Trebisacce-20/04/2018: Sanità: al via i lavori alla Lungodegenza

Lungodeg. Treb.

TREBISACCE Inizieranno lunedì prossimo 23 aprile i lavori di adeguamento strutturale e di messa a norma dei locali che ospitano la UOC (unità operativa complessa) di Lungodegenza che, come ha tenuto a precisare il Primario prof. Francesco Lamenza che ne ha dato ufficialmente la notizia, una volta terminati i lavori, sarà potenziata con l’affiancamento della Medicina Generale. Meglio tardi che mai, direbbe qualcuno dopo gli inspiegabili ritardi con cui si è proceduto finora! In realtà, secondo le previsioni più ottimistiche, si tratterebbe del secondo passo dopo la discussa apertura del Pronto Soccorso, verso la riapertura del “Chidichimo” sentenziata dal Consiglio di Stato e decretata, finora solo sulla carta, dal Commissario Scura. Per la verità il Commissario Scura, interpretando in modo assai soggettivo e controverso la stessa Sentenza, per “i quattro gatti” (così li ha pubblicamente definiti lui stesso) di Trebisacce e dell’Alto Jonio, ha previsto un “Ospedale di zona disagiata”, la qual cosa, onestamente, fa pensare a un Ospedale “arrangiato”, specie se si tiene conto del fatto che, una volta firmato il Decreto, né lui, né la politica regionale, hanno provveduto ad accompagnare lo stesso Decreto con tutti gli atti consequenziali, ma solo a una serie di compromessi e di rattoppi che danno l’idea della precarietà. La prova provata dell’approssimazione è costituita da un Pronto Soccorso aperto con la sola aggiunta degli Anestesisti ma che, nonostante la buona volontà e la professionalità del personale sanitario, senza avere alle spalle un Ospedale “per acuti”, non garantisce la sicurezza nè dei pazienti né degli addetti ai lavori. Ben venga, dunque, l’avvio di lavori che dovevano iniziare da tempo immemore, ma rimane opinione diffusa che il “Chidichimo” non tornerà mai a essere l’Ospedale di una volta se non saranno ripristinate le Sale Operatorie che, a distanza di diversi anni da quando con una buona dose di superficialità sono state demolite per essere rifatte, sono piene di calcinacci e di macerie. Eppure si dà per certo che il progetto esecutivo per le sale operatorie è stato redatto e presentato da oltre un anno e sarebbero già state impegnate le somme (5milioni di euro da dividere tra gli Ospedali di Acri, San Giovanni e Trebisacce). Se tutto questo è vero, perché, ci si chiede, non si dà seguito agli impegni così solennemente assunti in occasione di diverse campagne elettorali? Non è che forse si aspetta che dalla Piana di Sibari nasca come per miracolo l’Ospedale Nuovo della Sibaritide? Del resto, fanno osservare tanti cittadini ormai stanchi e delusi, se per eseguire lavori di piccola entità come questi ci sono voluti mesi e mesi, che ne sarà mai dei lavori di ripristino delle sale operatorie che prevedono spese molto più onerose e lavori molto più complessi? Un passo alla volta, sembra comunque raccomandare il Primario della Lungodegenza che parla di una ritrovata sintonia con i vertici aziendali e con l’ing. Abate che coordinerà i lavori. «Contemporaneamente – ha scritto il prof. Lamenza – sarà avanzata richiesta per sostituire tutte le suppellettili esistenti e per dotare i reparti di quanto prescrive la legge. Mancano però i medici – ha osservato il Geriatra Lamenza precisando che non è suo intendimento di fare politica – ma i Parlamentari 5Stelle si sono assunti il gravoso onere, e li ringrazio per questo, di richiedere al Governatore e al Commissario Scura due dirigenti-medici da affiancare a quelli già in servizio nella Lungodengenza, fermo restando che per l’organico della Medicina Generale è tutto da vedere visto che il Commissario Scura nella sua ultima Delibera ha assegnato due dirigenti-medici alla Lungodegenza. Poi – ha osservato il prof. Lamenza assicurando che comunque le attività della Lungodegenza continueranno regolarmente “con il consueto spirito di mission che tutto il personale profonde da sempre” – ci sono le richieste delle strumentazioni tecnologiche necessarie, ma il tutto – ha concluso il Primario Lamenza – richiederà tempo e un impegno sinergico da parte di tutti».

Pino La Rocca