lettore per due grandi qualità. La prima è la scorrevolezza, la fluidità che, come ha scritto una volta Piero Citati, è virtù somma del narratore. Infatti, il romanzo – che è romanzo di formazione – si legge in un paio di giorni.
L’altra grande qualità ci sembra quella consistente in una scrittura che appare già come una sceneggiatura stesa per un film. Perché, in verità, ogni capitolo, ogni macrosequenza, ogni scena del libro è come se fossero delle sequenze e delle scene cinematografiche. Insomma, siamo di fronte a un libro-film: ogni scena scritta, raccontata – con grande realismo – è come se la vedessimo al cinema o alla televisione. Questa particolarità della narrazione è certamente dovuta alla grande arte della recitazione dell’autore, che è, appunto, attore di gran lunga data oltre che di gran vaglia. E le scene che leggiamo-vediamo sono scene di vita di tutti i giorni, di uomini reali, in carne ed ossa, che affrontano le difficoltà quotidiane avendo intorno a loro l’orrore della guerra.
Quanto al registro stilistico e linguistico, esso si può definire medio-alto, anche se si avvale spesso della mimesi dialettale e del parlato popolare, sia friulano che romanesco, che contribuisce alla resa realistica della narrazione.
Dicevamo che si tratta di un romanzo di formazione che ha, autobiograficamente, come protagonista il piccolo Adalberto, che la nonna amava chiamare scherzosamente Mangereta, ovvero come si dice nell’idioma dell’Italia Meridionale, Mangione, cioè uno che mangia sempre e tanto. Ma il piccolo protagonista non è solo affamato di cibo (specialmente durante la Seconda Guerra Mondiale di fame ce n’era tanta…): egli ha anche e soprattutto fame di conoscenza, di esperienza, di curiosità anche a costo di farsi male. E, in verità, durante gli anni duri della Guerra, in mezzo alle distruzioni, all’odore di morte e al fragore di armi sempre più micidiali che l’uomo è riuscito a costruire, il piccolo Berto di esperienze ne fa eccome! Perché il nostro piccolo eroe ha fame di vita, ha sete di conoscenza, vuole imparare dalla vita (che è così varia), dagli uomini e da quello che essi fanno.
Alla fine, il libro si chiude con l’immagine-metafora della formica che si dà da fare per trasportare come può una crosta di pane larga e sottile, previdente provvista, essenziale per la sopravvivenza. Il trasporto è problematico, difficoltoso e anche alquanto ridicolo perché il minuscolo esserino procede goffamente, ondeggiando come una barchetta a vela, pur di portare il pezzettino di pane nel suo rifugio. Berto la guarda attentamente, l’ammira e, forse, la vede simile a lui, una sorta di mangereta che, piena di vita, cocciutamente si attiva e si adopera per soddisfare il bisogno di mangiare, di vivere e di sopravvivere. E, grato, comincia a ridere per lo spettacolo che dà quel pazzo esserino che è riuscito a distrarlo e ad allontanarlo dalla malinconia, facendolo, magari riflettere sul senso della vita, sul fatto che essa, pur se breve, è tanto dura e complicata, costa fatica ma va comunque vissuta fino in fondo, assaporata, mangiata, anche voracemente, anche a costo di farsi male. Nella consapevolezza che in essa c’è il miele e il fiele, che può essere dolce ma anche tanto amara e che il bene e il male – nella vita di tutti i giorni come nella Storia – è fatto dagli uomini e che c’è chi opprime, decide delle vite degli altri e chi è costretto a subire, anche le guerre, ma potrebbe anche ribellarsi. Proprio in nome di quella vita e del diritto a viverla pienamente, a gustarla nella libertà, nella pace, nella dignità e nella giustizia anche se, come la piccola formica, con tanto lavoro e tanta fatica.
Merli ha fatto inoltre parte della commissione per il cinema. Nel 2011, durante l’ottava edizione del Leggio d’oro, ha ricevuto un riconoscimento alla carriera (da Wikipedia).
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