Trebisacce-12/02/2021: Vaccino,somministrate oltre mille dosi, ma sul futuro non c’è nessuna certezza

TREBISACCE Non è dato sapere chi se ne occuperà e come evolverà la campagna vaccinale nell’Alto Jonio visto che presso il Distretto Sanitario di Trebisacce ufficialmente non è stato previsto alcun “punto vaccinale” come se in questo Comprensorio non ci fossero oltre 50mila utenti della sanità che meriterebbero maggiore rispetto, ma oggi c’è da prendere atto e ringraziare pubblicamente quanti, a vario titolo, hanno somministrato, secondo le priorità individuate dal Ministero della Salute, oltre 1.000 dosi di vaccino al personale sanitario e alle categorie più esposte al rischio-contagio. E lo ha fatto il Segretario Aziendale della Fials Antonio Paolino attraverso una nota-stampa attraverso la quale ha ringraziato pubblicamente l’èquipe di medici e infermieri che da metà gennaio fino a oggi, grazie alla solerzia del Referente della Direzione Sanitaria dr. Antonio Adduci e alla collaborazione del dr. Carlo Cimino che ha fornito le dosi di vaccino, presso l’ex Ospedale di Trebisacce hanno provveduto a somministrare a oltre mille persone sia la prima che la seconda dose di vaccino. Si tratta, secondo quanto riferisce il Sindacalista della Fials, dell’impiegato amministrativo Giovanni Galluzzo che si è occupato della parte burocratica e quindi della tenuta del registro vaccinale, delle Infermiere Professionali Mimma Lofrano e Filomena Coronello che hanno provveduto materialmente a somministrare il vaccino e della dr.ssa Lucia Trinchi che, oltre a sovrintendere e coordinare il servizio, si è occupata della preparazione del vaccino. «Continua nel silenzio e senza tanti proclami – ha scritto testualmente Antonio Paolino – l’incessante lavoro del personale sanitario dell’ex Ospedale di Trebisacce che opera presso l’Ambulatorio di Anestesia a cui va il nostro più sentito ringraziamento per la disponibilità e la professionalità dimostrata anche in questo caso. Il resto – ha commentato Paolino – è basato sul nulla ed è solo sciacallaggio rispetto all’abnegazione e all’impegno di queste persone che hanno sentito il dovere morale di mettersi a disposizione e di rendere un servizio alla collettività, al contrario di altri contesti come le Usca dove la somministrazione del vaccino è stato effettuato con personale appositamente reclutato. Una vera e propria sfida – ha aggiunto il Segretario Aziendale della Fials – quella di questi ammirevoli operatori sanitari che potrebbero essere utilizzati negli step successivi in cui, completata la vaccinazione degli over 80 e del personale scolastico, bisognerà passare alla vaccinazione di massa, nella quale l’ex Ospedale di Trebisacce potrebbe tornare ad essere punto di riferimento per l’intero territorio». Detto questo, il Segretario Aziendale della Fials ha spezzato una lancia a favore dei Medici che operano presso l’ex Pronto Soccorso, oggi ridiventato solo PPI (punto di primo intervento) di Trebisacce che, secondo lo stesso paolino, qualcuno vorrebbe far chiudere. «Lasciamo ad altri – ha scritto Antonio Paolino – esprimere giudizi gratuiti sull’operato dei medici convenzionati in servizio nel PPI di Trebisacce che qualche Segretario Generale vorrebbe dirottare nei 118 per far sì che lo stesso chiuda i battenti impedendo così agli utenti della sanità dell’Alto Jonio di usufruire dell’unico servizio di emergenza assicurato il più delle volte a mani nude, ma solo grazie alle lodevoli capacità umane e professionali di questi Medici che noi, al contrario, intendiamo ringraziare pubblicamente. Prima di parlare – ha concluso polemicamente il Segretario della Fials Antonio Paolino – bisogna conoscere e prendere atto della realtà orografica di un territorio che presenta una viabilità oltremodo disagiata e poi collegare il cervello alla bocca per suggerire soluzioni percorribili e praticabili».

Pino La Rocca