Montegiordano-08/03/2018: Intervista all’artista Lena Gentile (di Antonella D’Armento)

Lena Gentile
La Signora Antonella D’Armento di Rocca Imperiale,appassionata d’arte pittorica ha voluto incontrare l’artista Lena Gentile in Montegiordano per realizzare l’intervista che vi proponiamo:
D:Signora Gentile come ha iniziato ad avvicinarsi all’arte della pittura? 
Sin da piccola, ero sempre creativa, facevo disegni e soprattutto affermavo che da grande avrei frequentato il liceo Artistico, pur non sapendo bene, data l’età, poco più di 5 anni il vero significato di questo tipo di studi. 
D: Negli ultimi anni man mano che la sua passione si concretizzava, in che modo è cambiata la sua vita personale e sociale? 
Cambiamenti secondo me non ce ne sono stati nel mio modo di essere donna, madre, moglie.Sono rimasta una persona semplice, molto aperta e socievole e tale rimarrò. 
D:Lei, ha ricevuto parecchi riconoscimenti, ci racconti qual è stato il primo e quanti altri ne ha ricevuto.
Il primo riconoscimento l’ho ricevuto all’età di 11 anni, in prima media partecipando ad una manifestazione a Trebisacce  (CS), “L’ARANCIO D’ORO “,presentando un’opera tra basso, alto rilievo e  pittura. Altri mi sono stati riconosciuti da parecchie parti del mondo, per cui viaggio molto.
Domanda :per esempio? Risp: ho partecipato all’EXPO di NEW YORK, ho esposto al Museo del Louvre di Parigi, sulla Torre Eiffel, al Museo di Barcellona, in Svezia, Vienna, Edimburgo e ultima premiazione come unica artista Italiana a  Berlino. Ho esposto nei musei, tra cui il Museo Diocesano a  Mantova. Adesso sto preparando una personale al Museo Della Misericordia a Venezia, dove ho intenzione di presentare opere nuove.
D:ho notato dal primo momento che l’ho sentita parlare, la sua dolcezza nel descrivere Opere Sacre, le predilige? E perche? Suppongo che lei abbia molta fede e da essa sia stata ispirata…...
Risposta :si ,le opere sacre le prediligo, in quanto prima di iniziare un’opera, affido sempre la guida delle mie mani al Signore. Io non faccio disegni, ma inizio direttamente con i colori e mi capita che pensando ad un determinato soggetto, man mano creo qualcosa di diverso. Ecco perchè sono fermamente convinta che il mio dono sia guidato da Dio. Quando ho l’ispirazione è come se Lui mi chiamasse, dipingo anche di notte e dopo tre ore mi sveglio senza fatica. Secondo me non si muove foglia che Dio non voglia.
D :mi spieghi in breve chi è Lena Gentile, donna…e chi è l’artista Lena Gentile.
Risposta :non c’è nessuna differenza tra l’una e l’altra, io sono sempre me stessa e i riconoscimenti ricevuti non mi hanno fatto montare la testa. Quando sono andata a Berlino come unica artista italiana, non avevo avuto neanche il tempo di passare in albergo. Un critico mi ha detto scherzando :Lena tu ti distingui sempre per la tua semplicità, io ironicamente ho risposto :poichè io rappresento l’arte italiana  voglio rappresentarla in maniera semplice.
D :cosa vuol dire sentirsi elogiata da Vittorio Sgarbi e persone illustri dell’ambiente artistico -culturale?
Risposta :Sgarbi in televisione può apparire molte volte in modo diverso,ma nell’ambiente artistico con me è stato sempre corretto. È chiaro che ho capito che se durante le manifestazioni, mentre fa il giro per guardare e dare il giudizio finale sulle opere, viene assillato ,provocato e interrotto reagisce male. Io sapevo che dovevo aspettare il suo giudizio scritto e così ho fatto, quindi dipende da come uno si pone.
D :con l’Accademia Dell ‘Arte Nel Mondo, con sede in Lecce, lei si occupa della difesa dei diritti umani, si sente gratificata da questo nobile impegno?
Risposta :devo dire che lo faccio con molta naturalezza, le persone mi cercano, quindi io offro loro a livello infermieristico, la mia assistenza gratuita. In passato come le dicevo frequentai il liceo artistico, poi mi iscrissi all ‘Accademia Delle Belle Arti a Bari ed ho insegnato. Ad un certo punto della mia vita non ho più insegnato ed ho subito lavorato da infermiera in molti ospedali della zona. Anche questa professione io la considero come una strada che Dio ha voluto che io percorressi e la considero una missione, perchè fare l’infermiera significa donarsi all ‘altro con coscienza e amore verso chi ha bisogno.
Antonella D’Armento